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Age of Empires II: Definitive Edition, il provato della closed beta

Nuovo incontro con la beta di Age of Empire II: Definitive Edition, una versione rinnovata in ogni aspetto del classico Ensemble Studios

PROVATO di Mattia Armani   —   29/10/2019
Age of Empires II Definitive Edition
Age of Empires II Definitive Edition
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Abbiamo messo le mani sulla beta chiusa di Age of Empires II: Definitive Edition, ritorno in grande stile del pezzo forte di una saga rimasta saldamente nel cuore degli appassionati di strategici. La versione attualmente disponibile è ancora largamente incompleta, ma ci ha dato modo di dare uno sguardo più approfondito a un titolo che pur fedele all'originale supera a grandi falcate il concetto di riedizione, proponendosi come una reale evoluzione e come occasione di rilancio per uno dei titoli più apprezzati della serie. Lo si vede nel rinnovato comparto multigiocatore e lo si vede anche nell'unica campagna attualmente disponibile, un semplice tutorial di sette missioni che ci permette però di saggiare un elemento estetico tirato a lucido nei panni di William Wallace e dei suoi indomiti guerrieri scozzesi.

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Grafica migliorata, modalità spettatore e supporto multigiocatore

Age of Empires II: Definitive Edition celebra il ventennale di uno strategico che ha conquistato le classifiche grazie alla sua capacità di migliorare il primo capitolo tanto nelle meccaniche quanto nella sostanza, arricchita con un single player di grande spessore. Non è un caso che risulti un titolo pienamente giocabile anche oggi, con una versione che pur migliorando diversi aspetti mantiene come fondamenta l'originale, basato sulle risorse come suo predecessore e molti altri strategici, ma rifinito, reattivo e più complesso in ogni aspetto, a partire dall'evoluzione delle unità per arrivare ai rapporti di forza tra queste ultime. Più complesso del primo, quindi, ma anche più bilanciato in vista non solo delle cinque campagne single player originale, coinvolgenti tanto nel gameplay quanto nella narrazione e accompagnate da tutte quelle dei DLC delle versioni precedenti, ma anche del multigiocatore che non è stato certo trascurato in questa nuova edizione che si propone come l'esperienza definitiva per chi ha amato l'originale o per chi non ha ancora avuto il piacere di giocarlo. D'altronde tra le mire di Age of Empires II: Definitive Edition c'è anche quella di attirare l'attenzione in vista del ritorno della serie a cui Microsoft ha dedicato uno studio tutto nuovo. Ma quello che abbiamo di fronte è un titolo ben diverso dalla versione HD, pur impreziosita da DLC e da un miglioramento dell'intelligenza artificiale, rilasciata nel 2013. Quella messa in piedi da Xbox Game Studios per il suo gioiello strategico non è una semplice operazione di svecchiamento, ma uno sforzo che punta alla rinascita di quello che è considerato il capitolo più importante di una delle saghe strategiche più apprezzate di sempre. La grafica resta bidimensionale, ma le migliorie sono sufficienti a trasformare radicalmente la resa complessiva.

Age Of Empires Ii Definitive Edition 4

Tutto è stato aggiornato per il 4K, con un download aggiuntivo di 16.6GB per il pacchetto Enhanced Graphic, ma dietro alla risoluzione c'è molto di più tra animazioni rifatte e animazioni tutte nuove, come quella degli edifici che crollano con un effetto decisamente convincente. Migliorano inoltre texture, dettagli e ombre oltre alla colonna sonora, interamente rimasterizzata, altro tassello di una trasformazione dalle fondamenta che rispetta però l'originale, conservando anche l'impostazione dei menù, nel bene e nel male. Qualche rifinitura in tal senso, infatti, non ci avrebbe certo infastidito, a partire dalla modalità di visualizzazione dell'albero delle tecnologie, ma si tratta di dettagli di fronte a un titolo che funziona egregiamente, garantendo già diverse partite attive in multiplayer e circa 120 millisecondi di ping, più che sufficienti per giocare, verso Europa, Inghilterra e costa Est degli Stati Uniti. Abbiamo inoltre provato lo spectator mode che funziona piuttosto bene, salvo una diminuzione visibile della fluidità, e permette di passare rapidamente dalla visuale di un giocatore a quella di un altro, in modo da poter studiare minuziosamente tutto quello che fa dal suo punto di vista, oppure di godere di una visuale globale che consente di osservare l'andamento generale della partita. D'altronde le cose possono farsi complesse in un titolo che chiede ai giocatori di dominare la mappa utilizzando gli eserciti, ma comprende alleanze e scambi commerciali capaci, in alcuni casi, di sovvertire le sorti di una partita. Per questo è bene sfruttare il prima possibile l'implementazione dei clan, già presenti in gran numero e indaffarati con le partite classificate che, per consentire l'accesso, richiedono l'esecuzione di un benchmark per garantire prestazioni fluide ed evitare problemi per se stessi e per gli altri giocatori.

