Nonostante i numeri da record, per Fortnite è stato un anno in salita. La concorrenza di Apex Legends, la caparbietà di PUBG e un ricambio generazionale che procede a rilento, hanno portato i guadagni a calare più del 38%. Parliamo sempre di cifre mostruose, 1.8 miliardi di dollari non sono affatto pochi, ma indicano che il fenomeno targato Epic si è finalmente stabilizzato.
Come anticipato, ci sono diversi fattori ad aver impedito a Fortnite di registrare un nuovo record. Il primo e più importante è la diminuzione di giocatori disposti a cambiare soldi reali in V-Buck, la valuta del gioco, con un conseguente abbassamento delle vendite di skin e battle pass. A rallentare è il ricambio di giocatori: chi ha smesso con Fortnite non è tornato e sono meno le nuove leve, chi scarica il gioco per la prima volta. Un altro grande problema è una popolazione che nel frattempo è divenuta sempre più abile e che, unita a un sistema di matchmaking alquanto carente, rende la vita quasi impossibile per chi prova ad iniziare soltanto ora.
Niente di tutto questo può sminuire il grandissimo lavoro svolto da Epic per rendere Fortnite il fenomeno che continua ad essere. Non è soltanto questione di engagement, League of Legends registra spesso più giocatori di Fortnite, ma quest'ultimo genere una quantità maggiore di introiti. Nell'anno appena terminato, quest'abilità si è concretizzata nelle diverse partnership, la più importante è naturalmente quella con il brand Star Wars per l'ultimo film della serie, di cui è stato possibile vedere in anteprima un trailer proprio all'interno del gioco Epic. Del resto va sempre così: qualcosa esplode, la stampa si preoccupa perché c'è il rischio che i più giovani diventino matti, e poi quel qualcosa diventa parte dello scenari. Accadrà anche a Fortnite.