Disponibile da domani, la patch RTX per Fortnite aggiunge il ray tracing e il DLSS 2.0 alle caratteristiche di un titolo perfetto per fare da araldo delle nuove tecnologie. Solo su PC conta infatti un gran numero di giocatori, molti dei quali probabilmente non guardano a PC da gioco ad alte prestazioni, ma potrebbero comunque avvicinarsi alle GeForce RTX quando arriverà l'inevitabile RTX 3060, presumibilmente capace di piazzarsi al di sopra di una GeForce RTX 2080 in quanto a prestazioni costando decisamente meno. Per ora, comunque, la nostra prova è vincolata alla GeForce RTX 3080, la prima arrivata delle nuove GeForce consumer che grazie alle novità dell'architettura, alla nuova memoria e all'incremento di transistor garantisce incrementi netti nel rendering tradizionale, arrivando a superare una RTX 2080 Ti del 40%, e ancora più corposi proprio quando entrano in campo le tecnologie RTX.
Un'evoluzione che coinvolge ombre, riflessi e illuminazione globale
Per darci modo di provare le meraviglie del ray tracing e del DLSS applicati al motore di Fortnite, con la GeForce RTX 3080 affiancata da un Ryzen 7 3700X con 16GB di memoria a 3600MHz, Epic ha creato una piccola esperienza di gioco che ci chiede di trovare 15 monete in una mappa divisa in speciali aree, ognuna delle quali è dedicata a uno specifico aspetto dell'illuminazione basata sulla fisica. Una di queste è una stanza piena di oggetti che mette in evidenza gli effetti della tecnologia sulle luci artificiali e sulle ombre, ora rispondenti con precisione agli oggetti che le proiettano ma al contempo più morbide e meno artificiali, grazie all'intervento delle luci indirette garantito dall'occlusione ambientale basata sul ray tracing.
All'aperto invece si fa notare maggiormente l'illuminazione globale che assorbendo il colore delle superfici che la rifrangono, risulta più calda e morbida, aggiungendo un ulteriore grado di realismo alla scena. Viene poi il turno di un salone medievale il cui pavimento di marmo scuro e lucido riflette buona parte della scena, mettendo in evidenza un incremento nella definizione e nella complessità di riflessi realistici che, tra l'altro, non soffrono del anomalie tipiche dello screen space. Non scompaiono quindi, e sono visibili sulla distanza, trasformando radicalmente la resa di vetrate e di diversi altri materiali. La complessità dell'ambiente riflesso è comunque ridotta, per evitare che il ray tracing metta in ginocchio anche una RTX 3080, ma il risultato è comunque imparagonabile rispetto a quello delle tecniche standard e va a impattare in modo importante sulla resa di specchi d'acqua, edifici, armi, luci e modelli.
Il peso del ray tracing e il miracolo del DLSS 2.0
Purtroppo l'applicazione massiccia del ray tracing, per quanto misurata, ha un peso che si fa sentire anche sulla schiena di una potente GeForce RTX 3080. Ma prima di passare a framerate e upscaling è bene mettere in chiaro che parliamo di upgrade acerbo, probabilmente destinato a migliorare già con la patch ufficiale in arrivo domani. Detto questo dobbiamo fare i conti con il fatto che se Fornite sulla nuova ammiraglia consumer NVIDIA arriva a circa 100fps quando le tecnologie RTX sono disattivate, con il ray tracing al massimo crolla a poco più di 20 fps. Ma risulta fortemente personalizzabile, con la possibilità di ridurre l'impatto di svariati effetti per plasmare l'esperienza sulle proprie esigenze per arrivare a framerate accettabili.
Applicare i nuovi effetti a metà, però, lascia l'amaro in bocca, soprattutto con quella che è la scheda consumer più potente in circolazione, ed è qui che entra in gioco il DLSS 2.0, l'evoluzione dell'upscaling basato sull'intelligenza artificiale che ha compiuto un enorme passo in avanti rispetto alla versione iniziale, sfruttando la tecnologia del Tempora Anti-Aliasing è in grado di lavorare su più immagini in contemporanea, garantendo un 4K di ottima qualità a partire da un rendering nativo in 1080p. Garantisce così anche un incremento prestazionale netto che nel caso di Fortnite, con il ray tracing attivo, è in grado di portare il framerate fino a 62 immagini per secondo. In modalità qualità si ferma invece a 52fps, ma con un guadagno quasi impercettibile su un monitor da 32 pollici. Senza ray tracing e con il solo DLSS 2.0 attivo, invece, parliamo di 125fps in 4K, con picchi di 150fps, per un framerate di livello competitivo anche in Ultra HD.
Il lato competitivo dell'upgrade
La combinazione tra ray tracing e DLSS risulta ovviamente più digeribile facendo un passo indietro dal 4K al 1440 e al 1080p, con il framerate che si aggira rispettivamente intorno ai 73 fps e ai 90 fps, ma anche in questo caso è necessario rinunciare alla tecnologia di illuminazione avanzata per arrivare a gameplay competitivi. Il DLSS 2.0, comunque, è parte integrante di un update che guarda sia alla resa grafica che all'incremento prestazionale, garantendo, senza ray tracing, ben 165 fps in QHD e 190 fps in FHD. Abbastanza quindi per arrivare a sfruttare monitor con un refresh superiore ai 144Hz senza alcun compromesso grafico.
Inoltre con questo update i giocatori competitivi hanno a disposizione la tecnologia NVIDIA Reflex che, arrivata con le GeForce RTX 3000 ma compatibile anche con le serie precedenti fino alle GeForce 900, arriva a dimezzare la latenza di sistema con un monitor da 144Hz per spingersi oltre con refresh ancora più elevati. Non male considerando che in questo caso parliamo di oltre 35 millisecondi che possono avere un peso notevole sulla reattività del giocatore in combinazione con una valida connessione e un buon monitor.