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8 giochi degni di una band Hard Rock

Oltre Metal: Hellsinger, scopriamo altri 8 giochi che si meriterebbero un accompagnamento musicale degno degli dèi del metal e dell'Hard Rock.

SPECIALE di Lorenzo Kobe Fazio   —   11/09/2022

A chi si è sempre chiesto cosa accadrebbe se Doom si fondesse con Guitar Hero, serie musicale di Activision di cui abbiamo perso le tracce ormai da tempo, Metal: Hellsinger fornirà molto presto una risposta piuttosto accurata e puntuale.

L'FPS di The Outsiders arricchisce e declina il comune sterminio di demoni e mostruosità assortite, in scenari perennemente avvolti dalle fiamme, in chiave rhythm game. Solo andando a tempo di musica, fendenti e colpi esplosi da pesantissimi fucili sprigioneranno la loro piena potenza, rendendo l'opera di bonifica di ogni area estremamente più semplice, gustosa e divertente.

L'intrigante produzione, che vanta persino la collaborazione di un mostro sacro della musica come Serj Tankian, frontman dei System of a Down, che ha composto un brano della colonna sonora del gioco, sarà disponibile a partire dal prossimo 15 settembre su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S.

Metal e videogiochi, tuttavia, sono un binomio che funziona piuttosto bene e ne abbiamo avuto diverse prove nel corso delle generazioni di console. Giocando un po' con la nostalgia, un po' con la fantasia, vogliamo quindi proporvi 8 giochi degni di una band Hard Rock, tra titoli del passato (e del futuro) e band musicali fedeli al dio metallo.

A cura di Lorenzo Kobe Fazio.

DOOM – Metallica

DOOM
DOOM

Non potevamo che iniziare con un grande classico, con il tributo, quello di id Software nei confronti dei Metallica che solo per un soffio non sfocia nel plagio. C'è chi ci riconosce Master of Puppets, ma i più, in quei riff di chitarra di DOOM, affermano che la fonte d'ispirazione non possa che essere No Remorse, che potete (ri)ascoltare al volo grazie a questo video. Sia quel che sia, una cosa è certa: At Doom's Gate, il brano che accompagnava i primissimi passi dello space marine nel suo titolo d'esordio del 1993, è innegabilmente ispirato a un brano dei Metallica, quale dei due, nello specifico, fate voi.

Ora che i tempi (e i budget) con cui si realizzano i videogiochi sono diversi, perché non rendere ufficiale questa liaison? Quanto sarebbe estasiante perpetrare la propria carneficina di demoni in un ipotetico nuovo episodio della saga sulle note di grandi classici, o perché no di canzoni inedite, dei Metallica?

Call of Duty – Iron Maiden

Non si possono citare i Metallica, senza tirare in mezzo anche gli Iron Maiden, longeva band britannica che concorre all'evoluzione del metal, e non solo, sin dal lontano 1975. Nell'arco di quasi cinquant'anni di attività, con qualcosa come trentacinque album sul curriculum, i temi toccati nei loro brani sono molteplici e traversali. Tra i moltissimi, uno che ritorna spesso, anche a distanza di anni, è quello della guerra, materia trattata non senza un certo pessimismo di fondo e con il chiaro intento di mostrarne l'aspetto peggiore con metafore e rimandi mai banali (basta guardarsi il video di Aces High per capire di cosa stiamo parlando).

Call of Duty, proprio con la saga dei Modern Warfare, ma non solo, ha fatto e sta continuando a fare qualcosa di molto simile. Farci divertire, certo, ma anche proporre uno spunto di riflessione sugli orrori della guerra moderna. Pensando all'FPS di Activision in salsa metal, insomma, non possiamo che accoppiarlo con gli inossidabili Iron Maiden.

The Lord of the Rings – Blind Guardian

Con Il Signore degli Anelli non c'è neanche bisogno di scervellarsi troppo. I Blind Guardian, gruppo tedesco attivo dagli anni '80, non si è limitato ad aver dedicato esplicitamente alla saga di J. R. R. Tolkien un brano, l'omonimo The Lord of the Rings, o un album, Nightfall in Middle Earth, che pesca a piene mani dal Silmarillion. Più in generale, da fieri esponenti dell'epic metal quali sono i membri della band, dai testi alle particolari sonorità sprigionate, nell'ascolto delle loro canzoni si ha la costante sensazione di vagare nella Terra di Mezzo, sul punto d'incontrare qualche minacciosa creatura, o d'imbattersi nel fortuito incontro con un mago o un misterioso cavaliere.

Il loro stile, caratterizzato dalla doppia cassa martellante, dalle chitarre elettriche veloci e dall'intensivo ricorso alla sovrapposizione, si sposerebbe a meraviglia con l'ormai prossimo The Lord of the Rings: Gollum, pur tutt'ora privo di una data d'uscita certa.

God of War - Opeth

Kratos di God of War
Kratos di God of War

I testi delle canzoni degli Opeth fanno spesso riferimento a rapporti complessi, a grandi traumi, a esistenze frantumate e coscienze consumate dai dubbi, dalle paure, dai rimorsi. In pratica parlano quasi sempre di qualcuno molto simile a Kratos, personaggio che più di molti altri è costretto a trascinare la sua esistenza da una battaglia all'altra, da una perdita all'altra, da un rimpianto all'altro.

