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Avatar: Frontiers of Pandora, il director Magnus Jansén ci parla del progetto Massive Entertainment

È dal primo Avatar che James Cameron e Ubisoft cercano di trasformare questa saga in un videogioco, grazie a Massive Entertainment sarà questa la volta buona?

Avatar: Frontiers of Pandora, il director Magnus Jansén ci parla del progetto Massive Entertainment
INTERVISTA di Francesco Serino   —   28/06/2023

Ci è dispiaciuto, a Los Angeles, non poter provare di persona questo Avatar: Frontiers of Pandora. È vero che la somiglianza con Far Cry sembra essere stupefacente, ma il mondo creato da James Cameron potrebbe valere da solo il prezzo del biglietto. Soprattutto perché dal punto di vista grafico lo sforzo fatto da Massive Entertainment sembra davvero imponente. In attesa di poter mettere finalmente le mani sul gioco, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Magnus Jansén, co-director di questo Avatar: Frontiers of Pandora.

Tra cinema e videogioco

Avatar: Frontiers of Pandora, Massive Entertainment ha raggiunto picchi grafici davvero notevoli, come si vede anche nel trailer del gioco su Guerre Stellari
Avatar: Frontiers of Pandora, Massive Entertainment ha raggiunto picchi grafici davvero notevoli, come si vede anche nel trailer del gioco su Guerre Stellari

La prima cosa che abbiamo chiesto a Jansén è descriverci la visione dietro ad Avatar: Frontiers of Pandora e la risposta è arrivata un attimo dopo: "Nonostante si occupino di cinema, fin dall'inizio delle nostre discussioni con Lightstorm Entertainment è stato chiaro quanto avessero capito l'importanza di questo progetto e come funzionassero i videogiochi. Insieme abbiamo deciso abbracciare ciò che il medium videoludico può fare, evitando di creare qualcosa di bello, ma vuoto. Quindi, cosa può fare il gioco che il film non può fare? Interattività, massima immersione grazie alla possibilità di ruotare la telecamera a piacimento, esplorare e investigare le cose da vicino senza che il regista decida la durata di ogni singola scena. Il nostro obiettivo era abbracciare appieno il medium videoludico, evitando di creare un gioco in cui i giocatori rivivono semplicemente le stesse scene del film".

L'ultimo Avatar cinematografico è incentrato sull'acqua, ma il team di sviluppo ha deciso di ambientare Avatar: Frontiers of Pandora in un'altra regione: "Nel fronte occidentale ci sono tre regioni distinte. Mentre la foresta pluviale assomiglia a ciò che abbiamo visto nei film, le altre due zone sono del tutto nuove e ne siamo molto orgogliosi perché portano qualcosa di fresco all'universo di Avatar. Qui i giocatori possono volare con il proprio Banshee e hanno la completa libertà, possono scegliere dove andare. Il gioco si concentra sull'interattività, con la vegetazione che esplode e gli animali che attaccano, offrendo un gameplay capace di reagire alle sollecitazioni degli utenti. Questi momenti sono cinematografici nel senso che sono fantastici e tu, come giocatore, ne sei l'autore. Questo livello di controllo e reattività è fondamentale per il nostro medium. Vogliamo offrire un'esperienza che vada oltre ciò che è stato visto in precedenza, poiché il fattore sorpresa e la gioia della scoperta derivano dall'incontrare elementi del tutto nuovi".

Un parco dei divertimenti

Avatar: Frontiers of Pandora: potremo adottare un approccio stealth oppure sfruttare tutta la potenza delle armi umane
Avatar: Frontiers of Pandora: potremo adottare un approccio stealth oppure sfruttare tutta la potenza delle armi umane

Le risposte iniziano a farsi meno interessanti man mano che cerchiamo di capire meglio le meccaniche principali, ma forse è ancora presto per svelare tutti i segreti di questo gioco: "Per quanto riguarda la struttura delle missioni e il sistema di progressione del gioco, Ubisoft mira a offrire un gioco d'azione e avventura in un mondo aperto. La campagna principale rappresenta la montagna russa centrale del parco divertimenti, portando i giocatori attraverso l'intero mondo del fronte occidentale. I giocatori hanno la libertà di allontanarsi dalla storia principale ed esplorare altre aree e ciò consente una comprensione più approfondita della cultura dei Na'vi, l'interazione con personaggi non giocanti e l'acquisizione di conoscenze su clan specifici. Aspettatevi attività diverse, missioni secondarie e opportunità di esplorazione. L'obiettivo è offrire un'esperienza avvincente che vada oltre la trama principale, dando ai giocatori la libertà di plasmare le proprie avventure all'interno del gioco".

