50

Diablo 4: il necromante e le novità sull'endgame dell'atteso titolo Blizzard

Durante lo showcase Microsoft Diablo IV è ricomparso, svelando la sua ultima classe, il Negromante, e alcune delle caratteristiche dell'endgame.

SPECIALE di Aligi Comandini   —   13/06/2022

Ne siamo consci, lo stato attuale di Blizzard rende estremamente difficile abbandonarsi all'hype per le produzioni della storica casa statunitense. Gli errori fatti negli ultimi anni da questo leggendario team sono stati tanti, troppi... e la situazione interna non sembra certo essersi particolarmente rigenerata dal disastro tratteggiato dalle indagini di qualche tempo fa. Ad aggravare le cose ci hanno poi pensato la monetizzazione predatoria di Diablo Immortal, e la non proprio brillantissima figura della beta di Overwatch 2, specie in un periodo in cui non c'era certo bisogno di ulteriore pubblicità negativa.

Una grossa fetta di fan, però, spera sempre nella "rinascita", nella dimostrazione che, nonostante i deliri gestionali e gli scandali ormai riportati un po' ovunque, in alcuni dei team di Blizzard sia rimasta quella scintilla di genio che ha contraddistinto buona parte delle loro produzioni passate. E la squadra su cui più gente sembra puntare, neanche troppo curiosamente, sembra essere proprio quella di Diablo IV.

Il motivo è presto detto: questo capitolo di Diablo non può e non deve fallire. È al contempo uno dei giochi più attesi dalla fanbase storica e quello che ha ricevuto in assoluto più feedback dopo i passi falsi fatti (e solo in seguito in larga parte corretti) con il terzo capitolo. Sbagliarlo non rappresenterebbe una nuova dimostrazione d'incapacità, ma anche la prova definitiva di voler interamente ignorare la propria community, che porterebbe alla completa dispersione di qualunque fiducia rimasta nella software house.

Ottimisti o pessimisti che siate, a ogni modo, durante lo Showcase di Microsoft Blizzard è ricomparsa, e lo ha fatto presentando l'ultima classe di Diablo 4: il negromante, con un video al solito ben confezionato. Le informazioni sul gioco tuttavia non si sono fermate alle capacità del signore dei non morti e hanno lasciato intravedere un titolo che potrebbe effettivamente essere il miglior candidato per una raddrizzata della rotta. Oggi le analizziamo in questo speciale.

Il Necronomicon e altri splendidi audiolibri

Diablo IV: dite ciao al necromante e alla sua pettinatura molto fashion
Diablo IV: dite ciao al necromante e alla sua pettinatura molto fashion

Partiamo dal Negromante, perché nonostante il limitato gameplay reso pubblico della classe è già possibile farsi un'idea concreta delle sue capacità grazie alle molte dichiarazioni degli sviluppatori a riguardo. A occhio questo "veterano" dei vecchi Diablo ha ancora dalla sua prevalentemente la possibilità di evocare non morti, accompagnata da colpi di falce dal raggio sinceramente molto più elevato di quanto ci aspettassimo e da un po' di sani incantesimi offensivi.

Le evocazioni del negromante però stavolta sembrano dividersi in tre tipologie principali, e sono a dir poco personalizzabili grazie a una meccanica unica chiamata "libro dei morti". In poche parole, il vostro pallido alter ego può evocare maghi scheletrici, guerrieri scheletrici o golem, e per ognuno di questi ha modo di selezionare tre sottotipi unici, ognuno potenziabile in due modi differenti. Utile per variare di molto le build costruite attorno a tale meccanica, solo che al contempo il negromante può scegliere di sacrificare queste evocazioni specifiche per ottenere bonus passivi permanenti. Perdere flessibilità nei non morti evocabili, dunque, corrisponde a significativi vantaggi utilizzabili in specializzazioni più difensive (sacrificare un certo tipo di golem offre un 10% di punti vita in più, ad esempio) o strettamente legate alla magia. In teoria è possibile anche abbandonare del tutto le evocazioni per dedicarsi a un negromante dagli incantesimi straordinariamente potenziati, tuttavia al momento è difficile valutare quanto efficace sia un esperimento simile.

