Il genere open world è diventato, negli anni, un pilastro dei videogiochi moderni e per chi ama l'esplorazione libera dei mondi digitali abbiamo deciso di effettuare una selezione dei 10 migliori giochi presenti su eShop per Nintendo Switch. Il mondo aperto si associa solitamente alle grandi produzioni in grado di sfruttare ampiamente il potenziale tecnologico messo a disposizione con grandi e complesse mappe, ma non è sempre così: l'esplorazione in un'ambientazione estesa può avvenire a diversi livelli e con soluzioni differenti, cosa che abbiamo cercato di tenere in considerazione nella selezione che trovate qui sotto, effettuata cercando di non prediligere solo le produzioni di grosso calibro e la grafica opulenta ma anche le interpretazioni più particolari del concetto di open world.
D'altra parte, è vero che nella maggior parte dei casi l'open world richiede un tipo di sviluppo piuttosto impegnativo, proprio per poter sostenere un concept che prevede ampia libertà di movimento e interazione con uno scenario molto vasto. Viene da pensare che possa non essere proprio il genere principale su console Nintendo, eppure con l'arrivo di Nintendo Switch questa considerazione è profondamente mutata, a partire dal primo gioco selezionato per la console ibrida Nintendo, quel capolavoro che di fatto ha mostrato al mondo la particolare concezione di open world proveniente dalla casa di Kyoto. Sebbene alcuni giochi iconici del genere non siano ancora arrivati su Switch e forse non ci arriveranno mai (come i titoli Rockstar Games), possiamo comunque mettere insieme 10 ottimi titoli adatti a immergersi nei mondi digitali.
The Legend of Zelda: Breath Of The Wild
Ovviamente parliamo di The Legend of Zelda: Breath Of The Wild nell'introduzione qui sopra. La scelta è sicuramente banale ma in una selezione di questo genere non possiamo evitare di menzionare l'Open World per antonomasia, che ha messo in scena letteralmente il concetto di esplorazione libera in un mondo aperto con una immediatezza e semplicità che potevano arrivare soltanto da Nintendo. C'è ben poco da dire di nuovo sul capitolo in questione: si tratta della sorprendente intersezione tra l'idea dell'open world e la struttura di Zelda, che di fatto ha portato a una trasformazione dell'uno e dell'altro elemento in qualcosa di completamente nuovo. La libertà d'azione è inebriante e la grande attenzione ai dettagli, visibile in ogni minima interazione con il mondo di gioco che risponde logicamente a leggi fisiche, o dai tanti segreti nascosti in giro per Hyrule, rende divertente e sorprendente anche la semplice esplorazione della mappa.
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A Short Hike
La voglia di esplorare, con lo spirito di una scampagnata nella natura, è proprio l'elemento principale di A Short Hike, che si presenta come un open world decisamente fuori dagli schemi come scelte estetiche e struttura ma comunque perfettamente affine al concetto di base come gioco incentrato su una mappa liberamente esplorabile. Claire, protagonista del gioco, è un giovane uccello femmine che si ritrova momentaneamente affidata alla zia, che è un ranger del parco di Hawk Peak. La premessa iniziale è molto semplice: trovandosi completamente isolata, Claire decide di scalare la grande montagna per trovare un po' di campo e ricevere un'importante telefonata. Questa spinta iniziale si trasformerà poi in nella volontà di esplorare la natura, quando si renderà conto che il breve percorso è a tutti gli effetti una vera e propria avventura tra boschi, torrenti, laghi e montagne. Fra escapismo e carineria, A Short Hike è un open world molto piccolo ma memorabile, grazie anche al suo particolare stile grafico.
