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Intel Core Ultra 9 285K: la CPU top di gamma adatta a tutti i giochi del momento

A due mesi dall'uscita dell'Intel Core Ultra 9 285K, abbiamo messo alla prova la nuova CPU del team blu con alcuni dei giochi del momento.

SPECIALE di Riccardo Arioli Ruelli   —   02/01/2025
Un render dei nuovi processori desktop Intel Core Ultra

A poco più di un mese dal lancio dei nuovi processori Arrow Lake-S di Intel, siamo tornati a mettere alla prova l'ammiraglia dell'azienda di Mountain View, questa volta in un contesto di puro gaming e ormai al sicuro dalle piccole instabilità che possono verificarsi nei giorni che accompagnano l'uscita di certi prodotti.
Con Intel Core Ultra 9 285K, il colosso dell'hardware ha voluto segnare una vera e propria linea di demarcazione rispetto al recente passato, concentrando gli sforzi sull'efficienza - caratteristica che Intel aveva spesso trascurato - senza però rinunciare alla forza bruta. Il tutto nel segno dell'intelligenza artificiale che sbarca su desktop grazie alla NPU dedicata.

Il top di gamma del team blu si presenta con design completamente rinnovato, che posiziona le componenti su tile differenti e ottimizza il workflow di ogni specifica funzione.
Come si comporta il nuovo processore in un ambiente di gioco reale? La comunicazione di Intel è stata chiara sin dall'inizio, promettendo prestazioni invariate rispetto alla passata generazione, al netto di consumi ridotti fino al 40%, con un miglioramento generale delle prestazioni multi-thread del 15%. Ma è davvero così? Abbiamo testato l'Intel Core Ultra 9 285K con alcuni dei giochi più recenti e voraci di risorse, il tutto senza scendere a compromessi con i settaggi.
Scopriamo quindi insieme le capacità del nuovo chip targato Intel.

Il processore

Per avere una panoramica completa delle caratteristiche tecniche dell'ultimo arrivato in casa blu, vi rimandiamo alla recensione dell'Intel Core Ultra 9 285K.

Intel Core Ultra 9 285K è equipaggiato con 24 core e 24 thread
Intel Core Ultra 9 285K è equipaggiato con 24 core e 24 thread

In questa sede vale la pena riassumere velocemente le caratteristiche di base: il chip Intel può contare su 24 core, 8 P-core e 16 E-core, e 24 thread, con una frequenza base di 3.7 GHz per i P-core e di 3.2 GHz per gli E-core, mentre la frequenza massima di boost può arrivare fino a 5.7 GHz. La nuova gerarchia della cache permette la condivisione di 36 MB di cache di terzo livello per tutti i core.

Il processore è dotato di grafica integrata Intel Xe-LPG con 4 Xe-core dedicati e di una NPU, presa in prestito direttamente dalla gamma Meteor Lake, che offre fino a 13 TOPS per le funzionalità dedicate all'intelligenza artificiale. Nel complesso il nuovo chip è in grado di generare fino a 36 TOPS complessivi, grazie al lavoro coordinato di CPU, GPU e NPU.

Intel Core Ultra 285K porta in dote il nuovo socket LGA 1851
Intel Core Ultra 285K porta in dote il nuovo socket LGA 1851

Insieme alle novità strutturali, Intel Core Ultra 9 285K porta in dote il socket LGA 1851 con chipset della serie 800, fattore che richiede l'aggiornamento obbligatorio della scheda madre, è un TDP di 125 W. Ricordiamo infine, che l'ammiraglia di Intel è disponibile sul mercato al prezzo consigliato di 589 dollari ed è chiaramente accompagnata da un'intera line-up di processori composta anche dai modelli Intel Core Ultra 7 e Intel Core Ultra 5.

