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Nakago e il trio d'oro Nintendo – La Bustina di Lakitu

Quello che Iwata chiamava "il trio d'oro" Nintendo è formato da Miyamoto, che conoscono quasi tutti, da Tezuka, che conoscono in tanti, e da...

RUBRICA di Alessandro Bacchetta   —   10/08/2019

Tanti dipendenti, alla sede Nintendo di Kyoto, si riferiscono a queste persone come al "trio d'oro"; un'espressione resa nota, almeno fuori dalle mura, dal quarto presidente dell'azienda, il rimpianto Satoru Iwata, attraverso le sue celebri interviste. Questo trio lavora, scherza e pranza assieme da più di trent'anni; nonostante i ruoli diversi (e ormai gravosi), il rito si ripete anche oggi, ogni volta che è possibile. In un certo senso, questi tre hanno reso Nintendo... Nintendo; e la loro presenza, insieme leggendaria e comica, probabilmente aiuta a comunicare ai dipendenti la caratteristica stranezza della compagnia. Soprattutto ai nuovi arrivati. Non abbiamo mai dedicato una Bustina a Shigeru Miyamoto, nonostante ne abbiamo parlato molte volte, in ambiti piuttosto diversi: benché possa apparire paradossale, il motivo è semplice. Miyamoto è troppo grande, e troppo importante per quest'azienda, per tentare di presentarlo in un singolo pezzo: quindi, anche quest'oggi, ne scoprirete (o ripercorrerete) un'altra sfumatura.

Nakago e il trio d'oro Nintendo – La Bustina di Lakitu

Su Takashi Tezuka invece ci confessiamo colpevoli, e speriamo di porre presto rimedio, ma anche in questo caso', be', parliamo di uno dei creativi più importanti della storia Nintendo: c'erano altre figure, meno conosciute, che ci tenevamo a presentare. Sappiate tuttavia, giusto per introdurvi un po' al soggetto, che Tezuka è la persona probabilmente più stramba dell'intera azienda. Ha scarsissima memoria. Spesso non ricorda di aver avuto idee che, in breve, hanno cambiato la storia dei videogiochi. Frequentemente travisa le domande dei giornalisti, rispondendo a tutt'altro. Sembra costantemente fuori posto, ride immotivatamente, è entrato in Nintendo senza sapere cosa fosse una console (e il Famicom era già uscito!). Ha diretto, tra gli altri, Super Mario Bros. 3, A Link to the Past, Yoshi's Island: è uno dei più grandi game designer viventi. E poi c'è lui, l'uomo di cui parleremo oggi: Toshihiko Nakago.

Toshihiko Nakago

SRD e Miyamoto

Nakago è nato nel 1957, a Kyoto: è cinque anni più giovane di Miyamoto, e tre più vecchio di Tezuka. Come vi dicevamo, purtroppo è il meno conosciuto dei tre, per cui non abbiamo troppe informazioni sulla sua gioventù, e nemmeno sulla sua formazione. Per certo, nel 1979 ha iniziato a lavorare per SRD: Systems Research and Development. Una società che non aveva - e, sottolineiamo, non ha - alcun legame finanziario con Nintendo. All'epoca Nakago non si occupava minimamente di videogiochi, ma programmava, e progettava, software di lavoro per PC (del resto, solo qualche mese fa, nel marzo 2019, SRD ha chiuso la sua divisione CAD). È entrato in contatto con Nintendo perché quest'ultima aveva chiesto consulenza sul MOS 6052, un microprocessore reso celebre in Giappone dall'Apple II, e ne desiderava una versione personalizzata, che sarebbe stata prodotta da Ricoh, per il nascente Famicom: guarda caso, Nakago era il dipendente SRD che meglio conosceva quel chip.

Nakago e il trio d'oro Nintendo – La Bustina di Lakitu

Da lì è iniziata la sua collaborazione con Nintendo, che perdura tuttora; all'inizio ha lavorato soprattutto con R&D 2, in particolare alla conversione di giochi arcade, attraverso una piattaforma chiamata Nintendo VS. System: Donkey Kong, Donkey Kong Jr., Mahjong, Donkey Kong Jr. Math, Vs. Balloon Fight. In quel periodo Nakago aveva iniziato a entrare confidenza coi nuovi collaboratori, e aveva ampliato la presenza SRD in Nintendo; eppure non si può dire che conoscesse a menadito i suoi colleghi. Tanto che, finito quel primo ciclo di lavori, qualcuno gli picchietta con l'indice sulla spalla: lui si gira, e si trova di fronte uno sconosciuto. "Lei è Nakago-San, vero? Lavoreremo insieme su Excitebike". Era Miyamoto.

