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Day 4 Night, scopriamo il dream team italiano dei designer di Mario + Rabbids e Red Dead Redemption

Abbiamo intervistato Davide Soliani e Christian Cantamessa, fondatori del nuovo team Day 4 Night, che lavora tra Milano e Los Angeles.

INTERVISTA di Alessandro Bacchetta   —   25/11/2024
Davide Soliani e Christian Cantamessa di Day 4 Night

"Siamo tipo i fratelli Coen. Lo dico come dinamica registica, non per paragonarci a dei geni del cinema." A parlarci è Christian Cantamessa, e lo fa in videochiamata da Los Angeles, dove vive e lavora. È uno dei due fondatori di Day 4 Night, il neonato studio tra Italia - dove al momento opera gran parte del personale - e California.

Christian maschera lo sfondo con un filtro blur, ma da ciò che possiamo intravedere si trova in una stanza abbastanza asettica, e da lui è mattina, mentre da noi quasi le sei del pomeriggio. Cantamessa si occupa di videogiochi da decenni, curando sia il level design sia - soprattutto - la parte narrativa; ha iniziato nel 1996 scrivendo un'avventura grafica, ma soprattutto ha lavorato a Grand Theft Auto: San Andreas e Manhunt, ma il suo pinnacolo (finora) è Red Dead Redemption ("lead designer and writer", citano i crediti). "Siamo un cervello unico composto da due persone diverse. Abbiamo una bocca sola con cui comunichiamo la direzione del progetto al team".

L'altra testa di questa idra immaginaria che ci sta narrando è rappresentata da Davide Soliani, di cui abbiamo ripercorso la carriera in quest'intervista di qualche anno fa. Nella sua vita c'è un pre e un post Mario + Rabbids Kingdom Battle, titolo che ha diretto, e con cui è diventato noto a livello internazionale. La stanza da cui ci parla Davide, in Italia, è l'opposto di quella di Christian. È circondato da un peluche di Super Mario alto più di un metro, che arriva direttamente da Tokyo, da teche con varie action figure (Rabbids compresi), custodie, poster, un dipinto di Zelda, perfino una bicicletta.

"Il lavoro da remoto per me e Christian è una cosa normale", dice Davide. "Pur essendo in due luoghi diversi, sfruttiamo tutto ciò che la tecnologia mette a disposizione. Videoconferenze, tool per la condivisione del progetto che si modificano in tempo reale, che sono totalmente diversi dalla documentazione statica che si faceva una volta."

Prima il gioco, poi la società

"Io e Christian ci conosciamo da tanto tempo, abbiamo lavorato assieme in Ubisoft Milano" dice Soliani. "Poi le nostre strade si sono divise: lui è andato in Scozia, io in Inghilterra, poi lui in America e io in Canada, ma ci siamo sempre tenuti in contatto, anche con l'intenzione prima o poi di fare qualcosa insieme. Però sai, sono quelle cose che dici e magari non si realizzano mai."

Davide Soliani, la foto dall'archivio di Day 4 Night. A breve ne scatteranno di nuove!
Davide Soliani, la foto dall'archivio di Day 4 Night. A breve ne scatteranno di nuove!

"Circa un anno fa, credo per il compleanno di Christian, prima abbiamo scherzato a riguardo, poi abbiamo iniziato a discutere di svariate ipotesi, fin quando non abbiamo deciso di fare le cose in modo più concreto, e lavorare a un deck: una presentazione dell'idea, e siamo finiti a mostrarla in America a tante compagnie diverse in pochissimo tempo, vedendo varie realtà". "Questa è un po' la parte mitologica" scherza Cantamessa, "sembra una cosa inventata per fare buon storytelling, ma è andata proprio così."

Più che il processo che ha portato alla fondazione di Day 4 Night, tuttavia, è interessante il perché sia nata. Non è una società che Soliani e Cantamessa hanno suggellato, per poi successivamente decidere su cosa lavorare. È andata all'opposto: in quella conversazione informale, probabilmente non hanno discusso dell'azienda, ma del progetto per cui è stata edificata. È scaturita da un'esigenza creativa.

Christian Cantamessa, foto dal sito di Day 4 Night
Christian Cantamessa, foto dal sito di Day 4 Night

"È nato prima il progetto", ci racconta Davide, "e poi abbiamo costruito tutta l'infrastruttura per renderlo possibile. Nel giro di pochissimo tempo, sin da subito direi, quasi tutte le compagnie hanno reagito positivamente... dopo c'è stato chi ha fatto il passo definitivo, dandoci i soldi per realizzarlo. E a quel punto c'era una cosa da fare: mettere in piedi un team, uno studio."

