Tra i tanti giochi annunciati nell'ultimo Nintendo Direct, in molti sono rimasti piacevolmente sorpresi da Mario Strikers: Battle League Football, in arrivo il 10 giugno, tra "soli" quattro mesi. Escludendo la componente calcistica di Mario Sports Superstars, non usciva un titolo dedicato al futsal mariesco da ben quindici anni.
Mario Strikers è una serie nata su GameCube, nel 2005, con Super Mario Strikers; ha avuto un immediato seguito su Wii, nel 2007, e cioè Mario Strikers Charged Football. Entrambi i giochi sono stati ben valutati dalla critica (tra il 75 e il 79 su Metacritic), e hanno riscosso un buon successo in termini commerciali (un milione e mezzo di copie vendute il primo, due milioni e mezzo il secondo). Entrambi sono stati sviluppati dai canadesi Next Level Games, ormai entrati a tutti gli effetti nella famiglia Nintendo (avevamo parlato della loro acquisizione, in tempi meno pirotecnici da questo punto di vista). Non sono stati ancora confermati come software house dietro Battle League Football, ma sarebbe strano se fosse stato architettato da qualcun altro.
Oltre alla qualità e alle dinamiche di gioco, di cui parleremo tra poco, questi titoli sono celebri per aver donato una caratterizzazione aggressiva al mondo di Super Mario: che sia stato per enfatizzare i tackle dei personaggi, che sia stato per pura identità visiva, è probabile che proprio Mario Strikers abbia incentivato Nintendo a essere più protettiva nei confronti della sua mascotte. Da quel momento in poi, chiunque abbia messo le mani su Super Mario, ha dovuto rispettare delle condizioni, e delle etichette, che prima non erano così severe: vedasi ad esempio Paper Mario, con Intelligent Systems che ha dovuto grandemente limitare i suoi personaggi bizzarri.
Sia come sia, restrizioni o meno, il carattere ruvido e "robotico" della serie sembra essere rimasto intatto: ecco tutto quello che sappiamo di Mario Strikers: Battle League Football.
Meccaniche di gioco
Il gioco sembra proseguire in totale continuità col predecessore, e vista la distanza temporale intercorsa non è certamente un male. Super Mario Strikers era nato come un "tradizionale" gioco di calcio a cinque caricaturale, simile a SEGA Soccer Slam, mentre il suo successore aveva introdotto una componente robotica, meccanica, che in questo terzo capitolo - almeno così sembra - è stata ulteriormente rafforzata, coi personaggi dotati di armature personalizzabili.
Come nei migliori capitoli della tradizione sportiva mariesca, il gioco nasce enfatizzando una caratteristica della disciplina originaria: in questo caso la "pesantezza" del pallone, che in Mario Strikers: Battle League Football è addirittura di metallo (come nel predecessore, del resto). Inoltre, e qui non si sorprenderà nessuno, per favorire il ritmo di gioco (e la brutalità dell'azione), non esistono le rimesse laterali. Nel capitolo per Wii si sceglieva un capitano (Mario, Bowser, o un altro personaggio "famoso") e a lui andavano associati tre comprimari (Boo, Koopa). Anche in Battle League Soccer si gioca in quattro più uno ("uno" è il portiere, ovviamente), ma sembra che, stavolta, non ci siano "comprimari". Niente più Mario con tre Boo, insomma: ogni personaggio è uno e uno soltanto. Le formazioni quindi saranno composte - ad esempio - da un portiere (sempre uguale, dovrebbe essere Boom-Boom) e Mario, Luigi, Bowser, Peach. Sarà interessante capire se i calciatori potranno essere scelti in contemporanea da entrambe le squadre, ma immaginiamo di sì (non è scontato, comunque). Ognuno di loro avrà un equipaggiamento, che potrà essere modificato con dei pezzi (supponiamo) da sbloccare nel tempo: elmi, braccioli, armature di vario tipo.
Nel precedente capitolo le azioni disponibili erano basilari: passaggio, passaggio alto/lancio/cross (in base alla direzione), tiro al volo, tiro, tiro caricato. Ovviamente tackle, più o meno intesi. In Battle League Soccer è stato inserito un Ipertiro, che si attiva dopo aver catturato una sfera, che ogni tanto appare sul campo: a quel punto, caricando il colpo e fermando la barra nei punti giusti (non è affatto facile, la dinamica esisteva già nel predecessore) sarà possibile segnare un gol che vale "solo" due punti. Sì, solo: nell'episodio per Wii se ne realizzavano perfino cinque.
