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Starfield è uno Star Citizen che ce l'ha fatta?

Analizziamo quello che sappiamo di Starfield, un titolo che si annuncia come colossale, tanto che sembra essere uno Star Citizen che ce l'ha fatta.

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   13/06/2022

Gli eventi videoludici sono sempre stati e sempre saranno delle promesse. Lo erano quando si rivolgevano solo alle catene commerciali, perché gli promettevano i giochi che avrebbero potuto vendere nei negozi, lo erano quando si aprirono anche alla stampa, perché promettevano di essere interessanti per i lettori, e lo sono oggi che sono diventati oggetti mediatici globali, nonostante abbiano l'arduo compito di sopravvivere all'attesa.

Alcuni dei giochi mostrati promettono dei bei momenti, altri promettono di soddisfare certe aspettative, altri ancora, come vedremo tra poco, di andare oltre certi limiti.

Per questo cercheremo di analizzare tutto quello che è emerso di Starfield durante la conferenza Xbox + Bethesda, per capire le ambizioni dell'ultima esclusiva di Microsoft.

Immenso

Mille pianeti tutti da esplorare
Mille pianeti tutti da esplorare

La nuova opera di Bethesda somiglia per certi versi a Star Citizen e, perché no, a No Man's Sky. In fondo sono tutti giochi con un obiettivo simile, ossia far vivere al giocatore un'epopea spaziale. Il titolo di Hello Games lo fa puntando tutto sulla narrazione emergente, ossia sul lasciare al giocatore il gusto della scoperta creandosi la sua storia. Quello di Cloud Imperium per ora è soprattutto un colosso incompleto: appare imponente, ma non riesce ancora a reggersi sulle sue gambe. Starfield sembra invece essere il punto d'incontro tra un gioco di ruolo classico e gli altri due, con un universo da una parte vasto e misterioso e dall'altra pieno di oscure presenze e di antichi poteri che tramano tra le lune di qualche mondo lontano.

Comunque sia la parte migliore di quanto mostrato di Starfield durante l'Xbox & Bethesda Showcase non è tanto la singola sezione di gioco in sé, quanto l'enorme quantità di sistemi differenti che lo compongono. Nell'ordine abbiamo visto: meccaniche da sparatutto in prima persona con una simulazione avanzata della fisica, in particolare per la gravità; intelligenza artificiale delle creature che le rende più o meno aggressive a seconda della specie cui appartengono e della situazione; meccaniche di esplorazione di grossi ambienti urbani (quindi sono presenti diverse città molto grosse, completamente visitabili), meccaniche di raccolta di materiali, altre di costruzione delle basi, altre ancora di personalizzazione dei personaggi e di modifica delle astronavi. Ci sono i viaggi e i combattimenti nello spazio.

Ci sono meccaniche da gioco di ruolo come alberi delle abilità, crafting e gestione dell'equipaggiamento. C'è la possibilità di costruire e gestire una base. Davvero, in quei pochi minuti si è vista talmente tanta roba che è anche difficile elencarla tutta. Se funzionerà come deve anche solo la metà di ciò che è stato presentato, avremo uno dei giochi più complessi di sempre in termini di possibilità offerte al giocatore di vivere lo spazio. Ora si capisce come mai ci siano voluti circa otto anni per realizzarlo e perché possa avere avuto qualche problema di sviluppo.

Ribadiamo: andrà verificato che tutto funzioni e che non ci siano bug debilitanti per l'esperienza, come ad esempio capitato con Cyberpunk 2077. Andrà anche visto se tutti questi sistemi sono ben integrati tra di loro, cosa non scontatissima se si pensa a come (non) funzionavano le meccaniche survival di Fallout 4. Chiaro quindi che siamo ancora di fronte a delle promesse, ma promesse che si sono fatte improvvisamente concrete e che possono farci ragionare davvero su ciò che ci aspetterà. Non è irrealistico dire che Starfield sembra essere uno dei videogiochi single player più ambiziosi di sempre, da qualsiasi punto di vista lo si guardi, la cui magnitudo va ben oltre tutto quanto fatto in precedenza da Bethesda.

