Mecha Break è un gioco incredibilmente ambizioso e ha il diritto di esserlo. In un'unica esperienza a base di robottoni, gli sviluppatori di Amazing Seasun Games hanno unito un hero shooter da giocare sei contro sei, un extraction shooter e persino una - quasi - campagna per giocatore singolo. Il tutto con un arsenale variegato di mech, vagonate di personalizzazioni e mappe divertenti da giocare.
Come spesso accade, però, quando esperienze così grandi e costose adottano il modello free to play significa solo una cosa: una monetizzazione estremamente aggressiva legata alla progressione e al livello di potere del proprio personaggio. La beta che abbiamo provato su PC, poi, è un coacervo di contraddizioni: in alcuni momenti ha superato Marvel Rivals per giocatori contemporanei, ma ha montagne di valutazioni incredibilmente negative da parte degli stessi utenti.
Le ragioni del disprezzo sono diverse, dalla monetizzazione alla stabilità, passando per progressione e matchmaking, ma il motivo per cui così tanti giocatori sono interessati al gioco è che, alle fondamenta, è divertente da giocare e bello da vedere, una rarità per un videogioco multigiocatore a base di robottoni. La nostra missione è quella di fare chiarezza, sia su cosa questo gioco abbia da offrire, sia sui suoi molti sistemi pensati per far aprire il portafoglio.
Le basi di Mecha Break
In un futuro distopico, sulla Terra è emerso un nuovo minerale in grado di produrre tantissima energia, ma che può "infettare" tanto i circuiti elettronici quanto gli esseri viventi. Per questo una feroce guerra è scoppiata per il suo controllo e il giocatore è l'asso nella manica di una delle due fazioni. A lui è stato affidato il primo mech di terza generazione che, armato di fucile e spada laser come un Gundam, potrà portare la pace.
Questa è la premessa narrativa del gioco e lo scenario in cui è ambientato il tutorial non saltabile della durata di circa due ore, strutturato proprio come se fosse l'inizio di un titolo per giocatore singolo. Dopo la spiegazione sul sistema di movimento, infatti, chi gioca viene catapultato in una battaglia spaziale, in uno scontro con un grande e dinamico boss e poi in una seconda missione dove vengono spiegate le origini del minerale.
Solo a quel punto iniziano le operazioni multigiocatore che, all'inizio, sono solo nella modalità hero shooter. Oltre al robottone base, i nuovi giocatori potranno scegliere tra altri otto modelli (sbloccati con la valuta che si guadagna giocando) che vanno dal tank lento, ma molto armato al cecchino, passando per gli specialisti del corpo a corpo e degli attacchi aerei.
In queste modalità sei contro sei, ispirate palesemente a quelle di Overwatch, ci siamo molto divertiti perché il caos regna sovrano tra acrobazie aeree, esplosioni, combattimenti ravvicinati e inseguimenti alla velocità del suono. Questo è stato il punto più alto della nostra esperienza con il gioco perché il passo delle partite è rapido, i robottoni hanno poche modifiche equipaggiate (spiegheremo poi perché è importante) e in dieci minuti si vince o si perde.
L'altra modalità che diventa disponibile poco dopo si chiama Mashmak ed è a tutti gli effetti un extraction shooter (con la mappa che si restringe quasi come in un battle royale) che racchiude in sé tutte le pessime idee di questo gioco.
Innanzitutto, il matchmaking è inesistente per cui nella stessa lobby si trovano giocatori a livelli di potere molto diversi tra loro, e poi, se si muore, si perdono tutte le risorse trovate, risorse che sono fondamentali alla progressione di tutto il gioco, non solo della modalità specifica.
Progressione e modifiche
Mecha Break ha tre valute, una standard (che si guadagna giocando) una premium (che si compra con i soldi veri) e una "competitiva" ovvero che si guadagna solo completando con successo i match della modalità extraction shooter. Questa valuta competitiva è quella necessaria a sbloccare i robottoni che arriveranno di stagione in stagione e che saranno al di fuori del parco di unità base acquistabili con la valuta standard.
Traducendo: per ottenere i nuovi personaggi senza usare soldi veri è obbligatorio giocare all'extraction shooter, anche se si vuole solo usarli nelle modalità sei contro sei. Ogni mech, poi, ha cinque componenti diversi (motore, scheletro, sistema di propulsione, muscoli e nucleo) ciascuno dei quali ha tre slot per delle mod, potenziamenti passivi che alterano sensibilmente il suo comportamento, la sua resistenza ai danni e il suo potenziale offensivo.
