Dalla preistoria del Game Boy al vivace periodo del DS e del 3DS, Nintendo ha sempre abituato a molteplici modelli e revisioni delle sue console. Tra schermi più grandi, design più eleganti e funzionalità aggiunte, inevitabilmente un modello migliore finisce per raccogliere il testimone di quello precedente e rimpiazzarlo nelle vetrine dei negozi. Ma Nintendo Switch OLED si porta dietro una croce, e non è quella direzionale. Indiscrezioni, report e un susseguirsi di voci di corridoio hanno creato false aspettative verso un hardware più moderno e potente. Sebbene Nintendo non abbia mai fatto alcuna dichiarazione ufficiale, si era consolidata la convinzione che la prossima revisione della console avrebbe consentito di giocare a risoluzioni e framerate più elevati.
Il nuovo modello a entrare nella famiglia Switch presenta invece poche ma essenziali novità: uno schermo più ampio e vibrante, migliori speaker per l'audio, una memoria interna espansa, un cavalletto posteriore che finalmente ha senso di esistere e una base per collegare la console alla TV dotata di un ingresso LAN integrato. A un paio di mesi dal lancio ufficiale, ho avuto l'opportunità di provare Switch OLED in un ambiente estremamente controllato. Non erano concesse foto né video, e i rappresentanti di Nintendo mi hanno fulminato con lo sguardo quando ho chiesto se potessi portare la console all'aperto. Avevo un giravite nello zaino, ma a quel punto ho evitato di chiedere. Al lancio ci sarà modo di scrutinare Switch OLED fuori e dentro, ma l'occasione ha permesso perlopiù di avere un'idea del "look" e del "feeling" della console, e di quanto l'esperienza sia effettivamente superiore a quella di Switch e Switch Lite.
Display OLED, la differenza si vede
Partiamo dalla novità più grande (letteralmente) e quella che dà il nome a Nintendo Switch OLED. A differenza dello schermo LCD di Switch (6.2'') e di Switch Lite (5.5''), è risaputo che il nuovo modello sia dotato di un display OLED da 7'', una dimensione ottenuta riducendo sensibilmente la cornice che circonda lo schermo, pur mantenendo intatte le dimensioni della console. Per un confronto diretto, ho affiancato a Switch OLED sia una PlayStation Vita (anche lei dotata di tecnologia OLED) che il modello originale di Switch, e la differenza tra gli schermi si vede eccome.
Il nuovo modello di Switch è inequivocabilmente più luminoso, i colori sono più vibranti e l'immagine meglio contrastata. Provando Mario Kart 8 Deluxe su entrambe le console e con la luminosità al massimo, la differenza si percepisce: i colori in movimento, i neon e i fuochi d'artificio dello Stadio Mario Kart risaltano in maniera più decisa; quando si viene colpiti da un Calamako, le chiazze d'inchiostro che sporcano lo schermo sono di un nero decisamente più intenso, così come più brillante è l'azzurro del cielo sopra l'Aeroporto del Sole.
Anche in Zelda: Breath of the Wild si apprezzano di più i primi momenti dell'avventura, passando dall'oscurità della grotta iniziale al brio e allo splendore dell'Altopiano delle Origini. E oltre a essere più luminosa, l'immagine è anche più ampia, restando allo stesso estremamente nitida e fluida. Il timore era che, conservando la risoluzione a 720p in portabilità, il passaggio a uno schermo OLED più ampio avrebbe portato a una leggera perdita di nitidezza, specialmente sui più piccoli dettagli.
Soffermandosi a guardare lo schermo molto attentamente e molto da vicino, se un ammorbidimento dell'immagine si può vagamente percepire proprio nei testi dei menù, mentre si gioca appare tutto più grande, più gradevole e più luminoso. Non avendo potuto provare la console all'esterno, resta in dubbio la resa del display in condizioni di forte luce naturale: come l'originale, anche Switch OLED non ha uno schermo antiriflesso e probabilmente giocare alla luce diretta del sole resterà una situazione non ideale, ma la maggiore luminosità dello schermo dovrebbe tuttavia compensare e garantire un'esperienza migliore.
Sia Mario Kart che Super Mario Odyssey sono stati ottimi titoli con cui testare il nuovo audio migliorato. Gli speaker, ora decisamente più ampi, al massimo volume offrono un suono più potente (ma non troppo da risultare eccessivo) e soprattutto più nitido, in cui le monetine raccolte, le esclamazioni di Mario e le note musicale si distinguono meglio senza impastarsi. Non sarà una totale rivoluzione, probabilmente interesserà poco chi gioca utilizzando cuffie e auricolari, ma la differenza c'è e si sente.
Cos'è uno schermo OLED?
OLED sta per Organic Light Emitting Diode. Si tratta di una tecnologia che si differenzia dai classici display LCD in maniera ben precisa: anziché avere l'intera superficie del display costantemente retroilluminata, gli schermi OLED utilizzano diodi organici che possono emettere luce in maniera indipendente. Questo vuol dire che ad "accendersi" sono unicamente le parti dello schermo utili, portando a neri puri, immagini meglio contrastate e generalmente un risparmio energetico. Oltre a colori più vibranti rispetto ai tradizionali LCD, tra i vantaggi degli schermi OLED c'è anche una latenza dell'immagine inferiore e un angolo di visione più ampio. A seconda della disposizione dei sub-pixel, gli schermi OLED utilizzano una matrice PenTile o RGB, un dettaglio che però non è stato chiarito ufficialmente dalla prova.
