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I giochi VR più attesi del 2020

Una panoramica sui giochi più interessanti previsti per il 2020 sui visori a realtà virtuale

SPECIALE di Giorgio Melani   —   13/01/2020

Dobbiamo ormai considerare la realtà virtuale come una presenza affermata a radicata nell'industria videoludica, anche se la sua diffusione non la rende ancora familiare alla maggior parte degli utenti standard, ma in molti potrebbero stare guardando al 2020 come l'anno buono per lanciarsi in questa nuova avventura tecnologica e anche per loro, oltre che per gli utenti che già hanno il proprio dispositivo, facciamo questa panoramica sui giochi più interessanti previsti in VR per il 2020. Molte barriere sono state abbattute proprio negli ultimi anni e nel 2019 in particolare: lo sdoganamento della realtà virtuale in ambito console è merito di Sony e del suo lodevole impegno nel supporto per PlayStation VR che ha portato a ottimi risultati, ma che la tecnologia sia ormai ben accetta è indicato anche da alcune digressioni più peculiari come l'accessorio di Nintendo Labo che consente di trasformare Switch in un rudimentale visore VR. È però nel campo dei PC e dei dispositivi mobile o dedicati che si sono registrate le maggiori evoluzioni di quest'ultimo periodo: il lancio di Oculus Quest ha finalmente liberato il visore dai lacci storici (figurativamente ma anche fisicamente) che lo tenevano legato a un PC di alto profilo per poter funzionare, facendolo diventare un dispositivo autonomo e wireless ma anche scalabile, grazie alla possibilità comunque di collegarsi a un computer con Oculus Link. L'altra grande novità è rappresentata dall'arrivo di Valve Index, il visore sviluppato dalla compagnia di Steam che raccoglie l'eredità di Vive e promette di rappresentare una delle massime evoluzioni della tecnologia VR in ambito videoludico.

Half-Life: Alyx

È naturale che Half-Life: Alyx si trovi in cima alla lista dei giochi VR più attesi del 2020, d'altra parte il suo richiamo va ben oltre il solo ambito della realtà virtuale e proprio per questo potrebbe rappresentare uno stimolo importante alla diffusione della tecnologia in questione. Non è un caso se Valve ha deciso di mantenere vicina l'uscita del gioco con il lancio del suo Index, perché effettivamente è difficile pensare a una killer application migliore di un nuovo Half-Life per spingere le vendite del nuovo visore e non solo di questo, considerando che il titolo è compatibile con praticamente tutti i dispositivi VR sul mercato. È, insomma, la killer app in generale della realtà virtuale e non potrebbe essere altrimenti: dopo sedici anni siamo finalmente in grado di vedere un nuovo capitolo della serie e, sebbene non si tratti di un vero e proprio seguito, il fatto che metta in scena una storia inedita e gameplay completamente nuovo basta e avanza per farci aspettare Half-Life: Alyx non solo come gioco VR più atteso ma anche come uno dei videogiochi in generale più interessanti in arrivo nel corso del 2020. Non c'è ancora una data di uscita precisa ma il lancio è previsto per marzo 2020.

The Walking Dead: Saints & Sinners

The Walking Dead ha un rapporto difficile con i videogiochi, visto che dopo il successo planetario delle avventure Telltale non è riuscito ad affermarsi in maniera convincente in altri generi con i vari progetti emersi in seguito. Il soggetto è abbastanza classico da fornire un pretesto all'azione senza doversi scervellare più di tanto, ma forse è proprio il suo eccessivo classicismo, in questo senso, a rendere difficile la costruzione di titoli che possano emergere in maniera evidente in mezzo alla marea di horror con zombie che invadono normalmente il mercato videoludico. Anche The Walking Dead: Saints & Sinners non sfugge ai cliché di questa ambientazione ma ha ovviamente dalla sua un'immersione totale nell'azione data dall'utilizzo della realtà virtuale, che è probabilmente la maniera migliore per vivere pienamente l'apocalisse zombie. Gli elementi caratteristici non si fermano alla sua tecnologia di base, tuttavia: riprendendo il tema tipico della serie di fumetti e telefilm, anche in questo caso ci si trova ad affrontare la terribile minaccia rappresentata dai sopravvissuti e dover effettuare continuamente delle scelte importanti in grado di influire sul prosieguo del gioco. Tutto questo all'interno di un'ampia ambientazione aperta rappresentata da New Orleans post-apocalisse.