Condizioni di test

Per la nostra sessione di test abbiamo utilizzato una delle migliori configurazioni disponibili per il Core Ultra 9 285K, a partire dalla scheda madre ASUS ROG Maximus Z890 Hero, accompagnata da 48 GB di RAM Kingston DDR5 a 8400 MHz, da una scheda grafica ASUS TUF GeForce RTX 4070 Ti Super con 16 GB di VRAM e da un SSD NVMe Corsair MP600 da 2 TB. Infine il sistema di raffreddamento ASUS ROG Ryujin III 360 ARG Extreme e l'alimentatore ASUS Rog Strix da 750 W.

Il nuovo top di gamma Intel ha un TDP di 125 W
Il nuovo top di gamma Intel ha un TDP di 125 W

Come di consueto, abbiamo aggiornato firmware e driver all'ultima versione disponibile, lasciando la gestione della CPU alle impostazioni standard del BIOS e regolando il profilo delle RAM per consentire la massima resa. Sul fronte Windows 11 ci siamo affidati alla versione 24H2 con profilo energetico "Prestazioni Massime".

Il pool di giochi che abbiamo selezionato è composto da Dragon Age: The Veilguard, Starfield, Baldur's Gate 3, Black Myth: Wukong e il recente S.T.A.L.K.E.R. 2, una varietà che permette di analizzare scenari differenti, con diversi gradi di peso sulla CPU.

Dragon Age: The Veilguard

Il quarto capitolo della saga Bioware ha fatto molto parlare di sé, non sempre con toni positivi. Tuttavia l'ultima iterazione di Dragon Age, sebbene figlia di uno sviluppo intergenerazionale, mette in campo soluzioni tecniche in grado di spremere a dovere le configurazioni hardware più avanzate.

Il comparto tecnico di Dragon Age: The Veilguard è in grado di impensierire anche le configurazioni migliori
Il comparto tecnico di Dragon Age: The Veilguard è in grado di impensierire anche le configurazioni migliori

Come accennato in apertura, per mettere alla prova l'Intel Core Ultra 9 285K abbiamo riprodotto condizioni di gioco reali, in relazione alla configurazione top di gamma a nostra disposizione. Nel caso specifico abbiamo utilizzato il profilo Ultra e, quando disponibile, "Oltre L'oblio" per tutti i parametri, con ray tracing attivo e alla risoluzione di 2560 x 1440 e 3840 x 2160 pixel con DLSS Qualità e Frame Generation.

Il chip Intel è sembrato a suo agio con l'ultima fatica del team canadese, registrando una media di 165 FPS (1% LA fermo a 101 FPS) in 1440p e una media di 97 FPS (1% LA a 57 FPS) in 4K. Il frame rate è rimasto piuttosto costante ad entrambe le risoluzioni, senza offrire il fianco a cali improvvisi anche nei momenti più concitati. Veilguard è stato però uno dei giochi più energivori dal punto di vista del processore: nel corso della sessione di gioco Intel Core Ultra 9 285K ha toccato un consumo medio di 100 W e una temperatura di 58°C, segnando uno dei picchi massimi per tutti i giochi che abbiamo preso in analisi. I numeri appena messi in mostra sottolineano il buon lavoro svolto da Intel sotto il profilo dell'efficienza, a fronte di prestazioni reali di alto profilo.

Starfield

Il kolossal sci-fi targato Bethesda è stato caricato della responsabilità di rilanciare la libreria di Xbox e di riscattare Microsoft sul fronte delle produzioni tripla A. Nonostante le roboanti promesse di Todd Howard, l'avventura spaziale non ha pienamente raggiunto il suo obiettivo, dividendo il pubblico e scatenando molte polemiche, soprattutto in virtù di un comparto tecnico non ritenuto al passo coi tempi.