Sembra assurdo, ma vi giuriamo che funziona; in ogni caso, molte delle reti - speriamo che vi conforti - nei precedenti giochi si effettuavano comunque con dei "tiri normali". Nella speranza che Next Level Games, sempre che sia sviluppato da loro, abbia eliminato quei due-tre modi che esistevano per segnare sempre, meccanicamente, ai limiti della regolarità.
Come avrete notato dal trailer, in Mario Strikers sono presenti anche degli oggetti, in stile Mario Kart, da utilizzare per recuperare il pallone (o per farsi strada tra gli avversari). Non possiamo sapere che peso avranno nel nuovo capitolo; tuttavia, se sarà allineato ai predecessori, le armi saranno importanti ma non decisive.
Sempre dal filmato di presentazione, proprio all'inizio, possiamo notare un'altra caratteristica che, supponiamo, sarà importante: e cioè che gli stadi saranno formati da due metà che si uniranno, e queste due metà saranno ognuna legata a un personaggio in particolare (il capitano della squadra?). Ad esempio, nel trailer si fonde la metà di Mario con la metà di Bowser: immaginate uno stadio che fino a centrocampo è San Siro, e per l'altra metà Olimpico. Non sappiamo quanta rilevanza avrà in puri termini interattivi, ma l'idea è sicuramente interessante.
Multiplayer e stile
Naturalmente la modalità multiplayer rappresenterà il cuore dell'esperienza. Per questioni logistiche, anche senza considerare le potenziali complicazioni pandemiche, la esperiranno in pochi: però la possibilità di giocare offline in otto, quattro contro quattro, quindi in un contesto sì caotico ma visivamente chiarissimo, è davvero apprezzabile. Immaginiamo che, essendo presente il quattro contro quattro, ogni precedente variante sia concessa: uno contro uno, due contro uno, due contro due e via dicendo. Chissà come reagirà l'engine del gioco a tale stress, ma abbiamo l'impressione che Next Level Games (dando per scontato siano loro, lo ripetiamo), abbia fatto di tutto per favorire la fluidità del gioco: l'aspetto è gradevole, ma sappiamo da Luigi's Mansion 3 che potrebbero osare molto di più.
Il multiplayer online, che in Mario Strikers Charged Football (considerati i tempi) era ottimo, sembra ben strutturato. Sarà importante capire in quanti potranno giocare online da una stessa console (nel futsal è davvero divertente competere tutti assieme contro un'altra squadra), per adesso sappiamo che saranno aperte (chiaramente) le competizioni individuali, e che è stata inserita un'opzione "club". Venti utenti potranno far parte di una squadra virtuale, i cui risultati (presumibilmente) si sommeranno tra loro. Infine, un fattore non secondario per chiunque abbia un po' di feticismo calcistico: sembra che sia possibile personalizzare le maglie (Waluigi ha la faccia da interista, e non è un complimento!).
Per quanto concerne lo stile grafico, pur essendo calata la mannaia Nintendo (i kritter, i vecchi portieri, appartenenti al mondo di Donkey Kong Country, sono stati rimossi), è rimasto intatto e vigoroso il carattere storico di Mario Strikers. Sia nelle illustrazioni, coi loro contorni sporchi, sia nelle espressioni agguerrite dei personaggi (quando mai si vede un Mario così furioso?), sia nelle componenti robotiche dei personaggi. Non sarà raffinato, anzi, non lo è affatto, ma non c'è dubbio che abbia un'identità forte, più forte di qualsiasi altro titolo sportivo di Super Mario.
Mario Strikers: Battle League Football sembra avanzare in totale continuità coi predecessori: per questo ci aspettiamo un titolo divertente, semplice e al contempo profondo, ben ritmato, ricco di oggetti e modalità. L'idea di creare gli stadi "unendo" due metà è carina, resta da capire quanto influenzerà l'azione, oltre all'aspetto visivo. La modalità locale quattro contro quattro pare potenzialmente eccezionale, e l'online ben strutturato. Anche a livello grafico, il titolo ha mantenuto la sua identità aggressiva: non è raffinato, ma sicuramente caratteristico e riconoscibile.
CERTEZZE
- Sembra divertente come i predecessori
- L'idea degli stadi "a metà" è interessante
- Il multiplayer locale quattro contro quattro!
- Il carattere visivo del gioco sembra intatto
DUBBI
- Quanti saranno i personaggi?
- E quanto saranno diversi?
- Sarà possibile giocare online in quattro dalla stessa console?