Queste mod si trovano all'interno di casse premio non acquistabili con soldi reali che il gioco fornisce in diversi modi: come ricompensa alla progressione, per il completamento di obiettivi e, per la stragrande maggioranza, nella modalità extraction shooter. Questo vuol dire che, dopo le partite iniziali, per godersi la modalità sei contro sei (lo ripetiamo, la più divertente, innovativa e creativa del gioco) è indispensabile interagire con l'extraction shooter per restare al passo in termini di potere.
Il problema sarebbe facilmente risolto da un sistema di matchmaking che tenga conto del livello di potere dei giocatori in base alle mod installate, o che tratti la modalità sei contro sei come un vero e proprio hero shooter in cui i robottoni fanno da personaggi non modificabili come aveva fatto Gundam Evolution (per chi se lo ricorda), un altro videogioco sui robottoni ucciso dal suo terribile modello di monetizzazione.
Chiude questo terribile sistema di progressione il fatto che partecipare a qualunque partita non conferisca esperienza di per sé: solo completando sfide giornaliere, settimanali o universali (che non scadono e fanno da sistema di obiettivi) si avanza di livello, si ottengono ricompense e si sbloccano i nuovi contenuti, compresi quelli narrativi, quando uscirà il gioco finito.
Tra ambizione e realtà
In un'intervista, il game director del gioco Kris Kwok ha detto che "Mecha Break punta ad essere l'esperienza con i robottoni definitiva, un ecosistema in cui prendere davvero possesso di un mech e controllarlo in attività online e offline" e il potenziale per realizzare questa visione c'è. Le personalizzazioni di robottone e pilota sono infinite, soprattutto per quanto riguarda la colorazione.
L'idea di un mech personalizzabile nei suoi armamenti, sistemi di difesa e propulsione, poi, è alla base del successo che ha avuto Armored Core 6 e gli sviluppatori di Amazing Seasun Games hanno cercato di tradurre il sistema per un videogioco online, per ora, con relativo successo. Questo perché ogni buona idea del gioco è inevitabilmente rallentata e ostacolata dalla sua modalità peggiore, l'extraction shooter.
Volete armi migliori? Gli schemi per svilupparle si trovano solo su Mashmak, volete nuove modifiche per diventare più forti e avere statistiche più alte? Ce n'è in abbondanza, ma si trovano solo riuscendo a estrarre nella modalità extraction shooter. Volete il robottone appena uscito con scudo laser e cannoni energetici senza aprire il portafoglio? Preparatevi a farmare per ore la modalità extraction shooter in quanto unica fonte della valuta che ve lo farà riscattare.
Il "problema" è che il gameplay e il design dei mech di questo gioco è davvero buono. Gli scatti vi fanno sentire velocissimi, il sistema di mira è perfetto per il caos della battaglia, le armi sono tante e variegate e le abilità di ciascun robottone gli conferiscono un'identità ben precisa e divertente da giocare. Mecha Break è una lista di ottime idee di game design e pessime strategie di progressione e monetizzazione. Possiamo solo sperare che da questa beta gli sviluppatori recepiscano i feedback dei giocatori e intervengano sulle criticità.
Mecha Break è un vero e proprio fenomeno in Cina, dove ha sede lo sviluppatore, tant'è che è stato il secondo videogioco nella storia a venire raccontato sulla televisione di stato nazionale dopo Black Myth: Wukong. Ha numeri da capogiro per essere un free to play in beta e ha un gameplay a base di robottoni sfaccettato, frenetico e davvero divertente. In più le personalizzazioni per creare il proprio mech dei sogni abbondano. Il problema è che a una monetizzazione molto aggressiva affianca un sistema di progressione completamente privo di senso, che costringe chi gioca a interagire con quella che per noi è la modalità peggiore (l'extraction shooter) così da progredire e ottenere i componenti per essere più forti. Se a questo aggiungiamo un matchmaking terribile che non tiene conto del livello di potere, ecco che Mecha Break tiene sostanzialmente in ostaggio il suo gameplay migliore (quello della modalità hero shooter sei contro sei) obbligando chi gioca a interagire con altre parti del gioco più facilmente monetizzabili. Essendo una beta la speranza è che le cose cambino visto l'imponente feedback negativo dei giocatori, ma qualcosa ci dice che difficilmente accadrà.
CERTEZZE
- Robottoni belli e personalizzabili
- Gameplay dinamico e spettacolare
- Tantissima varietà in fatto di modalità e armamenti
DUBBI
- Progressione da rifare
- Monetizzazione aggressiva
- Matchmaking molto sbilanciato