Ci sono voluti sette anni per arrivare qui. Sono solo parole, recitava una celebre canzone del decennio scorso, eppure in questo caso così non è. Per Bungie non lo è più da prima di Destiny 2: Oltre la Luce, da quando lo sviluppatore si è aperto al dialogo coi suoi fan e parlò di una progettualità a lungo termine. Il mondo degli MMO (genere che ricordiamo, nonostante le smentite iniziali, è pur sempre la base di Destiny 2), è complicato e pieno di insidie. Per questo, dunque, avere una Stella Polare che illumina il cammino è fondamentale. Da qualche anno, per Bungie, quella Stella Polare è il completamento del primo ciclo narrativo dell'universo di Destiny: quello della Luce e dell'Oscurità.
Oltre la Luce, La Regina dei Sussurri, Lightfall e da ieri The Final Shape, sono gli step che concluderanno questo ciclo narrativo. Destiny è diventato negli anni qualcosa di più di quello che originariamente era il "project tiger" del 2010. Dovete pensare, con tutte le dovute distinzioni del caso, di trovarvi di fronte a quanto proposto negli ultimi anni da Star Wars. La Saga degli Skywalker si è conclusa, ma non le Guerre Stellari, che continueranno a raccontare nuove storie e nuovi cicli narrativi.
Ecco, Destiny 2 farà lo stesso: concluderà Luce e Oscurità e poi, come anticipato ieri, racconterà nuove storie facenti parte di questo ormai immenso universo sci-fi.
Alla luce di ciò, ma soprattutto alla luce dell'arrivo sempre più imminente di una conclusione di questo ciclo, la presentazione di ieri de La Regina dei Sussurri, ha una valenza straordinaria. Ricapitoliamo, dunque, in questa anteprima di Destiny 2: La Regina dei Sussurri quanto annunciato ieri riguardo l'espansione che vedrà la luce il 22 febbraio 2022.
Una nuova espansione che, per la prima volta, potrà essere giocata in modalità cross-play. A partire da ieri, infatti, Bungie ha attivato questa funzionalità nel suo gioco, liberando finalmente Destiny 2 dai vincoli di piattaforma e consentendo ai Guardiani di tutto il mondo di diventare finalmente un'unica comunità in grado di condividere gioie e dolori, vittorie e sconfitte.
L'inganno di Savathun
La lore dietro all'universo creato da Bungie in Destiny è immensa. Spesso e volentieri ci si dimentica di quanto sconfinata è diventata e di quanto ramificata sia. È dunque possibile che anche gli appassionati si siano persi qualche dettaglio qua e là. Per chi non lo sapesse, Savathun è la sorella di Oryx, il Re dei Corrotti sconfitto anni or sono nella prima grande espansione dell'originale Destiny. Da quel momento in poi, ogni singola azione compiuta da questo personaggio è stata fatta per condurci qui. La caratteristica principale di Savathun, quella che la differenzia dalle altre sorelle, è la capacità di sortire inganni e strategie per spingere chiunque a fare un qualcosa che le porterà dei vantaggi. Quello che abbiamo visto ieri è la realizzazione del più grande di questi inganni, ovviamente architettato per raggirare noi Guardiani: l'unico ostacolo rimanente tra lei e il potere assoluto.
Negli anni l'ombra di Savathun aleggiava nell'aria per ricordare che prima o poi la Regina dei Sussurri sarebbe arrivata per presentare il suo conto. Forti della Luce dalla loro parte, però, i Guardiani si sono crogiolati nella convinzione che lei, seppur astuta e calcolatrice, non avrebbe mai potuto nulla contro i "prescelti del Viaggiatore". Ebbene, come mostratoci ieri, tale convinzione il 22 febbraio verrà meno, dato che Savathun non è solo entrata in possesso della Luce, ma ha anche replicato gli Spettri, rendendo di fatto "immortali" (a meno che non si distrugga lo Spettro) le unità d'élite a cui ha donato la Luce. Arroccata nel suo Tronomondo, toccherà a noi Guardiani cercare un modo per sventare quella che ad oggi è la più grande minaccia che si troveranno ad affrontare.
Questo è in breve ciò che ci attende nella campagna de La Regina dei Sussurri. Un plot twist notevole quello elaborato dalle menti creative di Bungie e che dovremo capire dove porterà e che sviluppi causerà per il prosieguo della storia. Una scelta, quella di offrire la Luce ai nemici, che può cambiare drasticamente l'esperienza di gioco, dato che alcune unità avversarie saranno a tutti gli effetti dei Guardiani cattivi, ma che risulta davvero stimolante sulla carta. Anche le scelte effettuate a livello di ambientazione vanno nella direzione di qualcosa di molto più elaborato e ricco di significato, con il Tronomondo che pesca a piene mani dalle iconiche architetture dell'Alveare, ma che in alcuni frangenti ci ha ricordato le classiche immense fortezze fantasy (Minas Tirith ad esempio) rivisitate in salsa fantascientifica.