"Per aggiungere un dettaglio", continua Christian, "noi abbiamo preso il rischio personale di licenziarci, prima di avere un nuovo lavoro, una cosa che ti sconsigliano sempre. Abbiamo lasciato i nostri posti di lavoro confortevoli per tentare quest'avventura. Un salto nel buio più totale."

"Inseguiamo un sogno, senza reti di protezione. Avevamo l'assoluto bisogno creativo di fare qualcosa che ci faccia sentire ripagati" chiosa Davide.

Occidente e Oriente

I principali finanziatori del progetto, al momento, sono due: Krafton, una compagnia sudcoreana, e l'occidentale 1Up Ventures, di cui fa parte anche Ed Fries, ex vicepresidente Microsoft, che si è occupato dell'ingresso nel mercato della prima Xbox. Oltre alla provenienza geografica dei publisher, anche l'aspetto del tasso sembrerebbe suggerire una commistione tra Oriente e Occidente, ma a quanto pare è solo un'impressione.

Da sinistra: Davide Soliani, Shigeru Miyamoto e Gianmarco Zanna, anche lui parte di Day 4 Night
Da sinistra: Davide Soliani, Shigeru Miyamoto e Gianmarco Zanna, anche lui parte di Day 4 Night

"Se non ti aspetti che questa unione abbia un output puramente visivo, ma che parta dalla sensibilità, allora sì" dice Davide. "Questa commistione esisterà e sarà abbastanza chiara, sia nel gameplay che nel raccontare una storia. Ma non dal punto di vista grafico, troveremmo la cosa non nelle nostre corde, sarebbe come copiare qualcos'altro, e non vogliamo farlo. Soprattutto col gioco che abbiamo in mente."

Cantamessa è ancora più diretto. "È qualcosa di completamente originale, e lo sarà anche visivamente. Penso che stiamo facendo le cose in modo diverso da come sono abitualmente fatte. Questa analogia ci sarà a livello spirituale, ma la vedo più difficile di come ha detto Davide. Per me è un progetto molto personale. Francamente il più personale di tutti quelli a cui ho lavorato finora".

Lo studio: ruoli e dimensioni

Come ci hanno già raccontato, i due sono co-direttori di progetto, pur con delle liminali differenze. "Abbiamo diviso le responsabilità in base alle aree di forza. Shigeru Miyamoto stesso ha acclamato le doti di Davide", dice Christian. Soliani conferma: "sfruttiamo il meglio delle nostre affinità. Uno è più interessato a una cosa e uno all'altra, ma discutiamo tutto assieme. Christian ha un gran gusto anche nel gameplay, non è un semplice scrittore."

Red Dead Redemption, di cui Cantamessa è stato lead design e scrittore
Red Dead Redemption, di cui Cantamessa è stato lead design e scrittore

I due hanno idee molto chiare sulle dimensioni del team, e su come dovrà operare. "Arriviamo da esperienze AAA, dove il desiderio di prendere rischi, quantomeno nell'ultimo decennio, è diminuito all'aumentare del budget, si è inaridita la volontà di fare cose diverse" confessa Christian. "Già la possibilità di fare qualcosa di differente, di nuovo, è incredibilmente potente: aggiungi la facoltà di formare una tua azienda, come relazioni personali, qualcosa di più intimo. Una specie di ritorno alle origini, al posto di team di 250 o mille persone."

Day 4 Night al momento conta una ventina di membri: lo staff è accuratamente selezionato, composto da personale sia talentuoso che esperto. Entrambe le condizioni sembrano essenziali. "Stiamo lavorando alla vertical slice, poi da qui cresceremo un pochino, ma l'idea è rimanere un team piccolo, intimo, fatto di gente esperta. Davide, Cristina Nava, Gianmarco Zanna e Luca Breda, hanno speso molto tempo a scegliere le persone giuste tra migliaia e migliaia di candidature che abbiamo ricevuto. Abbiamo persone al massimo del talento. Vogliamo limitarci nel numero, non nelle ambizioni", ci racconta Christian.

Cristina Nava, executive producer di Day 4 Night, anche lei proveniente da Ubisoft Milano
Cristina Nava, executive producer di Day 4 Night, anche lei proveniente da Ubisoft Milano

"Per noi, più che la quantità, è importante avere delle persone, non solo veterane, ma che abbiano la sacra fiamma, per cui i videogiochi non siano soltanto un lavoro. In una seconda fase del progetto cresceremo un po', ma l'idea è di tenere sotto controllo la quantità e la qualità del personale" specifica Davide. "Sono venticinque anni che faccio questo lavoro, e ho notato che quando hai un core team che lavora molto bene, e poi improvvisamente metti più del 20-30% di personale in più completamente nuovo, la situazione si sfalda, cambiano gli equilibri. La crescita va presa con estrema serietà, come se curassi un giardino".

