"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliargli a caso è sognare." In questa celebre frase del filosofo tedesco Schopenhauer c'è tutto quello che serve sapere per avvicinarsi a "Night Springs", il primo contenuto aggiuntivo di Alan Wake 2. Un contenuto senza una precisa collocazione temporale, ma che possiamo dedurre sia ambientato prima degli avvenimenti accaduti nel secondo capitolo dedicato allo scrittore di Remedy. Questa espansione è composta da tre differenti episodi, caratterizzati da registro e stile differenti. Episodi che possono essere avviati sia dal menù principale, che tramite alcuni televisori sparsi durante il gioco principale (da qui la deduzione che siano "eventi" avvenuti precedentemente all'ultima avventura di Alan). Ma che cos'è Night Springs?
I fan della fantascienza e dell'orrore avranno senza dubbio sentito parlare almeno una volta de "Ai confini della realtà" ("The Twilight Zone", in originale). Stiamo parlando di una serie TV antologica, ovvero costituita da episodi a sé stanti, del 1959. In questo serial televisivo, gli autori narrano le storie di comuni esseri umani che vedono le loro vite intrecciarsi con l'ignoto. Con eventi bizzarri e (spesso) inquietanti, che non sempre trovano una spiegazione logica. Accadono e basta. Ecco, Night Springs è il medesimo tipo di show, ambientato però nell'universo di Remedy Entertainment. Alcuni di questi episodi possono essere visti nel corso del primo Alan Wake, mentre altri tre possono essere vissuti proprio in questo nuovo contenuto aggiuntivo. Eppure è evidente che non si tratti di episodi "normali". Le tre storie che potremo vivere appaiono presto come un grido di aiuto. Un tentativo di fuga da parte di un prigioniero, disposto a fare qualsiasi cosa pur di lasciare la sua cella una volta per tutte.
Episodio 1: Fan numero uno
È una giornata come tante altre, all'Oh Deer Diner. Cucchiaini di metallo tintinnano dentro tazzine riempita con del caffè bollente, mentre il borbottio dei clienti della tavola calda lascia trasparire gli ultimi pettegolezzi sulla vita a Night Springs. Rose Marigold, la cameriera più apprezzata della città, entra nel locale per cominciare il suo turno, venendo accolta da applausi e ovazioni. Nulla di nuovo o di bizzarro.
È una giornata come tante altre, all'Oh Deer Diner. Questo fino a quando Rose non si reca nel suo sgabuzzino per recuperare un libro da prestare a un cliente appassionato di scrittura. La vita della giovane ragazza cambia per sempre quando il suo idolo, lo scrittore Alan Wake, le parla attraverso la trota di plastica appesa al muro. È una richiesta di aiuto e lei è l'unica che può salvarlo prima che gli accada qualcosa di terribile.
Bastano i primi minuti di questo primo episodio di Night Springs per capire che non è realmente una giornata come tante altre, all'Oh Deer Diner. I personaggi parlano come in uno sceneggiato televisivo e tutti divinizzano Rose, la "fan numero uno" di Alan Wake e la cameriera perfetta. La sensazione è quella di star vivendo un'opera camp, ovvero costruita attorno ad azioni, gesti e dialoghi esageratamente enfatizzati. Nonostante le similitudini, la Rose che controlliamo non è la stessa che abbiamo visto in passato. Il suo modo di parlare è diverso. La sua vita è diversa. Eppure ci sono diversi punti di contatto con la "nostra" cameriera preferita.
Se la trama risulta un semplice pretesto per dare in mano un fucile a Rose, il punto di forza di questo episodio è invece l'umorismo che permea ogni singolo dialogo o testo scritto. Un umorismo che non si basa su gag o battute, quanto più sul costante parodiare la realtà e il mondo di Remedy. Il tutto accompagnato da un tasso di violenza decisamente sopra le righe, con nemici che vengono dilaniati dai colpi del fucile e il vestito rosa della nostra protagonista destinato a virare rapidamente verso il rosso sangue. Nulla che Alan non avesse previsto, comunque. Creare una storia nella quale la dolce ragazza si trasforma in un'eroina sembra essere il piano dello scrittore per farsi salvare dal Luogo Buio. Un piano che potrebbe aver intaccato anche la mente della cameriera incontrata da Saga Anderson, visto il suo ruolo nella vicenda legata al ritorno di Alan Wake.
Stella polare
Dopo aver tentato di convincere Rose a salvarlo, Alan ha deciso di provare a fuggire dal Luogo Buio in un altro modo. Infilandosi nella storia di qualcun altro per crearne una versione alternativa. Quando Jesse Faden arriva al Coffee World alla ricerca di suo fratello, non ha idea di quello che la aspetta. Una misteriosa setta dedita al caffè sembra aver preso il controllo del parco, indottrinando chiunque decide di assaggiare una tazza del prezioso liquido nero. Secondo lo sceriffo Tim Breaker, c'è qualcosa di strano che sta accadendo al Coffee World. Qualcosa che potrebbe avere a che fare con una misteriosa organizzazione governativa.
