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Pokémon Mystery Dungeon, l'evoluzione della serie

Ripercorriamo la storia di Pokémon Mystery Dungeon dal 2005 al remake di Squadra Rossa e Squadra Blu che sta per arrivare su Switch tra poche settimane

SPECIALE di Christian Colli   —   21/02/2020
Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX
Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX
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Siamo sempre più vicini all'uscita di Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di soccorso DX, il remake di Pokémon Mystery Dungeon: Squadra Rossa e Squadra Blu. La scorsa settimana vi abbiamo raccontato le origini di questi spin-off partendo da molto lontano, e cioè dalla nascita di Chunsoft, una piccola compagnia che si è fatta le ossa sui primi Dragon Quest per NES prima di ritagliarsi una piccola nicchia di affezionati proprio con quello che è diventato praticamente un genere a sé stante. I Mystery Dungeon, lo ricordiamo, sono titoli che potremmo quasi considerare i precursori dei roguelike su console, giochi di ruolo incentrati sull'esplorazione di labirinti procedurali in cui si combatte a turni. Chunsoft riuscì a mescolare il DNA dei suoi Mystery Dungeon più famosi - quelli ispirati a Dragon Quest con protagonista Baldo, per cominciare, ma anche la serie originale Shiren the Wanderer - con quello di Pokémon, scoprendo una formula sorprendente...

L'era Nintendo DS

Come abbiamo detto, il primissimo Pokémon Mystery Dungeon esce ben quindici anni fa in duplice versione, un po' come succede coi cosiddetti Pokémon "flagship", ma c'è una particolarità interessante: Squadra Blu esce per Nintendo DS mentre Squadra Rossa esce per Game Boy Advance. La nuova console portatile Nintendo sta arrivando su tutti gli scaffali proprio in quei mesi, così Chunsoft sviluppa lo stesso gioco per due handheld diversi: in realtà il titolo è praticamente identico sul fronte dei contenuti, ma su Nintendo DS i giocatori possono impiegare il secondo schermo per visualizzare la mappa e le condizioni dei loro pokémon. La versione Nintendo DS, inoltre, è leggermente migliore a livello tecnico, ma tutto sommato a distinguere veramente le due versioni sono sei pokémon esclusivi per cartuccia. Pokémon Mystery Dungeon: Squadra Rossa e Squadra Blu si presenta dunque agli occhi dei fan come uno strano esperimento, anche un po' vetusto graficamente, ma intrigante, diverso.

Pokemon Mystery Dungeon Squadra Di Soccorso Dx 4

Non staremo a raccontarvi la storia perché vi anticiperemmo troppo e Squadra di soccorso DX è praticamente dietro l'angolo: la demo che abbiamo provato qualche settimana fa suggerisce che la storia sia rimasta tendenzialmente la stessa, eccezion fatta per qualche aggiunta che non dovrebbe scombussolare troppo la trama originale. In questo senso, Pokémon Mystery Dungeon: Squadra Rossa e Squadra Blu sorprese molti fan di Pokémon perché, superate le prime e spensierate ore di gioco, prendeva una deriva decisamente più matura, caratterizzando i vari pokémon in modo insospettabilmente profondo per un semplice dungeon crawler. Che questo franchise non fosse proprio per bambini si capiva soprattutto nelle battute finali di Squadra Rossa e Squadra Blu, molto più impegnative rispetto all'inizio del gioco, e la conferma che Chunsoft non puntava solo ai bambini arrivò appena due anni dopo con un nuovo Mystery Dungeon.

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Nuovamente in duplice versione - ma questa volta solo per Nintendo DS: cambiavano alcuni pokémon a seconda della cartuccia - il secondo Pokémon Mystery Dungeon del 2007 usciva come Esploratori del Tempo ed Esploratori dell'Oscurità. La premessa era praticamente la stessa: il giocatore si sveglia nei panni di un pokémon e si ritrova a far squadra con un partner nel mondo dei mostriciattoli. La storia, che inizia in tono scanzonato e goliardico, prende presto una piega inaspettatamente seria e drammatica: tra visioni del futuro, viaggi nel tempo e battaglie per la salvezza del mondo, c'è spazio per un emozionante finale strappalacrime che non avreste mai immaginato in un Pokémon.

Esploratori del Tempo ed Esploratori dell'Oscurità, nonostante le migliorie visive, restavano titoli molto simili ai loro predecessori. Ovviamente Chunsoft aveva aumentato i pokémon nel gioco, che ne contava 491 su quattro generazioni visto che, all'epoca, Game Freak non aveva ancora svelato Arceus e Shaymin; inoltre, aveva implementato una specie di modalità multigiocatore asincrona che consentiva di inviare le proprio squadre a salvare quelle degli amici sconfitti, mentre questi ultimi ingannavano l'attesa ripetendo i dungeon già completati.