Un universo da scoprire

Alcuni luoghi sono stati disegnati a mano
Alcuni luoghi sono stati disegnati a mano

Il filmato dell'Xbox & Bethesda Showcase si apre con una panoramica su uno dei mille pianeti che comporranno la mappa di gioco, Kreet, la Luna di Anselon. Naturalmente solo chi ha voglia di facile polemica o un folle potrebbe aspettarsi che siano stati tutti disegnati a mano. Probabilmente sono stati creati con un generatore procedurale, con impostati certi parametri relativi al gameplay (ad esempio la distribuzione delle risorse raccoglibili e la fauna locale), e successivamente gli sviluppatori ci hanno creato sopra dei punti d'interesse. Comunque sia il filmato parte con una panoramica di una porzione del pianeta, quindi vediamo un'astronave atterrarci sopra.

In uno spezzone di gameplay successivo capiremo che quell'astronave non è solo decorativa, ossia non è stata creata solo a fini di filmati, ma è modificabile e, soprattutto guidabile. Lo stesso vale per il personaggio principale, che sarà completamente personalizzabile sfruttando l'editor integrato nel gioco, promesso come il più complesso e completo mai creato da Bethesda.

Graficamente sembra molto bello
Graficamente sembra molto bello

Scesi a terra l'inquadratura passa in prima persona. Un robot parla di una base di ricerca abbandonata su cui il o la protagonista deve recarsi. Pochi passi e ci viene fatto intravedere il luogo, ma non prima di averci mostrato il sistema di scanning degli oggetti dei pianeti, che sarà utile per trovare risorse e farsi un'idea del posto in cui ci si trova. Durante la camminata la visuale passa in terza persona. Evidentemente, come in Skyrim o nei Fallout 3D, si potrà scegliere qualche punto di vista adottare, passando in tempo reale dall'uno all'altro. Vediamo anche alcune delle creature indigene, che si dimostrano non ostili nonostante l'aspetto minaccioso.

L'ambiente di suo è molto bello, tra riflessi di luce sulle superfici e una nebbiolina quasi poetica che ricopre l'intera area. Prima dell'arrivo alla base c'è tempo per fare anche altro, come raccogliere dei minerali con uno strumento apposito. Quindi si può entrare in azione.

In azione

Non siamo soli nell'universo
Non siamo soli nell'universo

Il protagonista non è solo, non tanto nell'universo, quando nella base, visto che al suo arrivo individua un'astronave sconosciuta. La scoperta lo convince a sfoderare le armi e a far partire la prima fase da sparatutto in cui vediamo utilizzato un fucile d'assalto e un fucile a pompa. Ci viene mostrato anche il sistema di scassinamento, che consente di aprire i classici contenitori sigillati per andare a caccia di oggetti. Alcuni hanno criticato le sparatorie, ma sinceramente ci sono sembrate adatte per un gioco simile, che non punta certo tutto su di esse.

Sembrano discrete e funzionali, con i valori basati sulle abilità dei coinvolti. Considerate che creare qualcosa di più vicino a uno sparatutto in prima persona vero e proprio avrebbe di fatto annullato parte dei sistemi che compongono il combattimento, ossia quei valori impliciti che determinano la forza di ogni nemico in un gioco di ruolo.

Uno scorcio di Starfield
Uno scorcio di Starfield

Immaginiamo che i nemici non siano caratterizzati solo da un certo aspetto, ma anche da tutta una serie di caratteristiche che li rende diversi l'uno dall'altro e che si esprimono nei danni causati, nella resistenza ai colpi subiti, nell'equipaggiamento e nel modo di reagire alle azioni del giocatore. Per inciso, dei feedback troppo marcati rischierebbero di limitarli un bel po' dal punto di vista del gioco di ruolo puro, il che sarebbe probabilmente gratificante sulla breve distanza, ma determinerebbe un gameplay molto più statico sulla lunga.

Considerando che stiamo parlando di un gioco che durerà probabilmente decine di ore, gli sviluppatori avranno sicuramente provato a favorire tutte quelle caratteristiche che possono portare ad avere una maggiore varietà e che non vadano a negare la complessità del titolo.

Gioco di ruolo

Ci saranno anche le battaglie spaziali
Ci saranno anche le battaglie spaziali

Finita la sparatoria, che mostra anche lo sfruttamento della fisica di gioco, tra oggetti che volano e bassa gravità, il filmato passa a mostrarci una delle città esplorabili, New Atlantis, che appare ottimamente caratterizzata dal punto di vista del design. Siamo sul pianeta Jemison e qui il personaggio può andarsene in giro a esplorare e chiacchierare con altri personaggi, tutti a quanto pare caratterizzati dalle loro routine. Questa sezione serve per introdurci alla storia, ossia alla parte più prettamente narrativa, che pare essere incentrata sulla ricerca di alcuni manufatti alieni. Il nostro obiettivo è scoprire a cosa servano, sostanzialmente.

