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Mario + Rabbids: Kingdom Battle, cosa vorremmo da un possibile sequel

Il sequel di Mario + Rabbids: Kingdom Battle s'ha da fare? Soprattutto, cosa vorremmo da un ipotetico secondo capitolo? Proviamo a riordinare le idee.

SPECIALE di Alessandra Borgonovo   —   18/07/2020

Incredibile a dirsi, sono già passati tre anni dal debutto di Mario+Rabbids: Kingdom Battle. I ragazzi di Ubisoft Milan hanno superato qualunque scetticismo confezionando un prodotto curatissimo che dimostra le loro capacità e l'affetto verso Nintendo e i suoi pilastri, come potete leggere (o rileggere) nella nostra recensione. L'ottimo esordio del gioco ha permesso a qualche mese di distanza di introdurre la modalità versus che numerosi giocatori chiedevano, nonché un DLC dedicato a Donkey Kong bello quanto se non più dell'originale, poi lentamente l'interesse attorno si è quietato. Almeno fino allo scorso anno, quando un primissimo leak ha reso concreta la possibilità che in quel di Ubisoft si stesse sviluppando un sequel. Ipotesi che si è rafforzata ad aprile, sull'onda di un sondaggio che avrebbe puntato molto su Mario + Rabbids: Kingdom Battle. Le conferme sono ben lontane ma la domanda è una: ci piacerebbe un secondo capitolo? Assolutamente sì e abbiamo anche pensato a cosa vorremmo nel caso venga sviluppato.

Nuovi armamenti oppure...

Premettendo che Nintendo tende a non cambiare più di tanto una direzione intrapresa, l'ipotesi di un sequel vedrebbe come prima cosa un'esperienza more of the same: il che è ottimo, se consideriamo la qualità del titolo originale, nondimeno qualche piccola novità ce lo renderebbe più gradito. Per quanto possa essere buona, una minestra riscaldata rimane tale. Il primo pensiero, senza stare a rimuginarci troppo, è una maggiore varietà nelle armi e/o la possibilità di personalizzarle (forse mettere entrambe le cose sarebbe esagerato ma è difficile esserne certi sulla base di sole congetture): la facoltà di sperimentare, in un mondo assurdo ma assolutamente creativo come quello di Mario e dei Rabbids, porterebbe senza dubbio a risultati inaspettati. Dando per buona la personalizzazione, propenderemmo verso un sistema semplice che segua la logica delle armi nel primo capitolo; o si comprano o si trova il componente necessario in un baule speciale - come lo Stantuffatore o lo Sparamiele di Mario. Insomma, qualcosa che si possa conquistare anche con il fuoco di mille battaglie ma senza complicare inutilmente la faccenda. Sebbene GdR e strategico, Mario Rabbids è un gioco spensierato, dove la troppa complessità non è di casa.

Rabbid Kong goes "bananas"!

Non sarebbe male se i livelli fossero più distruttibili, no? Niente di eccessivo come potrebbe fare un Rabbid Kong sul piede di guerra perché privato delle sue amate banane, piuttosto qualcosa che incrementi un po' la sfida scombinando i piani sia all'intelligenza artificiale sia a noi. E perché no, con l'aggiunta di qualche effetto elementale sulla falsa riga dei Super Effetti che tuttavia vada a inficiare per un certo numero di turni l'intero campo di battaglia: per esempio, si potrebbe congelare il terreno e ogni movimento copre più caselle del normale causa scivolone (sì, le stiamo buttando lì proprio alla buona ma è il bello di lasciar galoppare i pensieri a briglia sciolta). Effetti più gravosi o particolarmente distruttivi potrebbero essere appannaggio degli scontri con i boss, nonché unici e irripetibili.

Mario + Rabbids: Kingdom Battle, cosa vorremmo da un possibile sequel

Mario, basta fare la primadonna

È comprensibile la costante necessità di avere almeno un personaggio di Mario e un Rabbid in ogni momento, altrimenti il gioco perderebbe un po' il suo scopo e si andrebbero a formare squadre di una sola "fazione", ciononostante l'impossibilità di sostituire Mario con un altro personaggio che facesse le veci del leader è stato a tratti fastidioso. In particolare pensando al fatto di avere un party limitato a soli tre personaggi, che in realtà diventano due perché il nostro baffuto eroe proprio non ne vuole sapere di abbandonare i riflettori. Senza considerare di dover tenere anche un Rabbid, aspetto che limita molto la possibilità di sperimentare a dispetto del numero di personaggi. Allentando un po' questa morsa si potrebbe aprire a una molteplicità di approcci, o in alternativa si potrebbe aumentare il numero di membri a quattro così da aver un maggior raggio d'azione. Dovendo scegliere, pur comprendendone l'importanza, preferiremmo di gran lunga non avere il leader fisso su Mario e poter quantomeno scegliere un altro personaggio proveniente dallo stesso universo per questo ruolo.