La diplomazia ha fallito

Avatar: Frontiers of Pandora: il tempo delle chiacchiere è finito
Avatar: Frontiers of Pandora: il tempo delle chiacchiere è finito

Alla domanda sul tipo di interazioni che possiamo aspettarci con gli umani, Jansén ci fa capire definitivamente che il tempo della diplomazia è terminato: "I giocatori si scontreranno con la RDA. Non sono qui per negoziare. Non ci sono più programmi Avatar né ambasciatori. L'unica interazione con gli umani è con la RDA. Tuttavia, nel gioco ci sono anche umani amichevoli, proprio come abbiamo visto nei film. Ma sì, con la RDA le discussioni sono finite e si tratta di sparare. Puoi entrare sparando con armi umane potenti ed esplosive, oppure puoi muoverti furtivamente intorno al perimetro, marcare i nemici, eliminarli silenziosamente e adottare un approccio stealth. Se si tratta di una piccola spedizione nemica o di un avamposto importante, puoi scegliere di avvicinarti furtivamente o frontalmente. In alternativa, perché non prendere il tuo Banshee, volare dall'alto sparando e poi saltare su o giù da esso? Devi diventare abbastanza forte per affrontare certe sfide, crescere. Ecco perché abbiamo parlato di abilità, come hai visto nel trailer. E puoi anche crescere d'esperienza imparando letteralmente a sopravvivere in questo mondo: creando le tue armi e cucinando cibi che ti daranno più forza per andare avanti e resistere agli attacchi".

Inquinamento e sostenibilità

Avatar: Frontiers of Pandora: in questo gioco esploreremo regioni mai viste al cinema
Avatar: Frontiers of Pandora: in questo gioco esploreremo regioni mai viste al cinema

Nel trailer si è parlato anche di interazione con la natura, che risponderà alle nostre azioni. Vogliamo saperne di più e il nostro interlocutore ci accontenta: "Assolutamente. Questo è uno degli aspetti chiave. Come ho detto i Na'vi vivono in stretta sintonia con la natura. Ovviamente, cacciano animali per il cibo, ma anche per la pelle e le ossa da utilizzare nella creazione di armature o armi, e il legno della foresta per creare archi. È fondamentale che quando si introduce la RDA nella storia questa sia davvero presente anche nel gameplay: a volte quando vai in un determinato luogo per ottenere, ad esempio, il miglior legno per gli archi, trovi la presenza della RDA e l'inquinamento che ne consegue. Ora, è possibile decidere di eliminare quella struttura, chiuderla, metterla fuori uso. Fatto questo, Pandora guarirà e ha un'incredibile capacità di recupero, e ora potrai sfruttare le risorse che prima non erano disponibili. Quindi, l'inquinamento e la sostenibilità, temi centrali di Avatar, hanno anche implicazioni nel gameplay. Non sono solo temi, hanno un impatto sul mondo di gioco".

Nella foresta

Magnus Jansén, il director di Avatar: Frontiers of Pandora
Magnus Jansén, il director di Avatar: Frontiers of Pandora

Qual è la cosa che preferisce del suo gioco Magnus Jansén? "Quando rimango immerso nella foresta, semplicemente resto lì e lascio che l'atmosfera mi pervada; l'audio posizionale, l'illuminazione con il ray tracing, e mi godo tutto il duro lavoro del team e il meraviglioso mondo immaginato da Cameron. Osservo gli animali che vagano, mangiano. E io semplicemente sto lì, non faccio nulla, mi piazzo proprio al centro di tutto. Amo questo tipo di approccio, soprattutto nei giochi così rigogliosi e belli".