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Assassin's Creed II, ha ancora senso giocarlo?

Rilasciato gratuitamente da Ubisoft negli scorsi giorni, vi spieghiamo perché ha ancora senso giocare Assassin's Creed II

SPECIALE di Luca Porro   —   19/04/2020

In questo periodo di quarantena molte aziende e software house si sono prodigate nell'offrire ai videogiocatori una valvola di distrazione attraverso il rilascio di titoli gratuiti, riscattabili da varie piattaforme per un tempo limitato di tempo. È questo il caso di Ubisoft che per favorire il corretto e necessario distanziamento sociale ha offerto la possibilità di scaricare (fino al 17 aprile) Assassin's Creed II da Uplay su PC. Si tratta di uno dei capitoli del franchise più amati della saga e di certo, non solo per patriottismo, uno dei meglio riusciti dell'epopea tra assassini e templari. Vediamo dunque perché a distanza di anni ha ancora senso giocare l'inizio delle vicende di Ezio Auditore.

Il salto della fede

Assassin's Creed II si portò dietro di sé non poche aspettative nell'ormai lontano 2009 quando debuttò su PS3 e Xbox 360. Si trattava del secondo capitolo di un'opera che nella prima uscita aveva ammaliato tutti con le sue ambientazioni storiche accurate (Gerusalemme, San Giovanni d'Acri e Damasco) con i suoi luoghi iconici (Masyaf) e il vero motivo dell'esistenza dei Templari, ovvero la terza crociata. La potenza di certe tematiche, la capacità di trasportare il giocatore in un'epoca passata, la consistenza delle sezioni nel presente e perfino la contestualizzazione del perché si potessero vivere certe situazioni, resero Assassin's Creed già un'opera memorabile, superarla dunque non era scontato.

Ubisoft Montreal però capì quali punti avevano affascinato l'utenza e quali caratteristiche sarebbero potute diventare un marchio di fabbrica, così spinse su quei punti: proponendo una libertà ancora superiore nell'esplorazione, offrendo una ricostruzione delle città di Venezia e Firenze durante il Rinascimento che sarebbe stata la base su cui creare una Legacy in termini di sviluppo, e infine riuscendo a creare un personaggio iconico, in grado di abbattere qualunque barriera con il giocatore e diventare uno dei più amati di sempre. Se dunque la possibilità di giocare un videogame ormai entrato nella storia e il vero inizio della Legacy di Assassin's Creed non è sufficiente, sappiate che Assassin's Creed II è anche uno dei titoli con i personaggi storici meglio inseriti e contestualizzati di tutta la saga: Machiavelli, Caterina Sforza o Lorenzo de Medici, per citarne alcuni, sono inseriti all'interno di un ecosistema ludico che funziona, che li investe di funzioni ovviamente dettate da esigenze di finzione e di struttura narrativa del gioco, e che però sono estremamente rispettose di quello che furono le controparti reali.

Inoltre, Assassin's Creed II ha l'onore (all'epoca però fu più onere) di avere al proprio interno la miglior rappresentazione videoludica di Leonardo da Vinci. Quest'ultimo, grazie alle sue incredibili invenzioni e al suo genio viene posto sotto dei riflettori che spesso, in maniera errata, in altri ambiti non vengono accesi. Leonardo infatti non fu solo un grande pittore, ma anche architetto, inventore e uno scienziato a tutto tondo.

Anche a livello ambientale, il Rinascimento Italiano proposto nel titolo vi permette di vedere, ma soprattutto di esplorare alcune delle più grandi strutture architettoniche e culturali della storia italiana, perfettamente riprodotte nei minimi dettagli.

Assassin's Creed II, ha ancora senso giocarlo?

Ma se anche in questo caso tutto ciò non è sufficiente, sappiate che Assassin's Creed II è tanto altro. Il titolo infatti, nonostante a livello di combat system non fu sicuramente una perla, propose numerose scelte in grado di mantenere incollati i giocatori allo schermo. Una delle principali grandi scelte fu la possibilità di affrontare dei puzzle ambientali secondari (non certo di difficoltà altissima) all'interno di monumenti storici iconici (Santa Croce, Palazzo Vecchio, Palazzo Ducale, San Marco, per citarne alcuni) per esaltare le qualità del parkour, simbolo della saga, e per regalare ai giocatori la possibilità di vedere dall'interno un pezzo di storia altrimenti inaccessibile. Un'altra scelta mirabile a livello ludico fu quella di inserire il messaggio "La Verità" all'interno di un sistema di enigmi legato ai Glifi, che era perfettamente integrato a livello ludico (sfruttava il parkour e la visione dell'aquila) e a livello narrativo (il soggetto 16 per anni fu soggetto di teorie ed è legato a doppio filo al progetto Animus come tutti sanno).

Nonostante dunque un'intelligenza artificiale deficitaria, il titolo creò un ecosistema ludico-narrativo di alto livello che rende questo capitolo una pietra imperdibile della storia videoludica. Infine, una piccola nota per un merito che Assassin's Creed II ha e in pochi ricordano. Jesper Kyd, uno dei migliori compositori occidentali di musiche di videogiochi, scrisse la colonna sonora di questo titolo (e poi dei successivi) creando un brano leggendario che ad oggi è il simbolo della saga e viene riportato e riarrangiato in ogni capitolo: Ezio's Family.

Assassin's Creed II, ha ancora senso giocarlo?

Se dunque ancora non lo avete giocato, oppure avete riscattato Assassin's Creed II, ma necessitavate di uno stimolo per rigiocarlo, sappiate che qui sopra ci sono le motivazioni che lo hanno reso una pietra senza tempo della storia moderna del videogioco. Una storia, quella del videogioco, che abbraccia il concetto di intrattenimento e che lascia dietro di sé il mero aspetto ludico per inglobare anche concetti più ampi. Che siate appassionati o meno, ad Assassin's Creed II va riconosciuto il merito di aver creato un certo tipo di spartiacque in ambito videoludico. Ogni tanto un tuffo nel passato per capire come migliorare il futuro fa bene e in un periodo in cui non ci è permesso viaggiare, scalare le mura dell'Ospedale degli Innocenti o quelle di Palazzo Ducale, acquista un sapore tutto unico.