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Resident Evil Village, l'orrore in terza persona

L'Espansione dei Winters introduce la possibilità di giocare la campagna di Resident Evil Village con una visuale in terza persona: cosa aggiunge e cosa toglie al titolo Capcom?

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   01/11/2022

L'uscita dell'Espansione dei Winters di Resident Evil Village ha portato con sé diverse novità: dall'espansione Shadows of Rose ai contenuti extra della modalità Mercenari, per arrivare infine alla visuale in terza persona. Avete capito bene: è possibile giocare l'intera campagna dell'ultimo capitolo della serie Capcom in terza persona anziché in prima.

Si tratta di una caratteristica intrigante, del resto parliamo di un franchise che ha sempre utilizzato quel tipo di impostazione e che proprio in concomitanza con la saga di Ethan Winters ha optato per una vera e propria rivoluzione, cambiando prospettiva su tutti i fronti: un nuovo protagonista tutt'altro che abituato a situazioni simili, meccaniche survival horror spesso passive anziché attive e appunto una visuale in prima persona utile a massimizzare il coinvolgimento.

Dalla prima alla terza persona

Resident Evil Village, Ethan vede il Castello Dimitrescu per la prima volta
Resident Evil Village, Ethan vede il Castello Dimitrescu per la prima volta

Per attivare la visuale in terza persona in Resident Evil Village basta selezionare l'opzione dalle impostazioni: a quel punto il gioco resterà fedele a tale scelta anche qualora si volesse caricare un salvataggio precedente. Diciamo subito che in termini realizzativi appare ben chiaro che si tratta di un'aggiunta e non di una caratteristica immaginata fin dal principio, e lo dimostrano alcuni particolari come l'interazione con l'ambiente e il ritorno alla prima persona nelle sequenze di intermezzo.

Il fatto che Capcom non abbia alcuna intenzione di mostrare il volto di Ethan neppure con la nuova telecamera si trasforma quasi in una burla, e chi ha completato l'espansione Shadows of Rose (qui la recensione) avrà capito bene a cosa ci riferiamo. Il sistema adotta infatti una serie di espedienti per fare in modo che la faccia del protagonista venga sempre e comunque coperta, ma a questo punto è lecito chiedersi se ce ne fosse davvero bisogno.

Sono principalmente tre i cambiamenti più rilevanti nel passaggio dalla prima alla terza persona. Innanzituto la visuale mostra molte più cose attorno al personaggio e questo consente di approcciare l'azione in maniera differente, forti di una maggiore consapevolezza di ciò che si trova nei paraggi e soprattutto evitando che determinati nemici ci colgano alla sprovvista.

La distanza si traduce per forza di cose in un minore coinvolgimento e in una minore tensione durante le fasi esplorative: l'effetto jump scare viene depotenziato e non è affatto un caso, visto che gli sviluppatori avevano immaginato l'esperienza in prima persona e regolato gli eventi perché avessero un certo impatto con quel tipo di visuale.

Resident Evil Village, Ethan cerca di fuggire dall'attacco di un nemico
Resident Evil Village, Ethan cerca di fuggire dall'attacco di un nemico

Infine, la gestione dei movimenti e della mira è stata ricalibrata per adattarsi al meglio al nuovo scenario, e alla fine dei conti somiglia molto all'impostazione utilizzata per i remake di Resident Evil 2 e Resident Evil 3, pur non potendo vantare lo stesso livello di rifinitura. Tutto considerato, vi sconsigliamo di affrontare la campagna del gioco per la prima volta con la visuale in terza persona, in quanto meno intensa ed emozionante rispetto alle intenzioni originali degli autori. Se invece avevate il desiderio di rigiocare l'ultima avventura di Ethan in maniera diversa, allora procedete tranquillamente.

Resident Evil Village, diciotto mesi dopo

Resident Evil Village, una sequenza di combattimento in terza persona
Resident Evil Village, una sequenza di combattimento in terza persona

L'introduzione della visuale in terza persona ci ha consentito di rivivere l'esperienza di Resident Evil Village e di verificare la sua tenuta dopo diciotto mesi. Ovviamente un secondo walkthrough viene sempre affrontato in maniera più distaccata: ci si ricorda cosa fare e dove andare, nonché quando arriveranno i nemici a terrorizzarci, ma la solidità dell'impianto è rimasta intatta.

Decisamente più dinamico rispetto ai capitoli classici, il gameplay di Village si trasforma fondamentalmente in uno sparatutto durante alcune fasi, sebbene non manchino le variazioni sul tema. Da questo punto di vista contribuiscono in maniera importante le ambientazioni gotiche, in particolare Castello Dimitrescu e Casa Beneviento, a fornire spunti non banali e qualche idea originale.

Resident Evil Village, le sequenze di intermezzo restano in prima persona
Resident Evil Village, le sequenze di intermezzo restano in prima persona

Il distacco a cui abbiamo accennato poco fa aiuta a misurarsi con le varie situazioni in maniera strategica, controllando meglio i movimenti del protagonista e gestendone l'arsenale senza attribuire più di tanta importanza ai consumabili, anche perché in generale è difficile rimanerne davvero sprovvisti al livello di difficoltà normale.

Gli enigmi si confermano piacevoli e mai oscuri, è complicato restare bloccati da qualche parte e ciò contribuisce senza dubbio a mantenere un certo grado di divertimento, evitando un eccessivo backtracking. La visuale in terza persona rende peraltro più semplice utilizzare il coltello, aggiungendo chiarezza agli scontri ravvicinati e consentendoci di prendere meglio le misure per evitare di subire danni.

Il futuro è in terza persona?

Resident Evil Village, Lady Dimitrescu e le sue figlie
Resident Evil Village, Lady Dimitrescu e le sue figlie

Con il remake di Resident Evil 4 all'orizzonte, viene giustamente da chiedersi quale sia l'approccio che Capcom vuole tenere per i prossimi episodi della serie. Possiamo ragionevolmente immaginare che la visuale in terza persona introdotta in Village non costituisca in alcun modo un assaggio di ciò che troveremo nel rifacimento del quarto capitolo per il discorso della rifinitura che abbiamo fatto in precedenza.

Detto questo, non ci sentiamo assolutamente di escludere il mantenimento della prima persona per Resident Evil 9 e oltre: si tratta di una soluzione che si è rivelata molto efficace, in grado di aumentare il coinvolgimento e di consentire la sperimentazione di soluzioni che sconfinano nel territorio dei survival horror passivi, a tutto vantaggio della tensione.

Chissà, magari gli sviluppatori Capcom sceglieranno una via di mezzo, un sistema dinamico che possa adattarsi in base al contesto e tirare fuori il meglio dalle varie situazioni. L'importante, del resto, è fare in modo che la vocazione originale del franchise rimanga intatta: è grazie a essa che Resident Evil può contare su di una fanbase così estesa e appassionata.