Minecraft
Un gioco che rappresenta praticamente un genere a sé stante è Minecraft, il quale tuttavia parte dal concetto di open world per costruire un'esperienza molto particolare, dove però l'esplorazione resta basilare per il gameplay. Nonostante la semplicità che caratterizza lo scenario, il mondo a cubetti del gioco Mojang è uno di quelli più densi di potenziali avventure e più ricchi di spunti per esperienze di gioco. Proprio la sua sostanziale mancanza di sovrastruttura narrativa e di rigidi percorsi da seguire rendono Minecraft un gioco unico, nonché uno dei più popolari e giocati in tutto il mondo: la mappa aperta può sembrare semplice e spoglia rispetto ad altri open world più ricchi e carichi di elementi grafici, ma è solo un'impressione perché ci sono talmente tante cose da fare, scoprire e costruire che in molti continuano quotidianamente a perdersi al suo interno. È probabilmente il maggiore esempio di libertà creativa applicata al videogioco open world.
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Xenoblade Chronicles: Definitive Edition
Tornando alle esclusive Nintendo Switch, all'interno del filone rientra a pieno titolo anche Xenoblade Chronicles: Definitive Edition, nonché il secondo capitolo della serie. Qui menzioniamo la riedizione del primo capitolo perché rappresenta probabilmente l'esperienza migliore attualmente disponibile sulla console: l'originale resta ancora oggi un RPG esaltante, caratterizzato da una carica di carisma e idee innovative che supera probabilmente il seguito e viene ulteriormente potenziato da questa ottima rielaborazione tecnica uscita l'anno scorso appositamente per Nintendo Switch. L'open world dona un respiro davvero inedito a un gioco che, per il resto, si struttura in buona parte come un JRPG classico ma che trova nei suoi enormi spazi un elemento caratterizzante, ampliando l'esplorazione a dismisura e dando un forte senso di grandiosità alle ambientazioni aliene, percorribili a piedi o a bordo dei grossi gears da combattimento.
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The Elder Scrolls V: Skyrim
Scelta più scontata non poteva esserci, eppure quando si parla dell'open world classico non si può evitare di pensare a The Elder Scrolls V: Skyrim. A distanza di dieci anni dalla sua uscita originale, il gioco Bethesda continua a vendere e ad essere giocato da milioni di utenti in tutto il mondo, avendo trovato un'accogliente casa anche su Nintendo Switch, dove la portabilità sembra sposarsi in maniera perfetta con la vastità della glaciale area esplorabile. D'altra parte, si tratta di una serie che ha sostanzialmente introdotto e perfezionato il concetto di mondo aperto e free roaming nell'ambito degli RPG videoludici, a partire dal mastodontico Daggerfall per arrivare alle nordiche lande di Skyrim. In attesa del sesto capitolo, non possiamo esimerci dal menzionare ancora una volta questo gioco tra gli open world migliori attualmente in circolazione sulla console Nintendo, grazie al tipico fascino dell'esplorazione libera e dei numerosi segreti da scoprire, celati nel suo mondo.
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Retro City Rampage DX
E ora, per qualcosa di completamente diverso, parliamo di Retro City Rampage DX, che recupera l'interpretazione open world dei vecchi GTA con visuale dall'alto e la trasporta in un action game in pieno stile anni 80, tra grafica in pixel e citazioni assortite dell'epoca. Diventato un vero e proprio cult in ambito indie, la versione DX uscita su Nintendo Switch rappresenta in sostanza una summa dell'esperienza di gioco offerta dal particolare titolo di Brian Provinciano, che è riuscito nella non facile impresa di costruire un open world praticamente da solo, ovviamente in scala ridotta. Non è proprio l'esempio più calzante di questa tipologia di giochi né il più impressionante in termini qualitativi o tecnici, ma è interessante notare come il concept del mondo aperto possa trovare applicazioni differenti e trasformare anche un action game piuttosto classico, addirittura tanto da ripescare la tradizione del NES, in un titolo impostato sull'esplorazione e la diversità di ambientazione e situazioni.
