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Review bombing: quando gli utenti rispondono con le bombe virtuali

Positivo, negativo, giustificato oppure no: il review bombing si pone ormai come una pratica consolidata, ma quali sono le sue origini e come si è evoluto nel tempo?

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   17/05/2024
Review bombing: quando gli utenti rispondono con le bombe virtuali

Sentiamo spesso parlare di review bombing: una pratica che consente a un determinato numero di utenti, nei termini di un'operazione coordinata o meno, di comunicare generalmente il proprio disappunto nei confronti non di un prodotto e delle sue effettive caratteristiche, bensì di una o più scelte compiute da chi quel prodotto lo ha realizzato.

Essendo le recensioni una prerogativa del medium videoludico più che di qualsiasi altra forma di intrattenimento, inevitabilmente il fenomeno del review bombing è nato proprio nei confini di questo mercato e delle sue indubbie storture. Un editore introduce un DRM aggressivo e limitante in uno dei suoi titoli? Review bombing. Si dà vita a una strategia commerciale giudicata scorretta? Review bombing.

Helldivers 2 è stata una delle più recenti vittime di review bombing
Helldivers 2 è stata una delle più recenti vittime di review bombing

Fin dalle sue prime manifestazioni, questo strumento si è dimostrato decisamente efficace: tutte le aziende desiderano mettersi al riparo dalla pubblicità negativa perché danneggia le vendite, specie quando arriva in tali proporzioni; e così spesso cedono di fronte alla "voce del popolo", rivedendo le proprie decisioni. Non tutti gli esempi però sono positivi, e anzi spesso si sono verificati clamorosi abusi.

Insomma, cosa succede quando le compagnie fanno un passo falso e gli utenti rispondono con le bombe virtuali?

In principio furono... le spore

I curiosi personaggi di Spore nell'immagine ufficiale del gioco
I curiosi personaggi di Spore nell'immagine ufficiale del gioco

Fra i primi casi documentati di review bombing c'è quello di Spore, il life simulator a base strategica di Maxis pubblicato su PC nel 2008. Electronic Arts ha deciso di introdurre nel gioco un sistema di protezione derivato dal già malvisto SecuROM al fine di limitare il numero di installazioni su diversi dispositivi, ma il meccanismo rilevava anche una qualsiasi modifica hardware alla stregua di una postazione differente, inibendo la possibilità di effettuare cambiare pezzi al proprio PC.

Di fronte alle lamentele, EA ha provato a innalzare il limite da tre a cinque attivazioni, con eventuali extra da considerare caso per caso, forte anche di un sondaggio secondo cui solo una piccola percentuale di giocatori sfruttava effettivamente queste possibilità. La soluzione però non è piaciuta agli utenti, che hanno riempito Spore di recensioni negative su Amazon, accendendo i riflettori su di una situazione che ben presto è sfuggita di mano all'azienda.

Il risultato di questo "completo disastro", così definito dagli stessi sviluppatori, è stata la realizzazione di una versione illegale del gioco, priva di DRM, distribuita via torrent due giorni prima del lancio ufficiale e ancora oggi considerata uno dei casi più eclatanti di pirateria software. Contestualmente è partita una class action nei confronti di Electronic Arts, motivata dalla mancata indicazione della presenza di un sistema di protezione limitante sulla confezione. Dopo alcuni mesi SecuROM è stato rimosso.

Negli anni successivi il fenomeno del review bombing ha trovato terreno fertile presso le piattaforme che enfatizzavano l'importanza delle recensioni degli utenti: prima Metacritic, che però a un certo punto ha introdotto una serie di regole al fine di limitare il fenomeno dei feedback forniti da chi non aveva effettivamente provato un gioco; e poi Steam, naturalmente.

Una lunga lista di incidenti

Anche GTA V è stato vittima di review bombing
Anche GTA V è stato vittima di review bombing

Andando a spulciare l'elenco dei review bombing avvenuti negli ultimi quindici anni e dei motivi che li hanno scatenati ce n'è davvero per tutti i gusti: mancate localizzazioni, ban che impedivano l'uso di strumenti per il modding, aumenti di prezzo ingiustificati, impiego di DRM aggressivi, presenza di microtransazioni e casse premio, nonché l'inclusione di messaggi ritenuti di valenza politica.

