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Da Death Stranding 2 a Physint: Kojima Production e PlayStation per il videogioco del futuro

Quello tra Sony e Hideo Kojima è un sodalizio unico nel suo genere che si appresta a far evolvere nuovamente il settore con Death Stranding 2 e Physint.

Da Death Stranding 2 a Physint: Kojima Production e PlayStation per il videogioco del futuro
SPECIALE di Francesco Serino   —   08/02/2024

L'angolo di State of Play dedicato a Hideo Kojima è stato da pelle d'oca, un momento all'altezza delle grandi conferenze del passato dove è stato celebrato gioco, Death Stranding 2, e genio. Che vi piacciano o meno i suoi titoli, il designer giapponese ha lasciato un segno indelebile nell'industria dei videogiochi e il suo merito più grande è proprio quel che è riuscito a fare dopo aver lasciato la storica compagnia che ne ha lanciato la carriera. Konami ha mandato via Kojima per liberarsi di una costosissima zavorra, ma non si è accorta che la zavorra in realtà era lei.

Tessere il futuro

Death Stranding 2: un cast stellare per un seguito che sembra esplorare nuove tonalità
Death Stranding 2: un cast stellare per un seguito che sembra esplorare nuove tonalità

Quel che è accaduto dopo non si riduce al solo Death Stranding: Kojima ha lavorato su sé stesso e si è reso chic, è il genio giapponese che agli occhi di Hollywood fa avanguardia e potrebbe essere ospitato con tutti gli onori persino nei salotti più glamour di Cannes. Death Stranding è un enorme biglietto da visita per il suo straordinario immaginario, per l'impeccabile resa tecnica e grafica, ma lo è soprattutto perché dimostra agli attori che possono fidarsi di lui. Ed è quello che sta accadendo.

Sono lontani i tempi degli artisti prestati ai videogiochi e visti come falliti: Mark Hamill abbandonato da tutti e affiancato in Wing Commander alla pornostar Ginger Allen, con Malcom McDowell senza più Kubrick a fare a botte con un gatto spaziale o Tia Carrere a fine carriera che vabbè, sempre soldi sono. Come ci siamo finalmente lasciati alle spalle il periodo dei lineamenti più o meno rubati alle star più famose, errore nel quale è caduta persino la maniacale Naughty Dog con Ellie ed Elliot Page.

Avanguardia

Death Stranding 2: Lea Seydoux sarà di nuovo Fragile
Death Stranding 2: Lea Seydoux sarà di nuovo Fragile

Death Stranding ha nobilitato la carriera di Norman Reedus; Lea Seydoux non è un'attrice qualunque o in disarmo, ma una delle interpreti più interessanti in circolazione, e che arriva a Kojima dopo essere passata davanti alla camera di Woody Allen, Yorgos Lanthimos, Wes Anderson; senza contare la presenza di personaggi del calibro di Nicolas Winding Refn e Guillermo Del Toro, quest'ultimo il vero grimaldello che ha permesso a Kojima di scardinare la cassaforte Hollywood. Ringiovanire Lindsay Wagner per trasformarla in una Maria digitale è stato un vero colpo da maestro, come lo è piazzare George Miller in Death Stranding 2 e poi pure con quegli abiti. Tutti personaggi che fanno parte della cultura di cui si è nutrito Kojima nella sua vita, che è poi la stessa di tantissime altre persone in tutto il mondo che di conseguenza non possono che amare questo continuo rimestare in un pop tanto riconoscibile, quanto spesso dimenticato; comunque non ancora glorificato come invece sta facendo proprio Hideo Kojima con questa infinita selezione di cameo.

Ed è per questo che il sodalizio con Sony, che dopo Death Stranding 2 porterà al progetto Physint, si sta rivelando particolarmente interessante. Questo nuovo gioco, che già sappiamo sarà sulla falsariga di Metal Gear Solid, non è solo una collaborazione tra Kojima Production e PlayStation Studios, non sarebbe una novità: questa volta c'è di mezzo anche Sony Picture Entertainment. È un progetto a tre che proverà ad unire ulteriormente cinema e videogiochi, un piano che solitamente ci preoccuperebbe visto che le due forme di intrattenimento sono troppo diverse, ma che la presenza di Kojima rende straordinariamente eccitante. Ci si sente protetti da un creativo che fino ad ora non ha mai rinunciato al gameplay e che anzi ha saputo valorizzarlo in modi a dir poco unici, come nello stesso Death Stranding dove le due arti procedono di pari passo, o proprio nell'ultimo Metal Gear Solid V che in quanto a meccaniche di gioco è il migliore insieme al terzo, perfetto, capitolo. Mentre il gioco in sviluppo con Microsoft sembra avere i connotati di un titolo più sperimentale, Physint ha tutta l'aria di rappresentare il culmine di una visione e di un'intera carriera.

Finalmente una visione

Death Stranding 2 e Death Stranding la serie TV, poi Overdose e Physint. Riuscirà Kojima a stare dietro a tutto? Forse dovremmo togliergli Instagram...
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Anche per PlayStation quel segmento di State of Play è stato un momento speciale. Dopo tantissimi anni, Sony è finalmente tornata a mostrare qualcosa di più che un nuovo gioco in sviluppo: Physint è una strategia, un lampo di futuro, che ci racconta dove finirà un bel po' del budget a disposizione nei prossimi anni. Una scommessa ad alto rischio mitigato dal ritorno al cosiddetto Tactical Espionage Action che Kojima ha costruito con Metal Gear, un progetto con una presa diversa da quella che può averne uno dall'animo indipendente come Death Stranding, e verosimilmente il nuovo gioco che Kojima sta creando insieme a Microsoft. Se Death Stranding nasce per dimostrare cosa è capace di fare Kojima Production, Physint è un gioco pensato per vendere, per comparire su manifesti di trenta metri per trenta, per avere una campagna pubblicitaria degna dei Die Hard migliori. Come Rockstar Games, più di Rockstar Games. Non sappiamo naturalmente quale sarà il risultato finale, manca così tanto tempo che nulla esclude una cocente delusione se non il pedigree degli studi in ballo, ma la strada è tracciata e per una volta, fortunatamente, non prevede un maledetto game as a service. Physint è un prodotto su cui è già bello fantasticare, e non è affatto poco.

Rischio Overdose

Overdose: per attrarre attori importanti, devi saperli maneggiare con cura e rispetto
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Traguardi straordinari di un creativo inimitabile che oramai si avvicina al suo sessantesimo compleanno. Chissà se la scelta di avere in Death Stranding 2 il regista George Miller, al lavoro sul nuovo Mad Max a 78 anni suonati, non sia anche un modo per augurarsi una carriera altrettanto lunga. Del resto Hideo Kojima è un fiume in piena, prolifico, efficace, maturo e libero, di una libertà che lui stesso s'è costruito minuziosamente attorno; libero di firmare per chiunque sia interessato alle sue idee, libero di dedicarsi anche a una serie TV basata sull'innovativa fantascienza postmortem di Death Stranding o di sperimentare con il cloud di Microsoft. Libero anche di esagerare, che è poi l'unico vero grande sbaglio che può commettere, e proprio a pochi passi da quel che sembra l'apice della sua carriera, Hideo Kojima.