Nell'episodio "Stella Polare" vestiamo i panni di quella che sembra essere la protagonista di Control, prima del suo arrivo alla sede del FBC. Jesse è ancora alla ricerca di Dylan, aiutata dalla misteriosa entità Polaris che la accompagna ormai da diversi anni. I collegamenti agli altri titoli Remedy sono in questo caso ridotti all'osso e, visto quanto accade negli ultimi secondi della puntata, si fatica persino a collocare questa storia all'interno dell'universo di Control e Alan Wake. In ogni caso, la narrativa è tanto affascinante quanto criptica, trasmettendo la sensazione tipica delle serie TV antologiche in stile "Ai confini della realtà". Ad aiutarci a capire come incastrare bene il tutto, in ogni caso, ci penserà poi l'ultima parte del DLC.
Nonostante il mood più horror e, in alcuni casi, persino opprimente, Remedy ha pensato comunque di fornire al giocatore numerose munizioni e medicinali. Il risultato è che non ci si sente mai davvero in difficoltà, procedendo di enigma in enigma fino alla fine dell'episodio. Forse l'intenzione era quella di far sentire forte il giocatore nei panni di Jesse, ma la conclusione è che non si prova mai davvero l'ansia che il gioco sembra volerci far provare. Un'ultima chicca, prima di passare al gran finale: siete riusciti ad aprire le casse sparse per il Coffee World, ma non avete capito il significato dei simboli scritti sui vari fogli di carta? Ora vi diciamo come fare.
Per leggere questi messaggi segreti... VOI DOVETE DIVENTARE CAFFE'.
Time Breaker
Giocando ad Alan Wake 2 avete avuto la percezione di conoscere già lo sceriffo Tim Breaker? Bene. Il terzo episodio di Night Springs focalizza la propria attenzione su Tim. O meglio: su una Variante (per usare un termine ben noto ai fan Marvel) di Tim. Shawn (Ashmore, come l'attore che dà il volto al personaggio) è stato reclutato da uno sviluppatore di videogiochi di nome Sam Lake per portare in scena la storia di un combattente del multiverso. Un uomo in grado di affrontare il potente Door, un'entità in grado di passare da un mondo all'altro e che sembra decisa a porre fine alla vita dell'eroe prima che quest'ultimo riesca a sconfiggerlo. Un'idea decisamente buona per un videogioco, ma che diventa presto reale quando Shawn torna nel proprio camerino e trova il cadavere di una sua Variante a terra. Prima che una donna dalle fattezze di Jesse Faden possa avvertirlo, Shawn viene scaraventato nel multiverso, iniziando così la sua nuova avventura.
Non c'è alcun dubbio: "Time Breaker" è l'episodio più riuscito del trittico messo in piedi da Remedy e, soprattutto, risulta essere la chiave di volta con la quale interpretare le altre due "puntate". Come funziona il multiverso? Gli eventi accaduti in una realtà hanno influenza sugli altri mondi? Alan Wake sta forse cercando di sfruttare questo eco tra le realtà per tornare a Bright Falls? Domande alle quali è possibile trovare risposte (anche se talvolta più criptiche del previsto) in questa conclusione del DLC Night Springs. Tra giochi di metanarrativa e citazioni più o meno esplicite a Control e Quantum Break, siamo di fronte a un episodio in grado di dare molte più soluzioni di quanto non sembri, anticipando anche alcuni possibili eventi di un eventuale Alan Wake 3.
Questa volta, al di là di un numero dei proiettili limitato, Sam Lake ha deciso di inserire anche diverse chicche sul piano ludico. Chicche che non vi vogliamo rivelare, ma che possono riportare alla mente alcune soluzioni già intraprese da autori come Yoko Taro. Il pregio più grande di "Time Breaker" è comunque quello di far riflettere sull'intera struttura dell'universo di Remedy. Un universo complesso nella struttura e nella decrittazione, ma che proprio in questo modo riesce a insinuarsi sotto la pelle del giocatore e a non lasciarlo più andare.
Una questione di elaborazione
A un primo sguardo, Night Springs sembra un contenuto aggiuntivo divertente, vario, ma poco disposto a estendere la narrativa di Alan Wake 2. La verità, però, è che dopo aver rigiocato l'intero pacchetto per una seconda volta, ci si rende conto di avere finalmente in mano un codice con il quale decodificare quanto visto nei tre episodi e, per estensione, in tutti gli altri progetti targati Remedy. Mancano ancora ovviamente alcune risposte, ma si riesce a comprendere maggiormente il lavoro di scrittura fatto da Sam Lake e dal suo team. Un lavoro incredibile, portato avanti con la consapevolezza di star utilizzando un lessico complesso ben lontano dalla maggior parte delle produzioni videoludiche.
La sensazione che si prova una volta terminata questa esperienza è quella di essersi appena svegliati bruscamente da un sogno, pronti a tornare alla nostra vita di sempre mentre si cerca di afferrare gli ultimi frammenti di quell'universo morente e che dimenticheremo inevitabilmente di lì a poco. Ma, alla fine, Schopenhauer aveva proprio ragione. "La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro." E questo, Remedy, lo sa benissimo.