Diablo IV: il look del gioco è significativamente più dark, non c'è che dire
Diablo IV: il look del gioco è significativamente più dark, non c'è che dire

Quale che sia la vostra scelta, l'intento è chiaro: Diablo IV punta tutto sulla personalizzazione. Non solo i personaggi stavolta possono venir modificati nell'estetica, risultando molto più vicini agli ideali di chi li utilizza, ma sembra che ogni classe abbia una meccanica dedicata simile al libro dei morti appena descritto e che vi siano sistemi pensati per facilitare enormemente il cambio di build per i giocatori. Durante la progressione, ad esempio, sarà possibile prendere dei poteri leggendari dagli oggetti e trasferirli comodamente su armi o armature più rare e potenti una volta trovate. Gli sviluppatori hanno spiegato che la scelta è voluta per non dover abbandonare certe abilità passive particolarmente utili per la propria build, mantenendo un livello competitivo di equipaggiamento mentre si avanza.

A tutta questa gustosa complessità si aggiunge anche un rimaneggiamento complessivo del sistema Paragon, che permette di potenziarsi oltre il livello massimo (dovrebbe essere 100). Non si tratta più di semplici statistiche, bensì di una vera e propria tabella di abilità che offre bonus passivi o skill aggiuntive uniche. Addirittura le capacità ottenute con questo sviluppo sono modificabili con dei glifi da potenziare affrontando l'endgame: è chiaro come i basilari sistemi di Diablo III al lancio siano stati del tutto abbandonati in favore di un ritorno alle origini.

Endgame is good game

Diablo IV: il necromante ha varie evocazioni a disposizione, tra cui grossi golem molto resistenti
Diablo IV: il necromante ha varie evocazioni a disposizione, tra cui grossi golem molto resistenti

La campagna di Diablo IV sarà prevedibilmente piuttosto longeva, ma una volta completata dovrebbe lasciare il giocatore all'incirca attorno al livello 45. Passata quella, il focus cambia completamente e passa appunto ai contenuti endgame, che sembrano essere molteplici visto che Diablo IV è chiaramente pensato per essere un live service in continua espansione con una miriade di attività.

Al di fuori dell'avventura principale dunque - che è peraltro non lineare diversamente dal passato - stavolta i giocatori avranno a che fare con un open world condiviso, pieno di dungeon (più di 150), world boss e tutta una serie di altri extra non ancora annunciati.

I world boss sono interessanti, trattandosi di battaglie contro mostruosità enormi che ricordano i raid degli MMO più classici, dove parecchi giocatori devono collaborare per sopravvivere e gli attacchi ad area si sprecano. La chicca vera però dovrebbero essere proprio i dungeon, perché questi non solo sono esplorabili normalmente, ma una volta raggiunto il livello necessario si sbloccano "nightmare dungeon" con modificatori di difficoltà attivabili grazie a degli specifici sigilli.

Diablo IV: un necromante del tutto orientato alla magia sembra una possibilità concreta grazie al libro dei morti
Diablo IV: un necromante del tutto orientato alla magia sembra una possibilità concreta grazie al libro dei morti

Tale scelta apre una lunga serie di possibilità: trovate i sigilli giusti e potrete sbloccare ricompense molto adatte alle vostre classi, a patto di affrontare nemici più agguerriti e con modificatori inaspettati. Il fatto poi che i dungeon siano parzialmente randomizzati (seguono canoni specifici, modificando i nemici incontrati, gli élite, i campioni, le loro capacità, oltre a parte del layout), dovrebbe offrire una varietà costante, congegnata come evoluzione dei rift di Diablo III. Non bastasse, ogni dungeon ha un obiettivo specifico, anch'esso casuale, per rendere l'esperienza più divertente, Blizzard ha promesso "stagioni" concettualmente diverse dal passato e più orientate ai contenuti, ed è possibile alzare il tier del mondo per ottenere ricompense più di valore, a patto di trovare anche nemici sempre più infuriati. Se a questo si aggiunge la conferma delle zone PVP, sulla carta sembra esserci davvero tanta carne al fuoco.

Il problema è sempre uno: la fiducia. La gestione strutturale del gioco e l'aggiunta di contenuti online saranno una prova del nove importante per Blizzard, e sistemi elaborati come quelli descritti non sono esattamente una passeggiata da bilanciare. Possiamo solo sperare che tutto vada per il meglio, e i fan di Diablo abbiano finalmente un gioco degno del nome che porta a disposizione nel 2023.