Sebbene non perfetto, il comparto tecnico di Starfield può dare vita a scenari spettacolari
Sebbene non perfetto, il comparto tecnico di Starfield può dare vita a scenari spettacolari

Nel corso del tempo e a seguito di numerose patch, Starfield è comunque riuscito a mostrare i suoi pregi, soprattutto dal punto di vista grafico: il gioco supporta le più recenti tecnologie di super sampling, frame generation e al massimo delle sue capacità è in grado di mettere in mostra scenari mozzafiato, dando del filo da torcere anche alle configurazioni più quotate. Per testare l'Intel Core Ultra 9 285K abbiamo quindi utilizzato il preset Ultra con DLAA e Frame Generation di NVIDIA attivi, il tutto alle risoluzioni di 1440p e 4K.

La CPU del team blu ha svolto il suo lavoro senza fatica, portando il sistema a segnare una media di 159 FPS (1% LA a 83 FPS) alla risoluzione di 1440p e una media di 85 FPS (1% LA a 61 FPS) in 4K, senza alcun segno di cedimento. Ancora una volta l'ultimo arrivato in casa Intel si è comportato bene dal punto di vista energetico, con un consumo medio di appena 51 W e una temperatura relativa di 49°C, con un carico massimo sul processore del 27%.

Black Myth: Wukong

L'epica del Re Scimmia in versione videoludica si è fatta apprezzare tanto sia dal punto di vista del gameplay che da quello della qualità tecnica, facendo breccia nei cuori di moltissimi giocatori.

L'avventura videoludica del Re Scimmia ha conquistato milioni di giocatori
L'avventura videoludica del Re Scimmia ha conquistato milioni di giocatori

Il titolo di Game Science non è però di facile gestione e per essere goduto al massimo dei dettagli richiede una configurazione di fascia alta, nonostante il supporto alle tecnologie di upscaling più recenti.
Sebbene Wukong sia uno dei giochi "GPU bounded" per antonomasia, la presenza di un buon processore può fare la differenza, soprattutto a risoluzione più contenuta e nelle scene ad alto contenuto di fisica. Nel caso specifico abbiamo utilizzato il preset Cinema con ray tracing alto, impostando il DLSS sul profilo qualità e attivando il Frame Generation, ancora una volta alle risoluzioni di 1440p e 4K. L'avventura a suon di arti marziali è riuscita a far sudare anche la nostra build, che però ci ha regalato un'esperienza degna di nota su tutti i fronti. Il top di gamma Intel in abbinamento alla GPU NVIDIA è stato in grado di toccare la media di 96 FPS in 1440p (con 1% a 67) e di 60 FPS tondi tondi in 4K (con 1% a 44 FPS), il tutto con un carico sul processore del 17%, un consumo medio di 50 W ed una temperatura media di appena 44°C.

S.T.A.L.K.E.R. 2

Il catalogo Microsoft si è recentemente arricchito di un gioco tanto controverso quanto riuscito: S.T.A.L.K.E.R. 2 è infatti sbarcato su PC e Xbox dopo uno sviluppo travagliato, messo a repentaglio dalla guerra in Ucraina e dalle tante complicazioni che ne sono derivate.

Nonostante i problemi di ottimizzazione, S.T.A.L.K.E.R. 2 riproduce alla perfezione le atmosfere decadenti post-sovietiche
Nonostante i problemi di ottimizzazione, S.T.A.L.K.E.R. 2 riproduce alla perfezione le atmosfere decadenti post-sovietiche

Il secondo capitolo dell'amato shooter ha riportato in auge le atmosfere post-sovietiche e decadenti che hanno reso celebre il suo predecessore e nonostante i tanti problemi tecnici che ancora oggi lo assillano, ha completamente messo a tacere le perplessità che hanno accompagnato le fasi di pre-lancio, ritagliandosi un posto tra i migliori titoli del genere.

A differenza di Wukong, la produzione di GSC Game World fa largo uso della CPU, sebbene sia basato sullo stesso Unreal Engine 5 che muove il titolo cinese. Per muoverci tra le campagne che circondano Chernobyl abbiamo utilizzato il preset Epico, accompagnato dal DLSS con profilo qualità e dal Frame Generation, alle risoluzioni di 1440p e 4K.