Parola d'ordine: bilanciamento

Un problema che è stato sollevato anche in fase di recensione riguardava lo sbilanciamento nella curva di difficoltà e soprattutto nei personaggi. Vogliamo focalizzarci su questo punto in particolare affinché, nel caso di un sequel, alcuni di loro fossero soggetti a modifiche. Peach e Yoshi, ad esempio, potrebbero beneficiare di un set di mosse rivisitato data la scarsa utilità di alcune mosse ma è un discorso generale che vale un po' per tutti, chi più chi meno, in modo da rendere ciascun personaggio degno di essere utilizzato senza essere dimenticato in panchina per tutta la durata del gioco. A questo proposito, la stessa introduzione dei personaggi potrebbe avvenire un attimo prima, a meno che uno non sia indispensabile per la sezione in corso, altrimenti la loro presenza ha poco peso in un'esperienza di gioco che si è già consolidata attorno a una specifica squadra: sempre prendendo l'esempio di Yoshi, sbloccarlo a metà dell'ultimo mondo lo penalizza poiché a quel punto si dovrebbe già essere sicuri da un pezzo di quale sia il nostro "dream team". Al di là di una prova spinti dalla curiosità, si potrebbe non volerlo approfondire (lui o un altro personaggio in una situazione analoga) o non poterlo fare, se il gioco è alle sue ultime battute.

Mario + Rabbids: Kingdom Battle, cosa vorremmo da un possibile sequel

Trama che vince non si cambia?

La trama di Mario + Rabbids è stata una piacevolissima ventata di aria fresca, capace di mostrarsi unica pur nella sua semplicità. Bowser Jr. ha infatti avuto molto più spazio del padre, tanto da (far credere di) essere l'antagonista principale per gran parte del gioco - qualcosa che non si era mai visto dalla sua prima apparizione ai tempi di Mario Sunshine. Se da un lato vorremmo che l'intreccio rimanga lo stesso, con tutti i suoi geniali guizzi, dall'altro ci auguriamo che non sia fatto un riciclo di trama né che rendano Bowser il cattivo per eccellenza di questa ancora ipotetica saga. A Mario non mancano affatto i personaggi per ricoprire il ruolo di nemico principale, o anche soltanto per spingere la storia in avanti come ha fatto Bowser Jr. Da Wario a Re Boo, le possibilità sono parecchie e nulla esclude che possa persino esserci un cattivo creato ad hoc per l'occasione. Non ci dispiacerebbe ma il punto è che va bene la trama vincente, però siamo dell'idea che debba esserci una rotazione nei ruoli, magari arrivando a sacrificare la presenza di qualche personaggio storico in favore di un altro.

Esplorazione meno telefonata

Le fasi esplorative di Mario + Rabbids avevano la tendenza a diventare a mano a mano più noiose con il prosieguo del gioco: non sarebbe male che l'esplorazione diventasse anche uno spunto per utilizzare le abilità delle nostre armi, chissà magari introducendone appunto di nuove, per risolvere gli enigmi che ci si presentano davanti - e di conseguenza rendere un po' più articolati anche questi ultimi. Sfondare i muri per ottenere un oggetto raro, rimbalzare contro gli alleati così da raggiungere un'area altrimenti fuori dalla nostra portata e via discorrendo. Le già presenti sfide segrete potrebbero fare da esempio su come ampliare la componente puzzle e renderla accattivante sfruttando ciò che il gioco di base ci offre. Ad accompagnare tutto questo, posto che nel sequel sia ancora il Regno dei Funghi a essere messo a soqquadro, ci piacerebbe un mondo di gioco un po' più aperto e vissuto: girovagare per il regno sembrava qualcosa di fine a se stesso, come se stessimo passeggiando di sala in sala all'interno di un museo anziché far parte di una realtà viva, per quanto incasinata. Non parliamo di un vero e proprio open world, quanto piuttosto di un mondo più flessibile e meno uniforme che permetta addirittura di approcciare le battaglie da punti differenti, portando a un flusso del combattimento del tutto nuovo e imprevisto in base alla nostra relazione con nemici e oggetti.

Mario + Rabbids: Kingdom Battle, cosa vorremmo da un possibile sequel

Cosa succederebbe se...?

In chiusura, partiamo proprio per la tangente e buttiamo qui l'ipotesi per eccellenza: se Mario + Rabbids diventasse una serie crossover mirata a convogliare dentro di sé altri universi Nintendo? Dai toni cupi di un Metroid a quelli ancora più spensierati di uno Splatoon, cosa succederebbe se i nostri "eroi" (dipende da che prospettiva si guarda la squadra, vista l'affidabilità dei Rabbids) dovessero ritrovarsi di volta in volta in realtà diverse per sistemare i danni causati ovviamente dai Rabbids stessi? Il gioco rischierebbe di perdere la propria identità o, anzi, potrebbe guadagnare valori aggiunti proprio grazie alla varietà di personaggi? O magari sarebbe meglio limitarsi e ridurre il tutto a contenuti DLC o un singolo livello speciale che ci permetta di ottenere il personaggio in questione e basta? Siamo alla speculazione alla sua massima potenza ma il bello di liberare l'immaginazione è questo: spararla alta con la probabilità di azzeccarci.