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Cyberpunk 2077: discutiamo di multiplayer, sesso e prima persona

Un punto della situazione a video sui recenti annunci riguardanti Cyberpunk 2077: dalla conferma della prima persona anche nelle cutscene, alla scelta del sesso in fase di creazione, fino ad arrivare al multiplayer.

VIDEO di Pierpaolo Greco   —   05/09/2019

È da un paio di settimane che Cyberpunk 2077 si ritrova sotto il fuoco incrociato di svariate critiche portate avanti dai fan più sfegatati di CD Projekt. Prima la questione della scelta del sesso dell'avatar e adesso la conferma definitiva che la terza persona sia stata rimossa anche da gran parte delle sequenze d'intermezzo. Ma c'è davvero bisogno di fare tutta questa polemica ancora prima di aver provato il gioco? Prima di entrare nel cuore del dibattito, faccio un piccolo passo indietro e vi racconto nel dettaglio cosa è successo negli ultimi 7 giorni, perché magari vi siete persi qualche aggiornamento di Cyberpunk 2077, l'attesissimo gioco di ruolo in prima persona dei ragazzi polacchi di CD Projekt.

La prima persona

Ecco, parto proprio dalla prima persona. Come sicuramente ricorderete, fin dall'annuncio di questo potenziale capolavoro, la software house è stata aspramente criticata per aver deciso di cambiare telecamera passando dalla terza persona della serie di The Witcher, alla prima persona di questo nuovo Cyberpunk che, di fatto, diventa ora una sorta di Skyrim fantascientifico. Ma se c'è tutto questo focus sulla personalizzazione del proprio avatar, sulla scelta dell'abbigliamento e sui suoi tratti somatici, perché poi non lo devo mai vedere nel gioco? Questa è la domanda che in migliaia hanno fatto a CD Projekt. Domanda che è sfociata molto rapidamente in polemica. In realtà il team è sempre stato molto chiaro e coerente fin dall'annuncio: Cyberpunk 2077 utilizza la visuale in prima persona perché vuole farci sentire davvero protagonisti delle vicende raccontate sullo schermo. Il personaggio principale è la diretta emanazione del nostro ego: l'abbiamo creato noi, abbiamo definito noi la sua storia e siamo sempre noi a prendere le decisioni che determinano le sue vicende e l'epilogo del suo arco narrativo.

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Il contrasto con The Witcher 3: Wild Hunt, ma anche con il primo e il secondo capitolo della saga è immediatamente evidente: lì dovevamo impersonare una figura precisa e già delineata, Geralt. È vero che il gioco ci consentiva comunque di operare delle scelte e determinare così il destino dello strigo, ma la sua personalità, le sue fattezze fisiche, il suo modo di interagire con gli altri e vivere l'ambiente circostante erano perfettamente delineati da CD Projekt in funzione dei romanzi di Sapkowski. Laddove in The Witcher il giocatore era portato a interpretare una figura descritta e definita a priori, in Cyberpunk 2077, il giocatore controllerà un personaggio che lui stesso avrà creato e definito.

Da qui la decisione di rendere il titolo giocabile quasi esclusivamente in prima persona, per massimizzare l'immedesimazione e ridurre ogni rischio di cortocircuito tra il vivere dall'interno il personaggio e osservarlo dall'esterno nelle sue attività. Un po' come avveniva nei due recenti Deus Ex con il loro passaggio costante tra la prima e la terza persona durante i combattimenti.

Cyberpunk 2077 2

Ritornando quindi alla notizia e alla conferma ufficiale da parte di Marcin Momot, il global community lead di CD Projekt, il team ha scelto di puntare alla prima persona al 100% per il migliore risultato in termini di narrazione e gameplay. Il proprio personaggio rimarrà visibile dall'esterno solo nella schermata dell'inventario, ovviamente durante la fase di creazione, durante le sequenze di guida, a patto di essere a bordo di una moto, nei riflessi e, raramente in alcune sequenze d'intermezzo. Momot dice testualmente "very occasionally", molto occasionalmente. Una frase che può essere tranquillamente tradotta in raramente. Dimentichiamoci quindi quella sovrabbondanza di cutscene mostrate durante la primissima demo dello scorso anno con V che chiacchierava in ascensore, o si svegliava in dolce compagnia dopo una notte di sesso. Probabilmente solo in alcuni snodi cruciali della trama, o quando effettivamente le scelte registiche lo consentono, potremo vedere il nostro avatar in terza persona.

Il sesso

Ma questa è solo la polemica più recente perché pochissimi giorni prima della conferma della prima persona sempre e comunque, Marthe Jonkers, la concept senior artist del gioco, ha rivelato in un'intervista che il gioco non avrebbe più presentato la scelta del sesso durante la fase di creazione dell'avatar. Non si potrà insomma scegliere nel gioco se essere maschi o femmine, ma si potrà lavorare sui connotati del viso e sulla corporatura fisica per creare il proprio personaggio ideale, senza rimanere rinchiusi all'interno di specifiche etichette. In altre parole potremo scegliere di creare un viso dai tratti più o meno femminili e armoniosi, da abbinare poi a un corpo completamente mascolino o, al contrario, creare un rude soldato con la mascella squadrata e la barba dotato però di seno e di una corporatura esile e longilinea.

Face Front 1

Non è ben chiaro se avremo insomma la possibilità di lavorare sugli organi genitali, sul sedere, sui fianchi e sul seno in modo specifico o comunque dovremo adattarci a dei preset di corporatura impostati dallo sviluppatore ma sicuramente si tratta di una scelta audace e che immancabilmente ha suscitato dibattiti. La Jonkers ha poi confermato che potremo selezionare anche la tonalità della pelle, le acconciature, i tatuaggi e altri dettagli estetici senza alcun tipo di limitazione e alla fine scegliere tra due tonalità di voce: una femminile e una maschile. Anche in questo caso in modo indipendente da tutte le altre variabili settate.

Di nuovo CD Projekt punta alla credibilità di un mondo, quello Cyberpunk, dove per definizione i confini della sessualità sono estremamente sfumati tra innesti, personalità multiple e una società che è una diretta evoluzione di quelle dinamiche e politiche LGBTQ che abbiamo iniziato a intravedere anche nella società attuale. E allora perché lamentarsi anche di questa decisione?

Multiplayer

L'unica notizia che non ha acceso scontri è quella freschissima, arrivata ieri, riguardante il multiplayer. Attraverso il suo account twitter ufficiale, CD Projekt ha infatti confermato che il multiplayer di Cyberpunk 2077 è ora in via di sviluppo e attualmente il team sta assumendo nuove persone proprio per lavorare su questa componente del gioco.

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Ma attenzione perché questo non vuol dire che vedremo il multigiocatore al lancio, anzi! Il progetto è di far arrivare Cyberpunk 2077 nei negozi il 16 aprile del 2020, quindi di cominciare a distribuire una serie non meglio definita di contenuti aggiuntivi gratuiti per la campagna single player, esattamente come fatto con The Witcher 3: Wild Hunt e, una volta finito il programma DLC, pubblicare la componente multiplayer. Sarà gratuita anche questa? Arriverà comunque entro il 2020? Su tutte le piattaforme? Per ora sono domande che rimangono senza risposta ma che sicuramente saranno risolte nei prossimi mesi.

E qui entrate in gioco voi con i vostri commenti: siete davvero ancora convinti che avere un Cyberpunk 2077 interamente in prima persona sia un male? E la mancanza di un spunta maschio/femmina pregiudica la qualità del gioco? E quanto conta il multiplayer in un titolo di questo tipo? Fatemelo sapere qui sotto tra i commenti.