Il nostro PC ha toccato una media di 142 FPS in 1440p (1% 46 FPS) e di 101 FPS in 4K (1% 44 FPS), con un corposo contributo del processore Intel Core Ultra 9 285K che è stato impegnato con una media del 45%. L'asprezza dell'engine e l'ottimizzazione non certo cristallina non hanno spaventato la nostra configurazione, che ci ha permesso di "sopravvivere" tra radiazioni e mutanti senza alcun calo di framerate o artefatti. L'impegno della CPU emerge dal consumo medio più alto rispetto a tutti gli altri giochi analizzati, con ben 110 W e una temperatura comunque contenuta di 53°C. S.T.A.L.K.E.R. 2 è probabilmente il titolo che ha messo maggiormente in evidenza le capacità dell'ammiraglia Intel ad alte risoluzioni, andando a colmare le lacune provocate da un'ottimizzazione ancora da rifinire.

Baldur’s Gate 3

Chiudiamo le nostre prove su strada con uno dei giochi di ruolo più importanti degli ultimi anni, nonché ultima iterazione della saga più amata da chi scrive. La perla di Larian Studios si è contraddistinta per una scrittura eccezionale e per un comparto tecnico di livello altrettanto alto, trasformando un genere piuttosto di nicchia in un vero e proprio fenomeno del gaming mondiale.

Baldur's Gate 3 mette a dura prova la CPU, soprattutto negli scenari cittadini e molto affollati
Baldur's Gate 3 mette a dura prova la CPU, soprattutto negli scenari cittadini e molto affollati

Il GDR basato su Dungeon & Dragons mette a dura prova la CPU, soprattutto negli scenari cittadini e molto affollati. Anche questa volta non siamo scesi a compromessi con i settaggi, utilizzando il preset Ultra del gioco con tutti i parametri al massimo e con DLAA attivo, alle consuete risoluzioni di 1440p e 4K.

La compagnia di avventurieri da noi comandata ha potuto affrontare le sfide del Faerûn con una media di 114 FPS in 1440p (1% a 59 FPS) e di 72 FPS in 4K (1% a 43 FPS), con un impegno medio del processore Intel pari al 33%, il tutto con un consumo di 88 W e una temperatura di appena 51°C. Ancora una volta Intel Core Ultra 285K ha contribuito a spingere il gioco al massimo delle sue possibilità, mettendoci di fronte ad un'esperienza finale di alto profilo.

Gaming e non solo

Come abbiamo più volte sottolineato in sede di recensione, Intel Core Ultra 9 285K rappresenta la massima espressione della nuova filosofia del team blu, che mira a coniugare potenza ed efficienza in una soluzione attenta tanto alle prestazioni che ai consumi. Come dimostrano i numeri che abbiamo appena sciorinato, in condizioni reali di gioco, l'ammiraglia Intel si mette in mostra come un processore da gaming dotato di tutti i crismi.
Le capacità del top di gamma dell'azienda di Santa Clara non si esauriscono però con le performance di gioco. L'architettura di Intel dà il suo massimo negli scenari multi-thread: nel corso dei nostri test abbiamo provato a stressare la CPU con operazioni legate alla creazione di contenuti, come streaming e cattura video, che non hanno inciso in maniera statisticamente rilevante sul frame rate, conservando sostanzialmente le prestazioni "originali".

In un mercato in continua evoluzione, che ha visto il recente arrivo della nuova GPU Battlemage (la nostra recensione di Intel Arc B580 è qui) e che nei prossimi giorni sarà caratterizzato dal lancio dei nuovi chip grafici targati NVIDIA e AMD, il top di gamma Intel e i processori Arrow Lake potrebbero svelare tutto il loro potenziale. Noi, come sempre, non mancheremo di tenervi aggiornati.