Una nuova risorsa per i Guardiani
La narrativa è stata il cuore pulsante della presentazione, così come un breve accenno all'ambientazione che esploreremo. Non sono però mancati dei focus su alcuni elementi più ludici dell'esperienza, ma che ovviamente avranno anche delle implicazioni sulla trama. Il primo punto è stato la Campagna. Come sappiamo ormai da anni, le grandi espansioni di Destiny 2 sono create con una formula abbastanza nota: una campagna principale, una serie di contenuti di contorno (nuove armature, armi, attività secondarie, ecc.) e lo sblocco dell'end-game una volta completato l'arco narrativo. Con La Regina dei Sussurri il focus sulle missioni principali, abbiamo intuito, sarà alla pari dei contenuti end-game.
La frase con cui hanno presentato la Campagna è sicuramente ambiziosa, avendo citato a paragone mostri sacri del single player come Halo, Doom o God of War. Detto questo, quindi, è lecito aspettarsi qualcosa di spettacolare da quello che a tutti gli effetti è stato costruito come lo scontro con il più subdolo e malefico nemico finora proposto. A supportare queste affermazioni vi è anche l'introduzione del livello di difficoltà nelle missioni di storia (un'opzione inedita per la serie).
L'arrivo di questa possibilità inquadra la scelta di Bungie di proporre un prodotto che abbia a cuore tutti gli utenti, anche i vecchi fan. Scegliere di affrontare (in solitaria o in compagnia) le missioni a livello difficile offrirà, ovviamente, una lauta ricompensa per premiare l'ardua impresa.
Il secondo focus invece riguarda il gameplay. Le novità presentate sono due: una riguarda le uccisioni contestuali e la seconda riguarda ovviamente il nuovo archetipo di arma. Per quanto riguarda le uccisioni contestuali, non è stata fatta nessuna menzione vera e propria, ma osservando bene il trailer si nota come l'uccisione dei Guardiani avversari prevede la distruzione dello Spettro dell'Alveare. La presenza di questa animazione, che ricorda molto quelle di DOOM, potrebbe aprire a una serie di nuovi scenari di personalizzazione con magari l'inserimento di animazioni ad-hoc selezionabili dall'utente.
Lato certezze invece, vi è l'arrivo di un nuovo archetipo di arma: il falcione. Si tratta della prima arma melee da utilizzare in prima persona che debutta su Destiny 2. L'inserimento di questa arma è di fondamentale importanza per due motivi: il metodo di ottenimento e le sue peculiarità. Partendo dal secondo aspetto, è chiaro che l'arrivo di questo archetipo che unisce colpi melee a dei colpi da arma da fuoco (qualcuno ha detto Gunblade?) apre a una serie di possibilità future che vanno dal semplice ampliamento dell'arsenale e che possono indicare come Bungie possa voler rinfrescare il gameplay del suo MMOFPS.
L'ultimo annuncio para del nuovo metodo con il quale sarà possibile ottenere quest'arma: il crafting delle armi. La creazione di armi senza passare dagli engrammi è qualcosa che gli utenti chiedevano a gran voce da molto tempo. La possibilità, infatti, di scegliere i perk migliori senza doversi affidare alla casualità e alla fortuna è qualcosa che dovrebbe liberare il gioco da alcune critiche mosse nel tempo da alcuni utenti. Il crafting si espanderà nel tempo, verrà ritoccato, ma sappiamo che sicuramente il 22 febbraio sia il Falcione, che le armi del Tornomondo di Savathun che alcune armi specifiche selezionate da Bungie entreranno nel ciclo di produzione del crafting.
30 anni di gloria
La presentazione de La Regina dei Sussurri ci ha anche permesso di osservare da vicino i rumoreggiati festeggiamenti del 30esimo anniversario di Bungie. La software house che oltre a Destiny ha dato i natali a Halo, Myth e Oni, ha deciso di creare un grosso evento all'interno di Destiny 2 nel quale permetterà ai giocatori di ottenere tantissime ricompense oltre alla possibilità di affrontare nuovi dungeon e un'attività a sei giocatori ambientata nel celebre meme della "loot cave". Il motivo però per cui vi parliamo di questo annuncio a margine de La Regina dei Sussurri è per dirvi che dopo anni di attesa, il Gjallarhorn finalmente debutterà in Destiny 2. L'arma iconica e più rappresentativa del franchise è stata finalmente adattata al nuovo capitolo della saga e potrà fare il suo maestoso ritorno.
La Regina dei Sussurri è chiaramente un'espansione dal peso specifico importante nell'economia di Destiny 2. Se prima di questa presentazione l'attesa era alta, ora si fa decisamente spasmodica. Le implicazioni ludiche che le scelte narrative effettuate potrebbero portare sono numerose e sono anche di difficile lettura dato che aleggia su queste ultime ancora un velo di mistero. Quello che sappiamo però è che Bungie sembra aver pensato a tutto: dalla campagna, al crafting, dalle nuovi armi, alla rivisitazione delle sottoclassi di Luce. Mancano ancora diversi mesi che ci separano dal 22 febbraio e i contenuti non mancheranno, nel frattempo però il sussurro di Savthun si fa sempre più vicino.
CERTEZZE
- Savathun è convincente
- Il Tronomondo sembra molto ispirato
- Il Falcione e le nuove dinamiche narrative sono molto intriganti
DUBBI
- Ci sono ancora tante incognite da svelare