Il video ne approfitta quindi per mostrarci alcuni degli altri luoghi visitabili. Come ci si poteva aspettare, sono tutti molto diversi tra di loro. Si conferma quindi il design più mirato per le aree in cui ci saranno più interazioni, che appaiono oltretutto molto belle, soprattutto nei diversi stili adottati per caratterizzarle. Il fatto inoltre che diversi personaggi ci parlino dei manufatti ci fa capire che questi destano l'interesse di più fazioni e che molto probabilmente dovremo schierarci da una parte o dall'altra, fazioni di cui viene fatta una veloce carrellata. Subito a seguire alcune rapide sequenze ci mostrano altri combattimenti, anche contro razze aliene, altri ambienti e altri pianeti molto diversi tra di loro. Infine ci viene mostrato uno di questi famosi manufatti in azione: una specie di Stargate dalla natura non ben definita. L'impressione è quella di trovarsi di fronte a un titolo davvero epico, con moltissimi posti da visitare e cose da fare.

Personalizzazione e costruzione

I viaggi saranno centrali nell'economia di gioco
I viaggi saranno centrali nell'economia di gioco

Quindi l'attenzione si sposta sulla parte relativa all'editor di personaggi e alla loro progressione. Vengono mostrati alcuni degli avatar costruibili nell'editor, quindi i numerosi alberi delle abilità a cui si potranno assegnare i punti ottenuti giocando. Viene introdotto brevemente anche il sistema di crafting, diviso in sezioni: farmaci, cibo e bevande, sviluppo dell'avamposto, equipaggiamento e armi. Ci saranno quindi dei banchi da lavoro, così come la possibilità di crearsi una base alla maniera di Fallout 4 (ribadiamo di sperare che qui la cosa abbia più senso, sinceramente). Ci viene poi mostrata un'astronave fatta e finita, completamente modificabile, in cui possiamo anche entrare. Viene spiegato che sarà possibile assumere dell'equipaggio per farla funzionare al massimo e ci viene mostrato l'editor di astronavi, che ci consentirà di modificare foggia, colori e valori dei nostri vascelli. Immaginiamo che accumulando risorse si potrà accedere alle componenti migliori, ma in questo senso bisogna attendere di saperne di più.

Quindi si parte per lo spazio e Starfield sembra diventare un vero e proprio simulatore di combattimenti spaziali, con gli scontri che finiscono per riempire lo schermo di detriti metallici ed esplosioni.

Alcuni luoghi sono davvero minacciosi
Alcuni luoghi sono davvero minacciosi

Probabilmente ogni nave che affronteremo è stata creata con lo stesso editor dato al giocatore e ha valori differenti. In questa sezione abbiamo avuto modo anche di ammirare cosa significa viaggiare nello spazio nel titolo di Bethesda, tra meteoriti e spettacolari avvicinamenti a pianeti e basi spaziali. Sì, ci saranno anche queste ultime, immaginiamo visitabili o, quantomeno, sfruttabili in qualche modo come punti di ristoro e rifornimento (detta così sembrano degli Autogrill). Il filmato si conclude mostrando la mappa stellare, che rende ben conto della vastità dell'universo creato da Howard e soci e dalla quantità di lavoro che c'è dietro alla realizzazione di questo titolo, con un'altra carrellata di pianeti, tanto a ricordarci che avremo un bel pezzo di universo tutto da esplorare.

Sinceramente l'impressione generale che abbiamo avuto su Starfield è davvero ottima, per i motivi espressi nell'articolo. Gli unici dubbi veri riguardano però proprio le dimensioni, ossia: riusciranno a ripulire per bene un'opera così mastodontica? Guardando tutti i sistemi che integra ben si capisce come mai abbia avuto un ciclo di sviluppo così lungo e perché sia stato rinviato.

CERTEZZE

  • Sembra immenso
  • Davvero immenso
  • E anche immenso

DUBBI

  • Bethesda è famosa per i giochi buggati al lancio, riuscirà a ripulire per bene un titolo così mastodontico?