Nakago e il trio d'oro Nintendo – La Bustina di Lakitu

Da Super Mario ad oggi

Quindi, mentre Miyamoto collaborava con Tezuka a Devil World, è iniziato anche il suo rapporto professionale - e personale - con Nakago. Ricordate questo dettaglio, perché Super Mario Bros. è nato proprio ricongiungendo le persone, e le capacità, che Miyamoto ha acquisito in questo periodo. Con Nakago viaggiava spesso assieme, perché - ne ignoriamo la ragione - il titolo era in sviluppo a Tokyo. Per cui erano frequenti i momenti in treno, e le serate fuori casa: da quanto racconta Nakago, in assenza di stanze disponibili, i due una volta avrebbero condiviso anche lo stesso letto. A sentire questi racconti, pare che all'epoca Miyamoto avesse il dono dell'ubiquità. In ogni caso, lo sviluppo è andato alla grande, ed Excitebike è uscito nel 1984 (ed è stato un successo), lo stesso anno che ha ospitato anche la pubblicazione di Devil World (uno dei peggiori giochi del maestro nipponico). A quel punto, per volontà di Miyamoto, si era già formato il trio. Mario Bros., uscito qualche anno prima, era andato bene; eppure Shigeru pensava che potesse essere molto meglio, ed era necessario lo scrolling orizzontale, quello che aveva implementato proprio con Nakago in Excitebike. Allo stesso tempo, era certo che le meccaniche sarebbero state migliori con un personaggio più grande, com'era il protagonista di Devil World; e l'estro di Tezuka, da poco entrato in società, sarebbe stato utile. Quello sarebbe stato l'ultimo grande progetto su cartuccia, prima dell'arrivo del Disk System: voleva sfruttare al massimo lo spazio a disposizione. I tre si erano messi a lavorare contemporaneamente a due progetti che si sarebbero rivelati niente male, e cioè Super Mario Bros. e The Legend of Zelda (ogni parola aggiunta sarebbe superflua).

Nes Mario

SRD aveva consegnato, sotto commissione, un prototipo di un rettangolo salterino, che sarebbe divenuto l'idraulico. Nakago, che ha conservato tante bozze dell'epoca (Miyamoto e Tezuka, da soli, hanno disegnato quei due giochi a mano, pezzo per pezzo), ha raccontato di aver intuito la straordinarietà del momento quando è apparso il cielo azzurro in Super Mario Bros.; nonostante oggi possa sembrare assurdo, all'epoca quasi tutti i giochi sfoggiavano uno sfondo nero. Nakago aveva imparato da uno straordinario programmatore HAL, tale Satoru Iwata, come calcolare - con maggior precisione che in passato - la posizione del personaggio: e così, in pochi mesi, era nato Super Mario Bros. Nintendo e i videogiochi non sarebbero più stati gli stessi. La collaborazione effettiva del trio d'oro è proseguita fino ai tempi del Nintendo 64, dopo il quale tutti e tre hanno ricoperto posizioni di più ampio respiro, di coordinazione e supervisione. Nakago ormai è il presidente di SRD, che continua a non avere legami economici o vincoli contrattuali con Nintendo: la sua sede rimane a Osaka, ma la sua divisione kyotese, che ospita gran parte dei 140 dipendenti, si trova all'interno degli uffici Nintendo. Un'altra anomalia. Quando gli è stato chiesto come concepisce il rapporto di collaborazione del trio, Nakago ha dato una risposta molto interessante. Ci ha raccontato che, secondo lui, funziona così: all'inizio i due seguono Miyamoto, mentre lui percorre un sentiero apparentemente invisibile. Una volta che intravede un buon punto, Shigeru inizia a scavare una buca. Poi i tre si mettono ad osservarla, discutendo su come utilizzarla, fin quando Tezuka non decide di tirarci dentro abbastanza oggetti da riempirla. Alla fine, Nakago la ricopre di terra, assicurandosi che non ci siano imperfezioni o irregolarità. Se questo trio non è il cuore di Nintendo, be'... ci va davvero molto vicino.