Lone Echo 2

Il primo capitolo rappresenta ancora uno dei migliori giochi in assoluto per i visori VR, dunque è naturale che Lone Echo 2 rientri in qualsiasi raccolta di giochi più attesi per questo ambito in uscita nel 2020. Dopo il cliffhanger al termine del predecessore, d'altra parte, è quasi obbligatorio tornare nei panni dell'androide Jack alle prese con i problemi della stazione spaziale orbitante intorno a Saturno. La struttura e le caratteristiche del gioco sono quelle del primo capitolo: si tratta di un'avventura a trazione narrativa che punta tutto sull'immersione nella sua particolare ambientazione e sul movimento all'interno di questa. Il protagonista si ritrova infatti a dover esplorare la base spaziale a gravità zero, cercando di sfruttare gli elementi dello scenario per spostarsi e risolvere gli enigmi proposti tra le varie aree della stazione, grazie anche a una simulazione della fisica particolarmente convincente che incrementa ulteriormente la sensazione di presenza fisica all'interno dello spazio di gioco. Il team Ready at Dawn ha già dimostrato di saper manipolare al meglio gli elementi di gameplay e le atmosfere per sfruttare al massimo il potenziale offerto dalla realtà virtuale e Lone Echo 2 si presenta come un'evoluzione in ogni comparto, con l'uscita fissata anche in questo caso per marzo 2020.

Medal of Honor: Above and Beyond

Electronic Arts ha deciso di rispolverare il brand Medal of Honor con la buona intuizione di toglierlo dal congestionato campo di battaglia degli FPS classici per inserirlo esclusivamente nel contesto della realtà virtuale. L'idea è interessante, ancora di più se si pensa che a gestire l'operazione c'è Respawn Entertainment, che finora ha praticamente azzeccato tutto quello in cui si è cimentata: dallo sparatutto in soggettiva standard al battle royale fino all'action adventure in terza persona. Ci sono dunque ottime possibilità che Medal of Honor: Above and Beyond possa essere un'ottimo gioco, oltre al fatto che l'ambientazione tratta dalla Seconda Guerra Mondiale dimostra sempre di essere piuttosto ben accolta dal pubblico. In questo caso, ci troviamo sul fronte francese della guerra, nel tentativo di fermare le forze naziste nella loro inesorabile espansione. All'interno troviamo sia una Campagna classica in single player, con le varie missioni unite insieme da una storia raccontata anche attraverso scene d'intermezzo e livelli vari, sia delle modalità multiplayer, come si conviene a questa tipologia di giochi. In definitiva, Medal of Honor: Above and Beyond rappresenta un titolo da tenere d'occhio sia per il ritorno della serie che per il suo essere un FPS classico e di grosso calibro ma studiato intermette per la VR. Uscita in un non meglio identificato 2020.

Iron Man VR

Cosa c'è di meglio di indossare i panni di un super-eroe? Questa la semplice ma geniale idea alla base di quella che potrebbe essere una vera e propria hit per i sistemi a realtà virtuale, in particolare per PlayStation VR, essendo prodotta da Sony. Iron Man VR ci mette letteralmente all'interno dell'armatura di Tony Stark, affrontando i nemici in vari livelli che ripropongono le situazioni classiche della vita da super-eroe, vissuta in questo caso in prima persona. Un tale utilizzo della VR è stato finora limitato a piccole esperienze più cinematografiche che ludiche ma Iron Man VR promette di essere un vero e proprio videogioco, completo di level design e diverse situazioni di gioco da affrontare in uno stile che ricorda da vicino lo sparatutto in soggettiva, ma con movimenti aerei e ovviamente l'utilizzo delle tipiche armi e dei sistemi di Iron Man. Il fatto che il protagonista che interpretiamo sia a sua volta dotato di una maschera rafforza la sensazione di immedesimazione con il personaggio e incrementa il realismo dell'esperienza. Il soggetto si presta perfettamente alla fruizione attraverso il visore a realtà virtuale e per questo il titolo sviluppato da Camouflaj e Sony Interactive finisce tranquillamente all'interno della lista dei più attesi in questo ambito.