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L'ultimo Pokémon Mystery Dungeon a uscire per Nintendo DS fu un esercizio di pigrizia, potremmo dire. Intitolato Esploratori del Cielo, questo titolo del 2009 era in realtà una versione riveduta e corretta di Esploratori del Tempo ed Esploratori dell'Oscurità: lo stesso gioco, ma con qualche piccola variazione, a cominciare da una scelta di protagonisti più ampia che andava a includere alcuni pokémon esclusivi a seconda del sesso dichiarato a inizio partita. Chunsoft aveva poi approfondito la storia in alcuni punti, introducendo Shaymin e caratterizzando meglio alcuni pokémon con una serie di dungeon inediti che andavano ad arricchire una proposta contenutistica già straordinariamente ricca di per sé. Per esempio, era possibile giocare per qualche tempo nei panni di comprimari e antagonisti, tanto per comprendere meglio il loro punto di vista in determinati frangenti della storia. Se Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di soccorso DX avrà successo, è altamente probabile che Chunsoft voglia rimettere le mani su uno dei suoi titoli più ricchi e riusciti.

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L'era Nintendo 3DS

Bisogna aprire una breve parentesi nello spazio temporale tra Esploratori del Cielo e il titolo successivo nel franchise. Chunsoft, infatti, sviluppa nel 2009 una versione per Nintendo Wii che Nintendo distribuisce solo in Giappone attraverso WiiWare: sottotitolato in Bōken-dan Shirīzu, questo nuovo Pokémon Mystery Dungeon si suddivide in Susume! Honō no Bōken-dan, Ikuzo! Arashi no Bōken-dan e Mezase! Hikari no Bōken-dan. Ogni versione include quindici dungeon procedurali completamente diversi dagli altri, uno specifico pokémon leggendario di riferimento e pokémon differenti da impersonare: grazie a WiiConnect24 era possibile scaricare nuovi mostri e missioni, tant'è che il gioco comprendeva tutti e 493 pokémon fino alla quarta generazione.

Nonostante non sia mai stato localizzato, Pokémon Mystery Dungeon: Adventure Team - è così che si chiama comunemente in Occidente - è stato un passo importante nell'evoluzione della serie: ha consentito a Chunsoft di rifinire la meccanica di soccorso asincrona e il sistema di combattimento, che in questo episodio di transizione sfoggiava per la prima volta l'attacco combinato di squadra. In più, Adventure Team è stato effettivamente il primo titolo 3D della serie.

Pokemon Mystery Dungeon Squadra Di Soccorso Dx 4

Pokémon Mystery Dungeon: I portali sull'infinito del 2013 può considerarsi il primo passo falso nella serie Chunsoft, probabilmente dovuto all'esigenza di implementare a tutti i costi le funzionalità del nuovo hardware. Il gioco esce infatti per Nintendo 3DS e impiega una bella grafica poligonale, l'effetto stereoscopico che definiva la console e la realtà aumentata come parte integrante del gameplay: il giocatore poteva infatti inquadrare il mondo reale circostante con la fotocamera dell'handheld per scovare negli oggetti di forma rotonda i portali che conducevano a nuovi dungeon procedurali. Una dinamica di gioco artificiosa e forzata che sembrava aver consumato l'interesse di Chunsoft: non solo le novità a livello di gameplay erano pochissime, ma la difficoltà era notevolmente sbilanciata mentre la trama, molto meno avvincente rispetto agli episodi precedenti, si seguiva a fatica. Sebbene fossero aumentati i pokémon con l'introduzione della generazione di Unova, erano diminuiti quelli che il giocatore poteva impersonare.

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Un momento di debolezza, quindi; forse lo stesso che avevano attraversato molti altri sviluppatori nel tentativo di dare un senso alle feature speciali di Nintendo 3DS. Feature che nel giro di un paio di anni cominciavano a interessare sempre meno al pubblico, svicolando Chunsoft dalla necessità di sbandierarle per concentrarsi sul level design. In questo senso, Pokémon Super Mystery Dungeon ha rappresentato il ritorno in grande stile che aspettavano i fan dei dungeon crawler che ormai seguivano da anni questa improbabile ma vincente accoppiata con Pokémon. Con un totale di 720 pokémon in gioco - tutti quelli ideati fino al 2015, quando uscì in Giappone - e ben diciotto mostri tra cui scegliere all'inizio della partita, centinaia di missioni, infiniti dungeon procedurali e una nutrita serie di feature inedite come l'innovativa Intersfera, praticamente il Facebook dei Pokémon, Super Mystery Dungeon ha rappresentato la coloratissima base su cui costruire il futuro del franchise. Non stupisce, quindi, che Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di soccorso DX si ispiri in larga parte a quell'ottimo titolo per Nintendo 3DS, ma se rappresenterà il nuovo standard con cui Chunsoft dovrà confrontarsi in futuro ve diremo tra pochi giorni.

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