Band svedese in attività dal 1990, dopo gli esordi esclusivamente sacrificati all'altare del dio death metal, il gruppo decide per una progressiva ibridazione del genere di riferimento. Pur restando sempre fedeli al metal, nel corso degli album le loro sonorità si sono arricchiti di contaminazioni blues, jazz e gothic metal. Se non avete presente gli Opeth, ma conoscete bene i Tool, siete sulla buona strada per capire cosa abbiano da offrirvi.

Testi profondi e qualche pezzo bello carico, ideale per staccare teste a qualche creatura troppo vivace. Niente di meglio che esplorare la loro discografia per ingannare il tempo che ci separa dalla release di God of War Ragnarok, prevista per il prossimo 9 novembre su PlayStation 4 e PlayStation 5.

Bioshock - Rammstein

Bioshock
Bioshock

Cosa c'entrano i Rammstein con la serie di Bioshock, le cui influenze stilistiche si concentrano a cavallo tra gli Anni '40 e gli Anni '50?

All'apparenza nulla di nulla, è chiaro. Eppure, scavando sotto la superficie, si scoprono innumerevoli analogie tra il gruppo berlinese e le produzioni di Ken Levine e soci. Esattamente come in Bioshock, i Rammstein, di fatto, cantano continuamente di distopie, d'incubi a occhi aperti, di una società ormai allo sbando e in stato terminale. Dal sesso, agli ingranaggi che gestiscono la grande macchina burocratica delle odierne democrazie, tutto è marcio, irreversibilmente corrotto, profondamente infettato da un morbo incurabile.

Gli stessi video, coreografici e graffianti almeno quanto i loro concerti, pur virando verso un'estetica industrial, quando non gore, così lontana dallo stile architettonico di Rapture e Columbia, qui e lì mostrano scorci orrorifici e grotteschi tutt'altro che dissimili a certi scenari ammirati nei giochi di Irrational Games. Guardare per credere.

Brutal Legend - Ozzy Osbourne

Brutal Legend
Brutal Legend

Scontato? Forse, ma ogni occasione è buona per ricordare e ricordarci quanto ci farebbe bene il sequel di uno dei giochi più stilosi e divertenti della generazione di console targata Xbox 360 e PlayStation 3. Brutal Legend è il sogno adolescenziale di ogni amante del metal fatto a videogioco, un'avventura, comica e appassionante, che non senza un pizzico di bonaria ironia rileggeva e sottolineava luoghi comuni e discutibili abitudini di chi è solito ascoltare musica di questo genere.

Più di ogni altra cosa, è un titolo indimenticabile per come riesce a portare sullo schermo mostri sacri del metal, tra personaggi semplicemente ispirati e altri che invece ripropongono fattezze e voci reali dei corrispettivi reali.

In questo senso, la figura che più di ogni altra ci ha fatto sbellicare dalle risate è stato il Guardiano del Metal, folle e sboccatissimo alleato del protagonista, Eddie, la cui fisionomia e voce è proprio quella di Ozzy Osbourne. Pretenderne un sequel con un bel main theme scritto e interpretato proprio dall'ex-front man dei Black Sabbath sarebbe così sacrilego?

Diablo – Lacuna Coil

Anche questo connubio non è propriamente inedito. La talentuosa Cristina Scabbia, frontwoman dei Lacuna Coil per l'appunto, per omaggiare il debutto sul mercato di Diablo II: Resurrected, in collaborazione con Mark The Hammer, nel 2021 ha realizzato un brano che ricalca le sonorità e tira in ballo gli stessi temi trattati dal capolavoro senza tempo di Blizzard.

Se la voce della cantante nostrana non ha certo bisogno di commenti, tale è il cristallino talento, anche musicalmente il brano ricorda piacevolmente Wilderness, forse il brano più ascoltato tra i molti che compongono la splendida soundtrack del secondo capitolo della saga.

Manca ancora un po' di tempo all'uscita di Diablo IV, prevista per un mese imprecisato del 2023. Sicuri non ci sia il tempo per fare una collaborazione con i Lacuna Coil?

Need for Speed Underground – System of a Down

Need for Speed Underground
Need for Speed Underground

Li abbiamo citati in apertura d'articolo e, come un perfetto cerchio che si chiude, è giusto affidargliene anche la conclusione. Vi ricordate i bei tempi scanzonati di Need for Speed Underground, SSX, NBA Street e compagnia bella?

In buona sostanza, le soundtrack dei giochi di quel tipo si dividevano in due macro generi: hip hop e nu metal. Da una parte il piacere per l'ostentazione, di macchine "pimpate" o d'incredibili trick con il pallone. Dall'altra, l'adrenalina che si sprigiona nel correre a duecento chilometri all'ora o nel lanciarsi giù per una montagna aggrappati a un asse di legno.

Nel ricordare ai publisher di tutto il mondo che vorremmo più roba di quel genere, anche se Riders Republic ci ha aiutato a contenere l'astinenza, destreggiarci tra curve strette e trick, al ritmo delle canzoni dei System of a Down, è una pratica a cui non disdegneremmo mai di adempiere. Ma nel mentre, ben venga Metal: Hellsinger.