Red Orchesta: Ostfront 41-45 è stato uno dei primi giochi a sfruttare le potenzialità della piattaforma Steam di Valve per raggiungere il grande pubblico. Nato come total conversion per Unreal Tournament 2004, nel 2006 è stato distribuito come titolo stand-alone, ottenendo un buon consenso da parte del pubblico. Dopo la fortunata parentesi di Killing Floor, lo sviluppatore Tripwire è pronto a tornare sull'inflazionato teatro della seconda guerra mondiale con il seguito intitolato Heroes of Stalingrad: Red Orchestra. Si tratta di un FPS fortemente orientato al multiplayer ed ambientato esclusivamente sul fronte orientale del conflitto. La filosofia del nuovo Red Orchestra, pur ricordando quella di Counter-Strike e Call Of Duty - con varie classi, armi da acquistare e così via - si discosta dal filone mainstream e, pur non arrivando agli estremi di Arma, può essere assimilata ad America's Army: l'approccio alla battaglia deve pertanto essere molto lento e ragionato, perché basta anche un solo colpo per salutare temporaneamente i propri compagni di ventura. Tra le numerose migliorie che bollono in pentola vale la pena segnalare il rinnovato sistema di combattimento.
Ci si potrà nascondere dietro a ripari come muri, barili e porte: a seconda del materiale con cui sono costruiti ci sarà una diversa resistenza ai colpi dei nemici. Una simile caratteristica era stata introdotta da Rainbow Six: Vegas (e ripresa successivamente da decine di altre produzioni) ma, a differenza del titolo Ubisoft, in Red Orchestra 2 la visuale si mantiene in prima persona. Infine, elemento non di poco conto sarà la "respirazione" che renderà più difficile il lavoro dei cecchini ma anche di chi predilige una tattica molto veloce, con continui scatti: prendere la mira col fiatone sarà naturalmente molto impegnativo. Caratteristica già presente nel primo episodio ma rivista e migliorata. Raffinato anche il sistema dei danni. Come detto sopra un "headshot" provocherà ancora una morte istantanea, ma a seconda del tipo di proiettile e della zona del corpo colpita il giocatore potrà continuare a combattere, magari arrestando il sanguinamento con l'utilizzo delle bende, rimanendo più o meno limitato nei movimenti, oppure potrà approfittare dei pochi minuti di vita che gli rimangono per restituire il favore all'avversario. Anche in questa circostanza non stiamo parlando di novità vere e proprie (essendo già presenti in Ostfront), ma di perfezionamenti sui quali si sono concentrati gli sforzi dei programmatori.
Proiettili e strategia
Non sono ancora molto chiare le modalità di gioco per singolo giocatore, ma sembra che ci saranno due campagne (che utilizzeranno però le stesse mappe del multiplayer), legate tra loro da intermezzi realizzati con lo stesso motore del gioco, e sarà possibile portarle a termine anche in cooperazione con altri utenti. Presente anche la possibilità di disputare delle schermaglie contro l'IA: anche offline si aumentano le statistiche che verranno aggiornate sul profilo pubblico dell'utente una volta connesso.
Sul versante internet, oltre ai classici deathmatch e domination - il Territory mode che ha reso famoso il primo Red Orchestra - ci saranno una campagna multiplayer e il cosiddetto Countdown. La prima, ancora al vaglio dei programmatori, ricalca le regole del Risiko. Due team decidono su quale tassello della mappa sfidarsi per ottenerne il controllo: man mano che quello vincente si espande, acquista dei punti forza che permette un maggior numero di rinforzi; il perdente nel frattempo potrà contare su una maggiore "qualità" di questi ultimi (come nella versione del gioco da tavolo chi difende è avvantaggiato su chi attacca). L'idea degli sviluppatori è in buona sostanza di "stirare" la tensione e la drammaticità che si vivono durante una partita standard (della durata media di venti minuti) in un arco temporale ben più dilatato ma comunque non superiore alle quattro ore. Il Countdown è a sua volta ancora in fase di perfezionamento: in questo tipo di missioni una squadra attacca l'altra per il raggiungimento di un certo numero di bersagli entro un tempo limite prestabilito. Ogni giocatore ha una sola vita "per obbiettivo": vale a dire che nessun giocatore potrà rientrare in partita se non quando chi attacca avrà avuto la meglio su chi difende. I camper più irriducibili, categoria particolarmente odiata negli shooter online, possono rattristarsi sapendo che i volponi della Tripware hanno introdotto un sistema che elimina automaticamente dal gioco chi si ferma per troppi secondi nello stesso punto, sperando in un utilizzo sensato di tale caratteristica. Per incoraggiare la permanenza sui propri server la software house ha poi introdotto un ranking molto particolare, che termina con la creazione di un eroe. Chi avrà scalato le classifiche verrà infatti premiato con questo particolare status che gli permetterà l'utilizzo di armi devastanti e di aumentare il morale delle proprie truppe diminuendo al contempo quello nemico. Tutte indiscrezioni che trovano conferma sul forum ufficiale degli sviluppatori.
Per molti ma non per tutti?
Sul fronte tecnico si sottolinea finalmente l'adozione della terza versione del motore made in Epic. Il trailer presentato al Gamescom ha dimostrato come Heroes of Stalingrad: Red Orchestra non lesini su mutilazioni ed altri particolari raccapriccianti, ma lo sviluppatore georgiano tiene a precisare che non si tratta di gusto del macabro ma di una rappresentazione quanto più reale delle conseguenze delle esplosioni sul corpo umano.
Per il resto abbiamo notato una buona qualità grafica, anche se le animazioni, allo stato attuale, lasciano un po' a desiderare. L'HUD è stato soggetto ad un trattamento dimagrante: alcune barre, come quella relativa all'energia, scompaiono quando questa è al massimo. Le mappe, al momento soltanto una decina, sono state pensate per ospitare sino a 64 giocatori; per gruppi di minori dimensioni verranno utilizzate delle porzioni più ristrette. Dalle prime impressioni pare di poter dire che Tripwire sia rimasta fedele alla filosofia che l'ha portata alla ribalta, con quella che potrebbe davvero essere una versione per ultra hardcore gamer del multiplayer di Modern Warfare o Bad Company 2. Nonostante la data di lancio sia ancora lontana, Tripwire ha già annunciato di essere al lavoro sull'espansione Rising Storm, ambientata nel Pacifico. Si tratta di una total conversion di Heroes of Stalingrad: Red Orchestra su cui sta lavorando un team composto dai più talentuosi modder di Ostfront coadiuvato dai programmatori stessi. Il sito ufficiale del publisher russo 1C indica come data d'uscita il terzo trimestre dell'anno venturo, ma alcune voci di corridoio hanno fissato come scadenza il ben più vicino marzo 2011.
CERTEZZE
- Finalmente un FPS realizzato per hardcore gamer
- Le dinamiche di gioco promettono di innalzare gli standard degli shooter online
- Modalità multiplayer sulla carta interessanti
DUBBI
- Da verificare la qualità tecnica
- L'elevato livello di difficoltà potrebbe tenere alla larga una folta schiera di utenti