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Subnautica
Un'altra interpretazione piuttosto originale dell'open world arriva da Subnautica e dal relativo seguito/espansione Subnautica: Below Zero, che trattiamo entrambi come un'unica entità in questo caso. Le profondità marine possono rappresentare un'ambientazione perfetta per un gioco incentrato sull'esplorazione e la scoperta di nuovi scenari e creature, così come l'ambientazione spaziale fantascientifica: mettendo le due cose insieme, Unknown Worlds ha tirato fuori una delle esperienze più immedesimanti e fascinose che si siano viste in questi anni. I due Subnautica riescono a scatenare al massimo la meraviglia dell'esplorazione e la scoperta mettendo in scena abissi oceanici alieni e potendo dunque spaziare tra i misteri insiti classicamente nello scenario marino e quelli ancora più arditi e liberi da qualsiasi riferimento realistico che derivano dall'ambientazione aliena. In questo senso, la serie ha qualcosa di Metroid e di No Man's Sky ma tutto splendidamente interpretato in chiave subacquea.
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Terraria
A distanza di dieci anni dalla sua uscita originale, Terraria continua ad essere una delle massime espressioni dell'open world, nonostante a vederlo possa sembrare piuttosto lontano da tale concetto. Questo perché il gioco di Re-Logic si basa su un'idea piuttosto particolare e ambiziosa: creare un mondo aperto ma in 2D, un progetto che sembra provenire da un'altra epoca ma che risulta possibile comunque con degli hardware avanzati, considerando la quantità di elementi contenuti nel gioco. La struttura è piuttosto simile a quella di Minecraft, basandosi anche in questo caso su esplorazione, raccolta di risorse e crafting, anche qui con la possibilità di affrontare il tutto attraverso diverse modalità tra le quali una essenzialmente creativa e libera e altre invece legate alle caratteristiche survival, con scontri frequenti e impegnativi con creature varie e boss. Sebbene non si tratti di un'immedesimazione pari a quella data dai grandi mondi in 3D, l'universo in pixel di Terraria resta ancora estremamente affascinante.
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The Witcher 3: Wild Hunt - Complete Edition
Altro gioco che non può mancare in una selezione degli open world di maggiore interesse è ancora una volta The Witcher 3: Wild Hunt, giunto su Nintendo Switch con la sorprendente Complete Edition che è riuscita a portare l'intera avventura di Geralt di Rivia sulla console ibrida di Nintendo, un'impresa che si pensava poco probabile fino a un po' di tempo fa. In questo caso ci troviamo di fronte a una delle interpretazioni più classiche del mondo aperto, usato per fare da scenario a un action RPG che fa dell'ampiezza della mappa esplorabile un elemento importante del suo gameplay. Sebbene sia dotato anche di una poderosa struttura narrativa, The Witcher 3 non costringe il giocatore su un percorso lineare ma consente digressioni libere nelle profondità del Continente, con la possibilità di scoprire ambientazioni e incontri sorprendenti, anche se potenzialmente letali o molto impegnativi. Proprio questa libertà d'azione e di scelta incrementa lo spirito di avventura in un mondo comunque perfettamente cesellato e vivo.
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Dragon Quest Builders 2
Derivazione del filone di open world inaugurato da Minecraft, Dragon Quest Builders 2 evolve ed espande le caratteristiche del primo capitolo perfezionandone ulteriormente la particolare struttura ibrida. Come suggerisce bene il suo aspetto, si tratta dell'unione tra il concept del gioco Mojang e l'RPG in stile Dragon Quest, che ha dato origine a una fortunata digressione della serie nell'ambito dei survival open world con elementi di costruzione e crafting. In pratica, agli elementi tipici di Minecraft viene aggiunta una struttura da RPG vero e proprio, con tanto di storia, dialoghi e immancabile caratterizzazione da parte di Akira Toriyama, in grado di rendere questa variazione veramente molto peculiare e interessante. Lo spirito a metà tra JRPG e survival open world smussa certe rigidità del secondo e arricchisce sostanzialmente il primo di tante caratteristiche e situazioni di gioco, rendendo Dragon Quest Builders 2, ma anche il primo capitolo, dei titoli da prendere assolutamente in considerazione.
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