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Ricordiamo Rieko Kodama, la First Lady dei JRPG

Rieko Kodama, la First Lady dei RPG, si è spenta lo scorso maggio: ricordiamo la sua carriera e i videogiochi per cui sarà sempre nel cuore dei fan.

Ricordiamo Rieko Kodama, la First Lady dei JRPG
SPECIALE di Christian Colli   —   01/12/2022

In memory of Rieko Kodama.

Una frase che è stata una doccia fredda per chi l'ha vista scorrere sullo schermo nei riconoscimenti del Mega Drive Mini II. È stato così che il mondo occidentale ha scoperto un segreto che SEGA ha custodito per mesi nel rispetto di una delle sue stelle più brillanti: Rieko Kodama è venuta a mancare lo scorso maggio, all'età di 59 anni. Se amate i JRPG, o avete amato certi JRPG del passato, la sua stella aveva brillato anche per voi che non lo sapevate neppure. Cerchiamo quindi di ricordare questa talentuosa sviluppatrice, che ha diretto alcuni tra i giochi più iconici del catalogo SEGA.

L'esordio di Rieko Kodama

Rieko Kodama (1963-2022)
Rieko Kodama (1963-2022)

Kodama nasce a Yokosuka, nella prefettura di Kanagawa, nel maggio del '63 e fin da piccola mostra un notevole interesse verso l'arte e la pubblicità, tanto che al college si ritrova a decidere se perseguire gli studi artistici o un altro pallino, quello dell'archeologia e in particolare dell'egittologia. Il dilemma le impedisce di affrontare serenamente i corsi accademici, spingendola ad abbandonarli del tutto per iscriversi a un istituto tecnico e ricominciare a studiare i meccanismi pubblicitari. È a questo punto che Kodama scopre la nascente industria dei videogiochi. Il Famicom era uscito da pochissimo e Kodama, che ben di rado frequentava le sale giochi, voleva mettersi alla prova in un campo che le era poco familiare.

Kodama arriva a SEGA nel 1984 tramite un amico che già lavorava per l'importante azienda nipponica e comincia nel reparto pubblicitario, per poi spostarsi allo sviluppo dei videogiochi. La prende sotto la sua ala Yoshiki Kawasaki, che le insegna a disegnare sprite e personaggi per titoli arcade come Champion Boxing e SEGA Ninja.

Kodama ha diretto anche Magic Knight Rayearth per Saturn
Kodama ha diretto anche Magic Knight Rayearth per Saturn

All'epoca il personale era pochissimo, i giochi in uscita tanti, e Kodama si ritrovò a lavorare su cinque o sei titoli contemporaneamente. Tra il 1986 e il 1988, Kodama firma le illustrazioni di Alex Kidd in Miracle World, Fantasy Zone II: The Tears of Opa-Opa, Miracle Warriors: Seal of the Dark Lord e The Black Onyx. I suoi contributi variano da un gioco all'altro: qualche volta si occupa dell'intera direzione artistica, in altri casi disegna mostri o creature su commissione e nel frattempo scrive anche per il SEGA Players Enjoy Club, una newsletter giapponese, con lo pseudonimo Phoenix Rie, ispirato al cavaliere Ikki della Fenice nel manga/anime Saint Seiya.

Phantasy Star

Phantasy Star IV è stato il primo gioco che Rieko Kodama ha diretto
Phantasy Star IV è stato il primo gioco che Rieko Kodama ha diretto

Questo già la direbbe lunga su Kodama, che però ha un'altra grande passione oltre ai manga e agli anime: Star Wars. Kodama si ispira allo space fantasy di George Lucas quando si ritrova a disegnare le illustrazioni, i personaggi e gli scenari di un nuovo titolo con cui SEGA intendeva sfidare lo strapotere di Dragon Quest, una serie di GDR esclusivi per Famicom, e firmati da Enix, che in quegli anni andava fortissimo. Il gioco in questione, non a caso, si chiama Phantasy Star ed esce nel 1987 per Master System. Kodama aveva apprezzato il modo in cui Lucas aveva incorporato svariati elementi della cultura e della tradizione orientali nei suoi film, perciò aveva deciso di imitarlo a rovescio nel gioco SEGA, conferendo all'immaginario fantascientifico di Phantasy Star un sapore medievaleggiante e occidentale.

È proprio negli anni di Phantasy Star che Rieko Kodama finalmente comincia a distinguersi per le sue idee e la sua originalità, che si riflette nella ferrea volontà di creare qualcosa molto diverso dalla formula vincente ma, secondo lei, troppo edulcorata di Dragon Quest. E così, oltre a proporre una trama più matura, Phantasy Star rompe con la tradizione e incentra la storia su una donna, Alis Landale, piuttosto che su un protagonista di sesso maschile.

Phantasy Star IV: The End of the Millennium è uno dei migliori JRPG di tutti i tempi
Phantasy Star IV: The End of the Millennium è uno dei migliori JRPG di tutti i tempi

Kodama non era una vera e propria femminista e riteneva che fosse normale che i videogiochi dell'epoca avessero perlopiù protagonisti maschili, poiché i sondaggi dimostravano che gli uomini giocavano molto più delle donne. Tuttavia, era convinta che un genere come il gioco di ruolo potesse fare presa maggiormente anche sul pubblico femminile e voleva che i suoi titoli si muovessero in quella direzione. L'importante era abbandonare l'idea che la donna fosse una tradizionale "damigella in pericolo", tant'è che i giochi di ruolo cui lavora Kodama si distinguono sempre per la presenza di figure femminili forti e determinate.