Uno stand finalmente "Pro"
A sorprendere in positivo è stato anche lo stand posteriore che permette di tenere la console poggiata su un piano. La versione originale di Switch ha finora avuto un cavalletto assolutamente terribile: piccolo, instabile e impossibile da regolare, era talmente scomodo che spesso si preferiva non giocare in modalità tabletop proprio per evitare che Switch cadesse. Per fare un lavoro migliore ci voleva insomma poco sforzo, ma Nintendo ha preso l'esempio del Surface Pro e ha dotato Switch OLED di uno stand a tutta larghezza, rigido e che può essere portato fino a un'estrema angolazione. E non c'è paragone: non c'è nessun *click* e nessuna possibilità che la console cada; regolare l'angolo è finalmente immediato e comodo. Era ora.
Sul corpo della console ci sono tanti piccoli dettagli e attenzioni in più rispetto al modello originale di Switch. I pulsanti legati all'accensione e al volume sono più stretti e allungati, una soluzione che - almeno a una primissima impressione - sembra più estetica che legata effettivamente all'esperienza utente. Cambia la posizione dello slot delle micro-SD, sempre nascosto dal cavalletto ma che adesso è raggiungibile più facilmente a prescindere da che abbiate dita grandi o piccine. Sono stati anche aggiunti due minuscoli piedini in gomma nella parte bassa della console, probabilmente per dare ulteriore stabilità in modalità tabletop.
Al suo interno, Switch OLED rimarrà invece identico al precedente modello. Stessa CPU, stessa RAM, fa eccezione la memoria interna che sale a 64GB, uno spazio sufficiente a contenere un buon numero di giochi di piccole dimensioni, ma che come i possessori di Switch sanno bene non basterà comunque a chi intende acquistare in digitale gran parte dei propri giochi. Stando alle stime di Nintendo, l'autonomia della batteria è la stessa della prima revisione di Switch, con una forbice che va dalle 4.5 ore alle 9 ore a seconda di quali giochi si stanno giocando.
Lascia invece perplessi che anche Switch OLED non preveda un supporto a cuffie bluetooth. Nintendo non lo ha mai dichiarato, ma il sospetto è che la decisione sia legata al timore che collegare altri dispositivi possa creare interferenze con il corretto utilizzo dei Joy-Con. Joy-Con che rimangono invece identici, almeno ufficialmente: non abbiamo avuto modo di aprirli per capire se al loro interno è stata fatta qualche silenziosa modifica.
Periferiche compatibili
Bisognerà attendere l'uscita della console per chiarire effettivamente quali periferiche saranno compatibili con Nintendo Switch OLED, ma il fatto che la console mantenga un form factor pressoché identico a quello del vecchio modello fa ben sperare per chi possiede accessori terze parti per Switch come Joy-Con, cover e adattatori Bluetooth. Non mancherà tuttavia qualche piccola eccezione che, a causa di minuscole differenze, non sarà compatibile o lo sarà solo in parte: tra queste il Flip Grip, un accessorio pensato per gli shoot'em up a scorrimento che permette di giocare tenendo lo schermo in verticale.
La base
Per quanto riguarda la base per collegare la console alla TV, l'unica novità degna di nota riguarda l'aggiunta di un ingresso LAN, ovviando alla necessità di acquistare un adattatore esterno. Gli angoli arrotondati e il logo della console sono un gradevole tocco estetico, mentre lo slot posteriore si sgancia del tutto e permette di organizzare meglio i cavi collegati. L'ingresso LAN interno alla base prende il posto di una delle tre porte USB, che ora scendono a due: poiché quell'ingresso era quasi certamente occupato dall'adattatore Ethernet, difficilmente ne sentirete la mancanza. Durante la prova, la base non era neanche collegata a una TV, e il motivo è chiaro: le novità di Switch OLED sono quasi interamente legati all'esperienza di gioco in portabilità, e chi attualmente gioca con Switch quasi solo in modalità TV non troverà alcun miglioramento concreto.
Quando arriverà nei negozi il prossimo 8 ottobre al prezzo di 349,99€, Switch OLED andrà a offrire tutte le funzionalità del modello Switch standard assieme alla migliore esperienza di gioco in portabilità. Ha senso acquistarla? La risposta dipende tutta dal tipo di utilizzo che ne farete e dal fatto che possediate o meno la vecchia versione di Switch. Se giocate quasi esclusivamente con un monitor o una TV no, senza dubbio Switch OLED ha ben poco da offrire. Ma se non avete ancora Switch, o se giocate molto spesso in portabilità e cercate l'esperienza di gioco migliore, ecco che il nuovo modello di console Nintendo guadagna tutto un altro appeal.
CERTEZZE
- Immagine più luminosa, grande e vivace, la differenza con il vecchio display c'è e si vede
- L'audio è un po' più potente e più nitido
- Il cavalletto posteriore ha finalmente senso
DUBBI
- Il fatto che ancora manchi un supporto a cuffie Bluetooth lascia perplessi
- Per chi gioca principalmente in modalità TV non c'è alcun miglioramento tangibile