Nel 2017 Grand Theft Auto V ha ricevuto una quantità di recensioni negative su Steam tale da modificare la media delle valutazioni del titolo Rockstar, portandola da "positiva" a "mixed". Il motivo? Gli sviluppatori avevano intimato lo stop ai produttori di OpenIV, al tempo uno dei software per il modding più utilizzati dalla community di GTA.

Gli scontri a fuoco di Call of Duty: Modern Warfare
Gli scontri a fuoco di Call of Duty: Modern Warfare

Nel 2019 è capitato invece che Call of Duty: Modern Warfare diventasse vittima di review bombing per via di alcune sequenze della campagna che sembravano riprodurre in maniera fin troppo fedele un episodio verificatosi realmente durante la Guerra del Golfo, la cosiddetta "Highway of Death", andando però a sostituire i soldati americani responsabili del misfatto con quelli russi.

Il capitolo "microtransazioni", particolarmente ricco, ha visto nel 2022 il review bombing di Gran Turismo 7 proprio per via dell'adozione di questo tipo di struttura e per un approccio alla progressione votato per molti versi al grinding. A causa di questo incidente il gioco di guida di Polyphony Digital ha dovuto fare i conti con una media voto utente su Metacritic fra le più basse in assoluto per una produzione Sony.

Helldivers 2 e la lotta per la libertà
Helldivers 2 e la lotta per la libertà

Dopodiché, appena poche settimane fa, abbiamo assistito all'episodio che ha visto come protagonista Helldivers 2, riempito di recensioni negative su Steam a causa dell'introduzione dell'obbligo di possedere un account PSN per poter giocare, requisito inizialmente non obbligatorio e che peraltro taglia fuori centinaia di paesi in cui il PlayStation Network non viene supportato.

Motivazioni sempre giuste, dunque? In realtà no, e il rovescio della medaglia è rappresentato da quelle situazioni, per fortuna una minoranza, in cui gli utenti hanno sfruttato questo potente strumento per manifestare il proprio disappunto nei confronti di scelte artistiche e/o narrative. Una storia non piace? Un personaggio non doveva morire? Sotto tale aspetto il caso di The Last of Us Parte 2 è ancora una ferita aperta per Naughty Dog. Poco dopo la pubblicazione del gioco, infatti, arrivarono più di 34mila recensioni negative su Steam. Il motivo? Secondo alcuni, con questo secondo capitolo il team di Neil Druckman stava portando avanti "un'agenda politica" e tematiche da "Social justice warrior" e per questo decisero di affossare un prodotto che può essere tranquillamente annoverato tra i maggiori capolavori del settore.

La vittoria della democrazia?

Helldivers 2: è stata una vittoria degli utenti oppure no?
Helldivers 2: è stata una vittoria degli utenti oppure no?

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un approfondimento legato proprio a quanto accaduto a Helldivers 2, chiedendoci se in quel frangente abbia vinto davvero la democrazia. È vero, le motivazioni iniziali del review bombing sembravano un po' pretestuose, del resto a ben vedere l'obbligo di possedere un account PSN era stato comunicato ancora prima del lancio e disabilitato in concomitanza con l'uscita per non meglio precisati motivi tecnici.

Poi però a queste ragioni "di principio" si sono aggiunte quelle, ben più legittime e rilevanti, di come quel vincolo finisse per tagliare fuori tantissimi utenti provenienti da posti in cui non era possibile ottemperare all'obbligo anche volendo, senza però che questa cosa venisse specificata all'atto dell'acquisto. È stata insomma una giusta battaglia, quella che si è consumata attorno allo sparatutto di Arrowhead.

Hi-Fi RUSH è uno dei pochi giochi a essere stato bersaglio di un review bombing positivo
Hi-Fi RUSH è uno dei pochi giochi a essere stato bersaglio di un review bombing positivo

La speranza è che lo stesso principio guidi anche le prossime mobilitazioni, che ci sia qualcosa di importante per cui lottare; e in tal senso è sicuramente emblematico il caso di Hi-Fi RUSH, vittima di review bombing... positivo dopo l'annuncio della chiusura di Tango Gameworks da parte di Microsoft.

Non solo critiche feroci, non solo battaglie per i diritti dei consumatori, ma anche accorati riconoscimenti al valore di un'opera o di uno studio, che provano a far riflettere le aziende in merito alle proprie strategie più che bacchettarle con delle recensioni negative. È l'inizio di una nuova era?