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Death Stranding: grafica, animazioni e intelligenza artificiale

Con la scadenza dell'embargo sulla recensione di Death Stranding, possiamo parlarvi anche nello specifico di come si comporta il comparto tecnico del gioco, dalla grafica agli effetti, passando per le animazioni e l'intelligenza artificiale.

VIDEO di Emanuele Gregori   —   01/11/2019

Fin dal primo trailer e poi confermato dalle immagini dell'E3 del 2018, Death Stranding ha sempre messo in mostra un comparto grafico incredibile. Complice anche il supporto di Guerrilla Games e del suo Decima Engine, la nuova opera del maestro Kojima e del suo team ci ha permesso di ammirare un mondo naturalistico straordinariamente riprodotto.

Nel video che trovate in testa abbiamo deciso di discutere di quelli che sono i principali punti che più ci hanno colpito, sia in positivo che in negativo, di un'opera che fa dell'estetica un suo elemento cardine. Partendo dagli ambienti e dal fotorealismo con il quale sono realizzate le lande incontaminate di una terra tornata ad uno stadio selvaggio e primordiale, per arrivare all'intelligenza artificiale dei nemici che definiremmo "sbadata", per evitare di offendere qualcuno. Death Stranding è in grado di raggiungere vette tecniche che si stagliano sui gradini più alti dell'intera generazione, arrivando a presentare al giocatore degli agenti atmosferici talvolta difficili da credere e accompagnati da un lavoro sul sono assolutamente fuori dal normale.

Non vi è alcun dubbio sulla possibilità del gioco di settare dei nuovi standard per ciò che concerne la riproduzione di alcuni elementi dello scenario, come rocce e muschio e anche se alcune animazioni non lasciano pienamente soddisfatti, ci pensa la fisica degli oggetti, del carico e dei movimenti a lasciare di stucco anche dopo più di settanta ore di gioco. Fisica che diventa fisicità di Sam e variazione nel feedback dei controlli, donando al gioco quel valore simulativo certamente impossibile da cogliere prima della prova sul campo. C'è anche spazio per parlare della recitazione, delle cutscene, di un cast stellare e della sua riproduzione, così come non si può non citare l'incredibile lavoro di doppiaggio effettuato per il gioco. Ci troviamo di fronte al primo videogioco che mette in scena un livello di cura per questo aspetto, almeno nel nostro paese, che probabilmente non si era ancora neanche sfiorato.

Torneremo a parlare spesso di Death Stranding e del suo valore intrinseco, così come anche di quei dettagli che non hanno funzionato. Nel frattempo c'è così poco da attendere, che non vediamo l'ora che anche tutti voi possiate perderci in questo mondo vuoto ma dal carattere fortissimo.