Paper Beast

Già il nome dell'autore, Eric Chahi, basta per metterci sull'attenti quando si parla di Paper Beast, trattandosi di colui che ha creato il celebre Another World, dunque uno che sa decisamente come costruire mondi alieni dotati di grande carisma. Paper Beast è una sorta di meta-gioco, in effetti: mette in scena l'esplorazione di un mondo in realtà virtuale, creato a partire da dati che si aggregano e si animano in creature formate da origami, che è poi esattamente quello che accade al giocatore, il quale una volta indossato PlayStation VR si ritrova all'interno di questo strano mondo selvaggio popolato da esseri formati apparentemente da carta piegata in maniera estremamente complessa. È tutto molto criptico, affascinante e anche filosofico, sembrerebbe: l'interpretazione di Paper Beast non è facile e anche per questo il gioco risulta molto interessante, oltre che per la sua atmosfera davvero unica. Alla base dell'esperienza c'è l'esplorazione di un mondo alieno, ma questo mondo nasconde elementi strettamente correlati alla natura che conosciamo, solo che il tutto è costruito da degli agglomerati di dati, ed è dunque un riflesso che nasconde altri significati dietro i fenomeni apparentemente visibili con il visore. Sebbene non sia ancora chiaro come si svolga, non vediamo veramente l'ora di esplorare lo strano mondo di Paper Beast e interagire con le sue creature.

Low Fi

Partito come una proposta su Kickstarter, l'idea alla base di Low Fi si è dimostrata subito molto interessante e apprezzata da molti utenti, che hanno decretato il successo del progetto arrivato alla fase di sviluppo vera e propria e con uscita prevista per il 2020, ancora senza una data precisa. Low Fi è cyberpunk allo stato puro, con un'ambientazione futuristica che riprende il classico stile del genere fantascientifico in questione: all'interno di un malfamato settore della megalopoli chiamata city-block 303, il nostro ruolo è quello di una sorta di sceriffo alle prese con la criminalità dilagante nella zona, abitata essenzialmente da Low Fi come il protagonista, ovvero persone troppo povere per potersi connettere alla Platform, il vasto mondo virtuale in cui gran parte degli esseri umani e delle intelligenze artificiali passano ormai la propria vita. Costretto a vivere lo squallore del mondo reale, il protagonista è comunque padrone del proprio destino e può scegliere cosa fare all'interno dell'ampio mondo aperto esplorabile nel gioco. Possiamo dunque prendere parte a una grande quantità di attività diverse e decidere se agire da poliziotto buono o poliziotto cattivo, scegliendo dunque di arginare il crimine e tentare di dare un certo ordine al mondo dei Low Fi o contribuire al caos.

Humanity

Il fascino di Humanity emerge chiaramente già guardando un trailer di questo strano gioco per PlayStation VR ma conoscere il concetto alla base del gioco rende il tutto ancora più interessante. Vi rimandiamo a questo proposito all'intervento di Yugo Nakamura sul PlayStation Blog in cui spiega in maniera approfondita l'idea che ha portato alla costruzione di Humanity, cercando qui di sintetizzare questo strano esperimento videoludico che sembra avere a che fare con la sociologia, la fisica e la biologia, nientemeno. Tutto parte dall'idea di Boids, l'algoritmo comportamentale con cui è stato spiegato il movimento degli uccelli all'interno degli stormi, solo che in questo caso viene applicato al movimento di masse di esseri umani in diverse situazioni. L'idea è dunque di rappresentare il comportamento di enormi gruppi di umani alle prese con varie configurazioni ambientali e situazioni impreviste, come se questi venissero osservati da un essere trascendentale che cerca di trovare dei principi logici e matematici nel comportamento delle masse di persone in modo che questo possa essere poi simulato e riprodotto in maniera più o meno meccanica. Spiegato in questo modo non è forse proprio chiarissimo, ma basta guardare video e immagini per capire come Humanity sia un titolo veramente molto strano e affascinante, atteso anche questo nel corso del 2020.