Il debutto di Microsoft nel patinato mondo delle serie televisive non poteva che avvenire che con Halo. La serie nata grazie a un'intuizione di Bungie e poi gestita da 343 Industries è, senza dubbio l'IP più forte, tra quelle storiche, del catalogo dei Microsoft Studios.
Non si tratta, oltretutto di una prima volta. Master Chief, infatti, è già il protagonista di un universo espanso piuttosto variegato che comprende una pletora di libri, fumetti, ma anche due serie web ufficiali (Halo 4: Forward Unto Dawn e Halo Nightfall), un film d'animazione (Halo: Legends) e persino un apprezzatissimo machinima chiamato Red vs. Blue. Senza considerare che District 9, in realtà, è nato dal progetto - poi fallito - di un film di Halo.
Non stupisce, dunque, che sia John-117 a fare d'apripista televisivo a una Microsoft che, con l'acquisizione di Fallout, Doom e Elder Scrolls (e potenzialmente Call of Duty), potrebbe presto avere molto da dire anche in ambito cinematografico.
A poche ore dall'uscita ufficiale del primo episodio in USA e in Italia, che avverrà in lingua originale attraverso i canali Sky a partire dalle 21 del 24 marzo 2022 e in italiano il 28 dello stesso mese, abbiamo potuto vedere il debutto di Halo sul piccolo schermo.
Ecco le prime impressioni di della serie TV di Halo.
Produzione hollywoodiana
La serie TV è prodotta da Showtime, in collaborazione con 343 Industries e la Amblin Television di Steven Spielberg e ha un budget stimato di 200 milioni di dollari. In altre parole tutti gli attori in campo stanno puntando molto forte sulla nuova epopea di Master Chief. Il cast è composto da Pablo Schreiber, Natascha McElhone, Charlie Murphy, Jen Taylor, Shabana Azmi, Bokeem Woodbine, Kate Kennedy, Natasha Culzac, Yerin Ha e Bentley Kalu.
La storia non riprende quella di nessun videogioco o libro in particolare, ma prova a creare una linea temporale alternativa a quella ufficiale chiamata Silver Timeline. In questo modo Kyle Killen e Steven Kane pensano di poter avere sufficiente libertà per adattare la trama e il ritmo al medium televisivo, pur ovviamente rimanendo fedeli all'universo e ad alcuni capisaldi che hanno reso Halo uno dei videogiochi più amati e conosciuti di sempre.
Doppia anima
Nella prima metà della puntata iniziale si nota molto il voler restare parecchio fedeli all'opera originale: La storia della serie TV di Halo si apre su Madrigal, un pianeta periferico della galassia dove vivono delle popolazioni che si ribellano al giogo della UNSC. Il Comando Spaziale delle Nazioni Unite, infatti, da quelle parti viene visto come un oppressore, che oltretutto utilizza strane storie su di un'invasione aliena per soggiogare coloro che non vogliono entrare nell'organizzazione.
Gli Spartan, al posto di algidi eroi, vengono visti come mostri senza scrupoli che l'UNSC manda in giro per la galassia a fare strage di ribelli. Si tratta, quindi, di un quadro spiazzante, molto diverso da quanto siamo abituati a vedere nei videogiochi dove gli Spartan e i marines dell'UNSC sono chiaramente i "buoni".
A un certo punto, però, le cose prendono una piega diversa: Madrigal viene attaccata dai Covenant e un gruppo di Spartan, capitanato da Master Chief, arriva a combattere la minaccia aliena. Da quel momento in poi si apre una lunga sequenza d'azione con la quale la produzione prova a gettare un ponte ai videogiocatori: durante questo cruento scontro l'occhio attento potrà notare le armi e i mezzi classici di Halo, ma non solo. Gli Spartan e i Covenant si muovono esattamente come nei videogames, ma soprattutto "suonano" come nei giochi. Si può sentire il rumore dello scudo protettivo che si ricarica e i proiettili che esplodono come avviene sin dal primo Halo: Combat Evolved. L'omaggio diventa totale quando ci si sposta nel casco di Master Chief e si vede l'azione dal suo punto di vista, esattamente come siamo abituati a fare su Xbox e PC.
Però, sorprendentemente, è qui che la serie TV di Halo funziona peggio. Capiamo la necessità, al limite del fanservice, di appagare la pancia dei videogiocatori, ma questo processo sembra, almeno inizialmente, essere stato fatto senza spirito critico. Il design dei primi Halo e il suo proporre guerrieri integerrimi e senza macchia stride un po' nel 2022, dove ormai siamo abituati a vedere personaggi più sfaccettati e trame meno semplicistiche, anche per via di tutto quello che sta accadendo in questi giorni, dove la guerra non è per nulla eroica e non sembrano esserci più i buoni e i cattivi.
Dopo il combattimento, però, Master Chief tocca un misterioso artefatto Covenant e conosce la giovane Kwan Ah, una sopravvissuta al massacro di Madrigal. Questi due avvenimenti sembrano incrinare qualcosa all'interno della ferrea anima di John-117 e la storia comincia a riempirsi nuovamente di ombre.
In questo frangente la serie pare assumere più i connotati di una space opera, con l'intrecciarsi di trame sempre più complesse che porteranno a conoscere quella che potrebbe essere l'antagonista della serie, a scoprire le versioni in carne e ossa della dottoressa Halsey, forse il personaggio più sfaccettato e interessante di questi primi episodi, di Jacob Keyes e di sua figlia Miranda. E ovviamente faremo la conoscenza di Cortana.
Il futuro
Cosa aspettarci dal futuro della serie TV di Halo? È ancora impossibile sbilanciarsi su quello che sarà il futuro della serie televisiva in onda su Sky Atlantic. Il primo episodio, infatti, mostra due anime ben distinte che dovremo capire come si svilupperanno e amalgameranno. Da una parte abbiamo il videogioco d'azione, con le sue scene violente, il particolare design dei nemici e i caratteristici suoni di battaglia. Dall'altra abbiamo un universo complesso e sfaccettato che, grazie alla scelta di usare una linea temporale alternativa, consente agli autori di avere la libertà creativa di raccontare le storie ritenute più interessanti, senza dover per forza rimanere fedeli alla lore originale. Questo, però, nel completo rispetto dei personaggi e dell'immaginario visivo.
A nostro avviso la produzione dovrebbe spingere di più sulla seconda anima della serie TV di Halo, così da portare definitivamente Master Chief in storie e tematiche più adatte ai tempi moderni. Si tratta sicuramente di un'opera imponente e ambiziosa, che seguiremo con attenzione settimana dopo settimana nella speranza che sappia dare finalmente a John-117 il ruolo che merita anche al cinema. La guarderete?