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Suppporto massiccio e attenzione anche per il single player

La decisione di vincolare a un benchmark la possibilità di giocare partite classificate potrebbe sembrare superflua per un titolo che pur migliorato nettamente, tanto sembrare un titolo moderno, resta legato alle due dimensioni. Ma quando entrano in campo il 4K e quando 8 giocatori interagiscono tra loro dispiegando un gran numero di unità le cose possono rivelarsi difficili da gestire anche per un sistema di fascia alta. Serve quindi qualche compromesso per garantire i 1000 punti richiesti dall'ultima versione del test, cambiata proprio in questi ultimi giorni per questioni di stabilità, ma la resa grafica resta elevata e, comunque, passa in secondo piano quando si parla di gaming competitivo che, tra l'altro, può già contare sulla registrazione automatica delle partite e sarà sostenuto anche attraverso tornei e streaming integrato. Si prefigura quindi un supporto massiccio, in parte già evidente in una beta incentrata per la maggior parte sul comparto multigiocatore, pilastro di ogni strategico che punti ad avere un'utenza resistente e una lunga vita. Per questo non stupiscono numerosi ribilanciamenti, effettuati in accordo con le osservazioni di una comunità decisamente attiva e in continua crescita attraverso il programma Age Insider. Il numero di partecipanti alla beta è cresciuto regolarmente e ha anche portato all'implementazione dell'indicatore visivo del ping, alla gestione del matchmaking e all'implementazione di più moltiplicatori di velocità delle partite che ora includono le opzioni 1x, 1.5x, 1.69x e 2x.

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Inoltre, alla base dell'intera operazione, c'è la promessa di un supporto duraturo che ci fornisce ancora più garanzie sul bilanciamento di un titolo che con le quattro nuove civiltà di questa Definitive Edition arriva a contarne ben 35 garantendo una varietà, impensabile per il 1999, per un titolo che come abbiamo più volte detto punta a farsi notare anche nel panorama competitivo. Ma il multiplayer, pur fondamentale per la salute della community, è solo una porzione di un titolo che non si dimentica dell'editor, del download automatico dei contenuti creati dagli utenti, del crossplay già pienamente funzionante tra ambiente Windows Store e ambiente Steam, degli achievement, dello streaming e, cosa ancora più importante, di una nuova corposa porzione single player che promette di portare il monte ore di gioco totale a oltre 200 ore, attraverso 1000 anni di storia dell'evoluzione umana. Purtroppo gran parte di questo non è ancora disponibile nella beta e questo include le tre nuove campagne racchiuse sotto al titolo "Gli Ultimi Khan", ma visto il gran lavoro compiuto su grafica e multiplayer non è il caso di essere troppo preoccupati. Certo, il livello delle campagne originali è difficile da eguagliare, frutto di un'epoca in cui il single player era una componente vitale di quasi ogni gioco, ma il fatto che si parli di tre campagne lascia presumere una discreta varietà, magari sfruttata per esaltare le meccaniche delle nuove unità ed esaltare il gran lavoro fatto sulla grafica il cui miglioramento regala tutt'altro impatto anche alla pur basilare campagna scozzese.

La beta di Age of Empires II Definitive Edition e le promesse di un supporto duraturo ci rassicurano sulla serietà di un'operazione che trascende la riedizione per trasformarsi in una nuova venuta di uno dei più grandi strategici di sempre. Non è un caso che il gameplay funzioni ancora egregiamente, nonostante sia pressoché invariato rispetto all'originale uscito nel 1999. Sono invece cambiati alcuni parametri, il livello di dettaglio, le animazioni e il comparto online, già migliorato e destinato a crescere ulteriormente in seno a un titolo che non vuole farci mancare nulla, dal pieno supporto per il lato competitivo all'aggiunta di tre nuove campagne, molto attese da chi ancora non è riuscito a scrollarsi di dosso le strepitose cinque originali, tutte rigiocabili con la nuova grafica assieme ai DLC della versione HD.

CERTEZZE

  • Grafica migliorata, gameplay rifinito e lavoro di bilanciamento sulle unità nuove e vecchie
  • Comparto multigiocatore completo 200 ore di contenuti single player
  • Prezzo contenuto

DUBBI

  • La versione Steam pretende comunque il login su Xbox Live
  • Ancora qualcosa da fare su bug e rifiniture
  • Non sappiamo nulla delle nuove campagne