Il successo di Phantasy Star indusse SEGA a farne una serie vera e propria, cui Kodama continuò a lavorare come artista (Phantasy Star II) o consulente (Phantasy Star III: Generations of Doom). Nei primi anni '90, però, fu incaricata di dirigere a pieno titolo Phantasy Star IV: The End of the Millennium, che sarebbe poi uscito nel 1995 per essere ricordato come uno dei migliori JRPG di tutti i tempi. Nel capitolo finale della serie - che sarebbe stata riesumata solo molti anni dopo con Phantasy Star Online, abbandonando però una continuità ufficiale - emergono tutte le caratteristiche peculiari della filosofia di Rieko Kodama: una donna forte (Alys Brangwin) e una trama adulta e sfaccettata che mette insieme un eterogeneo cast di eroi contro una minaccia cosmica. Ecco un gioco di cui servirebbe ardentemente un remake.

Skies of Arcadia

Skies of Arcadia Legends per GameCube
Skies of Arcadia Legends per GameCube

Tra il 1987 e il 2000, Rieko Kodama non lavora solo ai vari Phantasy Star e ai remake dei primi due episodi per PlayStation 2, ma anche a tutta una serie di titoli per Mega Drive e Saturn, tra i quali spiccano Sorcerian, Altered Beast, Sonic The Hedgehog e Sonic The Hedgehog 2. Dirige poi a tutto tondo, occupandosi persino del marketing e delle vendite, Magic Knight Rayearth per Saturn nel 1995, un GDR ispirato al famoso manga delle CLAMP.

Sul finire degli anni '90, Kodama è promossa a producer della divisione Wow di SEGA e incaricata di dirigere un nuovo GDR in 3D per Dreamcast. Il gioco, che inizialmente sarebbe dovuto uscire su Saturn, doveva integrare dei grossi mezzi di trasporto - idealmente dei treni - nel sistema di combattimento e nelle dinamiche esplorative, ma il passaggio a una console più potente e alla libertà offerta dal 3D era troppo ghiotto per non alzare la posta e tentare qualcosa di più ambizioso.

Così si passò dai treni alle aeronavi in un mondo molto più vasto, in cui era possibile volare. Kodama non era ossessionata dalla super grafica e dai filmati renderizzati che andavano di moda a quei tempi, e che riteneva attirassero troppa attenzione. Allo stesso modo, non le interessava raccontare storie cupe e drammatiche in un momento in cui tutti i GDR sembravano prediligere quelle atmosfere: il team di Kodama voleva un cast ottimista e allegro, un'avventura spensierata e piena di positività, e tra questi propositi e l'idea di un mondo pieno di aeronavi e, quindi, di pirati del cielo, ogni tassello andò al suo posto. Skies of Arcadia non è mai stato un JRPG famosissimo, ma resta uno dei migliori titoli nella storia di SEGA e, in parte, di Nintendo, visto che alcuni anni dopo fu riproposto come una specie di "director's cut" su Game Cube col titolo Skies of Arcadia Legends.

La stessa Rieko Kodama ha ammesso, nelle poche interviste rilasciate, essendo una professionista molto schiva, che Skies of Arcadia è stato il titolo più impegnativo della sua carriera, ma anche quello che ha più amato. Nelle ore di gioco affiorano tutte le sue convinzioni e le sue passioni, compresa quella per l'archeologia, sostenuta dallo scrittore Shuntaro Tanaka che, avendo conseguito in precedenza una laurea in storia, contribuì ad arricchire il mondo di Arcadia con riferimenti a civiltà perdute e mitologiche.

7th Dragon non è mai stato localizzato ufficialmente
7th Dragon non è mai stato localizzato ufficialmente

Il cast, poi, è il riflesso del Kodama-pensiero. Il protagonista è un giovane pirata dell'aria di nome Vyse, ma ad accompagnarlo ci sono due fanciulle coraggiose e determinate, Aika e Fina, che Kodama volle assolutamente mettere sullo stesso piano dell'eroe. Nessuna di loro ha bisogno di essere salvata e, anzi, sono loro a salvare Vyse in diverse occasioni: in questo senso, Skies of Arcadia resta, ancora oggi, uno dei GDR nipponici più paritari che siano mai stati realizzati. Un altro gioco di cui si sente fortemente il bisogno di un remake o di una nuova edizione rimasterizzata, per non parlare di quel sequel che molti hanno atteso inutilmente.

Dopo Skies of Arcadia, e il fallimento di SEGA nel settore console, Kodama passò alla produzione di vari titoli per Nintendo DS e PlayStation Portable, tra i quali spicca soprattutto la serie 7th Dragon che conta, oltre al capostipite per la console portatile a doppio schermo, alcuni sequel e spin-off per le macchine Nintendo successive. Rieko Kodama firma come produttrice anche i SEGA Ages, cioè le riproposte dei vecchi titoli SEGA, ma questo fino al 2018. Poi, il ringraziamento di SEGA nei riconoscimenti del Mega Drive Mini II.

Rieko Kodama Mega Cd

Il contributo di Rieko Kodama è stato importantissimo, ma lei non è mai voluta apparire: sempre umile e modesta, si è tenuta lontana dai riflettori mentre firmava alcuni dei titoli più belli - e ahinoi, meno conosciuti - nel catalogo SEGA. Oggi speriamo di avervi raccontato un pezzetto di lei, e chissà che magari questo non vi abbia convinto a recuperare i capolavori della sua vita.