Tra Milano e Los Angeles

"Per quanto riguarda la composizione del team, al momento è principalmente a Milano e zone circostanti", dice Christian. "Stiamo costruendo le meccaniche di gioco, gli elementi tecnici, è bene ci sia un polo attorno a Davide. Ma abbiamo anche qualcuno già qui a Los Angeles, che al momento non possiamo menzionare."

Davide Soliani e Grant Kirkhope, di recente aggiuntosi a Day 4 Night
Davide Soliani e Grant Kirkhope, di recente aggiuntosi a Day 4 Night

"Il team qua crescerà intorno a me, più per la parte narrativa, la parte di storytelling integrata nel progetto. Quindi avremo due poli che lavorano bene tra loro, nonostante le ore di differenza, anche se spesso ci sposteremo. Tra poco io sarò in Italia: tra la tecnologia e l'invenzione del jet, gestiamo bene una situazione multistudio, pur essendo piccoli".

"Io e Davide parliamo tutti i giorni, a volte purtroppo la notte per lui o la notte per me, siamo come il pane e la marmellata: completamente integrati. È una cosa molto bella di quest'esperienza, lavoro con un amico, e una persona con cui a livello creativo sono completamente affine. Ci interfacciamo in maniera naturale".

Da poco è stato ufficializzato Grant Kirkhope, non come "semplice" musicista, ma come membro effettivo del team. "Grant è qui a Los Angeles" continua Christian, "anche se siamo un team unico, Grant fa parte di quel nucleo con cui per me è più facile collaborare, senza differenza di orario".

Presentazione del progetto e comunità

I due sembrano davvero impazienti di presentare il progetto a cui stanno lavorando, ma non è ancora il momento. "Per quanto riguarda annunci o novità, è ancora troppo presto per parlarne. Per quello dovremo aspettare un po'", sorride Davide. "Anche noi in primis non vediamo l'ora di poter dire qualcosa!"

Mario + Rabbids Kingdom Battle, il gioco che ha segnato un prima e un dopo nella carriera di Soliani
Mario + Rabbids Kingdom Battle, il gioco che ha segnato un prima e un dopo nella carriera di Soliani

"Paradossalmente ci sono così tanti piccoli elementi da presentare che vogliamo trovare l'ordine giusto, in modo tale che il progetto sia entusiasmante per la gente a cui viene proposto. Vogliamo creare un ritmo tra i vari annunci. Non siamo esperti in questo, lavoreremo coi nostri partner per farlo al meglio" specifica Christian.

"Vorremmo avere un rapporto con la nostra comunità di giocatori, in una maniera diversa da ciò che potevamo fare in passato, quando lavoravamo per grandi aziende. Anche qua, vorremmo qualcosa di più intimo, come il nostro team" dice Davide. "Creare una comunità attorno al progetto è fondamentale" concorda l'altro.

"Il detto è giusto, non si serve il vino finché non è pronto", conclude Cantamessa, parafrasando - presumibilmente - uno slogan di Paul Masson, pioniere della viticoltura californiana.

Conclusioni

A livello artistico, i videogiochi sono degli adolescenti che stanno tentando di divenire adulti: un processo, al contrario che per gli esseri umani, tutt'altro che inevitabile. Non sappiamo a cosa stia lavorando Day 4 Night, ma è impossibile non essere curiosi. Non si tratta di un team indipendente come gli altri: da quel mondo eredita la libertà creativa, che in questo caso è accompagnata da un'esperienza decennale nell'industria, un'esperienza ai massimi livelli, che non coinvolge soltanto i due fondatori, ma anche il personale selezionato.

Rayman in the Phantom Show, il DLC di Mario + Rabbids Sparks of Hope, è l'ultimo progetto di Soliani per Ubisoft Milano
Rayman in the Phantom Show, il DLC di Mario + Rabbids Sparks of Hope, è l'ultimo progetto di Soliani per Ubisoft Milano

Questa società è nata da un'esigenza creativa e dalla volontà di concretizzarla senza troppi compromessi: anche a livello gestionale, le idee sono estremamente chiare. Soliani e Cantamessa vogliono un team mediamente grande e molto talentuoso, che sia in continuo contatto a livello professionale e umano, che sia consapevolmente, direttamente coinvolto nel progetto sviluppato, senza collaboratori esterni o temporanei, che possano "diluire" l'eccellenza della squadra. Nelle dinamiche e nella costruzione, è un team edificato con metodologie più simili al mondo del cinema, che a quello dei videogiochi: dove servono comunque finanziamenti alti, ma in cui il nucleo fondante risiede nella visione artistica del regista (o dei registi, in questo caso).

Più che i fratelli Coen, sembrano due ex Bimbi Sperduti, nostalgici dell'Isola che non c'è, e disposti a tutto pur di tornarci e di portarci con loro: anche ad abbandonare i loro rifugi, belli, comodi e sicuri, da adulti.