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Forever Skies, il provato di un survival apocalittico

Il provato di Forever Skies, un survival apocalittico dalla forte impronta narrativa, realizzato da un team di veterani.

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   23/09/2022

I survival piacciono molto, c'è poco da stare a discutere o da criticare. Nonostante molti vedano nelle loro meccaniche ultra ripetitive un motivo di repulsa, tantissimi giocatori li adorano. Probabilmente è proprio la ripetitività di fondo ad attrarli, per via della sicurezza implicita che trasmette. Fatto sta che ormai i survival di successo sono innumerevoli e il filone non accenna a rallentare. I vari Rust, Ark: Survival Evolved, Conan Exiles e altri ancora, sono riusciti a vendere milioni di copie a persone entusiaste di passare ore a raccogliere risorse per costruire strutture e oggetti con cui poi andare all'avventura. Provato Forever Skies, non possiamo dire che si discosti più di tanto dalla formula base del genere, pur avendo diverse caratteristiche che lo rendono interessante.

La Terra è ridotta male, come spesso accade nel mondo dei videogiochi
La Terra è ridotta male, come spesso accade nel mondo dei videogiochi

La Terra non se la passa bene. Il rigoglioso pianeta pieno di vita animale e vegetale che conoscevamo non esiste praticamente più. Al suo posto c'è una specie di gigantesco cadavere pieno di rovine di una civiltà, quella umana, che ha fallito ed è stata quasi completamente distrutta da un disastro ecologico. Scoprire cosa è successo e se ci sono possibilità di scampo per la nostra specie sono gli obiettivi principali del protagonista, un umano tornato sulla Terra alla ricerca di risposte.

Purtroppo per lui la strada da percorrere è tutta in salita, visto che dovrà operare in un ambiente ostile. All'inizio della demo che abbiamo avuto modo di testare, il nostro si schianta con la sua capsula di salvataggio sopra a un vecchio grattacielo. Scampato al pericolo, scopriamo con sommo orrore di non avere praticamente nulla. Purtroppo non disponiamo di attrezzatura utile, a parte un terminale portatile con cui accedere alle informazioni raccolte, e non abbiamo materie prime. Almeno un borraccia se la poteva portare, ma perché rinunciare al piacere di bere acqua sporca e potenzialmente letale?

Il paesaggio intorno a noi è impressionante: l'aria sembra essere davvero tossica, come ben intuibile anche dalla paletta dei colori scelta dagli sviluppatori. Siamo in una zona completamente desolata, dove degli strani ammassi informi (scopriremo poi che sono delle risorse preziosissime) volano indisturbati per un cielo giallognolo e dove non sembra esserci alcuna forma di vita intelligente. Ci guardiamo intorno e ci accorgiamo di un pericolo che non avevamo calcolato: guardare il sole può danneggiarci.

Poco male, non ci abbronzeremo. Girando per le prime aree, reperiamo diversi oggetti utili e scopriamo degli elementi interessanti. Intanto ci sono dei materiale grezzi, ossia plastica e metallo, che possono essere utilizzati per costruire altri oggetti. Inoltre ci sono fonti di cibo e di acqua, che ci consentono di sostentarci per qualche minuto di gioco. Guardandoci attorno individuiamo anche dei cadaveri. Perché non esaminarli usando lo scanner che abbiamo appena trovato, lasciato in giro da chissà chi? Facendolo si ottengono dettagli sulle loro storie, che fanno capire come mai sono finiti là.

Interessante, ma ora dobbiamo trovare un modo per sopravvivere. Usiamo lo scanner per avere informazioni su tutti gli oggetti che incontriamo e scopriamo di essere circondati da tantissime risorse (vecchie impalcature, pareti pericolanti e i suddetti oggetti volanti). Serve solo un modo per estrarle. Raggiungiamo un velivolo, purtroppo senza motori. Nella stessa zona troviamo anche uno strumento per iniziare a costruire: una specie di banco da lavoro futuristico con cui avviare la nostra impresa, che va attaccato alla nave per via dell'alimentazione. Il nostro primo vero obiettivo è quello di farla ripartire. Più facile a dirsi che a farsi.

I primi passi

Chi ha ridotto così il pianeta Terra?
Chi ha ridotto così il pianeta Terra?

Con le poche risorse a disposizione, costruiamo un estrattore, sostanzialmente una specie di cannone che, puntato contro gli oggetti, può disintegrarli e renderli materie prime. Ci diamo alla pazza gioia e ripuliamo l'area da tutto il superfluo, facendo anche crollare un palazzo (capita). Fatto il pieno, possiamo costruire gli altri oggetti disponibili nel costruttore, dedicati per la gran parte alla sopravvivenza. Così realizziamo una specie di canna da pesca, con tanto di esca, utile a catturare insetti giganti, mangiabili crudi o bolliti (non sono molto appetitosi, ma sono il futuro), costruiamo un sistema di purificazione dell'acqua, un condensatore per raccoglierne di fresca e un letto. Ora possiamo soddisfare i nostri bisogni primari in modo efficace (anche perché il protagonista si stanca, affama e disidrata a una velocità impressionante, anche un po' fastidiosa, a dirla tutta) e dedicarci alla riparazione della nave, che ci servirà per andare a esplorare il resto del pianeta, dove troveremo ad attenderci altri pericoli e dove avremo accesso ad altri progetti da costruire.

Avere un velivolo è essenziale per esplorare
Avere un velivolo è essenziale per esplorare

Le basi sembrano comunque rimanere sempre le stesse e, anche se la demo non basta per farsi un'idea definitiva di Forever Skies, diciamo che è sufficiente per averne una di massima. L'esperienza in sé si è rivelata interessante. Non rivoluzionaria, ma ci ha fatto venire voglia di proseguire l'avventura, perché sembra mescolare molto bene elementi survival e narrativi. Staremo a vedere se reggerà fino alla fine o se, andando avanti, si perderà per strada. Dal punto di vista tecnico non abbiamo avuto alcun problema di fluidità, segno che il gioco è stato realizzato da persone capaci (del resto sono tutti sviluppatori provenienti da software house polacche molto grosse, come Techland), ma sul punto vi sapremo ridire poi. Intanto ci mettiamo in attesa di una versione più completa, che ci faccia scoprire come mai il nostro bel pianeta è stato ridotto in quel modo.

Forever Skies sembra voler dire la sua nel genere dei survival, pur senza rivoluzionarli. Più che dalle parti di un Conan Exiles o di un Ark: Survival Evolved, siamo da quelle di Subnautica, con l'esperienza che viene vissuta dal giocatore sia nelle meccaniche tipiche del genere, ossia la raccolta di risorse, sia negli elementi narrativi, che sono essenziali per mantenere l'interesse verso ciò che si sta facendo. Il risultato ci sembra davvero molto buono, ma vi sapremo ridire con la versione definitiva, o quantomeno dopo qualche aggiornamento della versione in Accesso Anticipato, in arrivo nel 2022.

CERTEZZE

  • Le meccaniche survival sembrano ben rodate
  • L'atmosfera è coinvolgente

DUBBI

  • Qualche elemento distintivo in più?