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Sniper Elite, la storia della serie Rebellion

A pochi giorni dal lancio del quinto capitolo, ripercorriamo la storia di Sniper Elite, la serie di Rebellion ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale.

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   04/06/2022

La storia di Sniper Elite comincia nel 2005 con la pubblicazione del primo capitolo su PC, PS2, Xbox e successivamente Wii. Sviluppato dal team inglese Rebellion, il gioco riprende i meccanismi sdoganati fino a quel momento dal genere degli sparatutto, consegnandoci però un'esperienza in terza persona caratterizzata da elementi stealth e dalla possibilità di effettuare tiri di precisione dalla distanza.

Non a caso il protagonista dell'avventura è un infallibile cecchino di origine tedesca, Karl Fairburne, agente dell'OSS durante la Seconda Guerra Mondiale e incaricato di agire sotto copertura, fingendosi un tiratore scelto dell'esercito nazista per muoversi fra le strade di Berlino durante le fasi finali del conflitto e impedire che le armi nucleari della Germania finiscano nelle mani dei russi.

Un'impresa tutt'altro che semplice, ma non la prima per il personaggio creato da Rebellion, stereotipo del soldato determinato e impassibile. La narrazione della sua carriera parte da quello che si pone in pratica come l'epilogo della guerra, la battaglia di Berlino del 1945, ma viene rimaneggiata in occasione del secondo episodio per poi procedere a ritroso.

In Sniper Elite 3 troviamo, infatti, Fairburne alle prese con la campagna africana del 1942, mentre in Sniper Elite 4 il tiratore scelto approda in Italia per combattere al fianco dei partigiani nel 1943. L'ultimo capitolo della serie, Sniper Elite 5, racconta invece di una missione in Francia nel 1944 per impedire ai nazisti di mettere in atto il misterioso Progetto Kraken. Nel mezzo la storia alternativa dello spin-off Zombie Army, giunto alla quarta iterazione.

Le origini

Sniper Elite, Karl Fairburne si muove fra le strade di Berlino
Sniper Elite, Karl Fairburne si muove fra le strade di Berlino

Quando ha fatto il proprio debutto, Sniper Elite ha introdotto un'interpretazione plausibile dell'eroe solitario, che può fare la differenza nell'ambito di un conflitto su scala mondiale grazie alle sue straordinarie abilità di tiro dalla distanza e alla capacità di agire silenziosamente sul campo di battaglia, mascherando gli spari del suo fucile nel caos dei bombardamenti e mimetizzandosi tra le fila nemiche.

Il level design del capitolo d'esordio appare spesso fin troppo aperto e Karl ci "balla" dentro, spostandosi con grande rapidità da un posto all'altro e tradendo così un'impostazione quasi da FPS. Erano del resto gli anni dei primi Call of Duty, Battlefield e soprattutto di Half-Life 2: classici che hanno inevitabilmente influenzato il lavoro di Rebellion, che tuttavia è riuscita a conferire al proprio prodotto una personalità differente e alternativa.

Merito di quel fucile da cecchino da cui il protagonista non si separa mai, che gli consente di colpire bersagli anche dalla grande distanza, ma i cui tiri in questo episodio d'esordio non vengono ancora valorizzati come vedremo accadere successivamente: la telecamera segue la traiettoria dei proiettili quando il colpo è mortale e ben piazzato, ma le tecnologie a disposizione di Rebellion nel 2005 sono ancora acerbe.

Sniper Elite V2

Sniper Elite V2 Remastered, il protagonista appostato su di un palazzo
Sniper Elite V2 Remastered, il protagonista appostato su di un palazzo

Come detto, in occasione del secondo episodio gli sviluppatori hanno voluto reinterpretare la storia di Karl Fairburne e gli eventi accaduti nel corso della battaglia di Berlino, eliminando i riferimenti all'esercito russo e finanche la mimetizzazione del personaggio tra le fila tedesche. Ecco dunque che l'avventura resta sì ambientata nella capitale della Germania durante le fasi finali del conflitto, ma vede il protagonista intento a eliminare un gruppo di scienziati responsabili del programma V-2: un missile che potrebbe cambiare in extremis le sorti della guerra.

Si tratta di un canovaccio che il franchise riprenderà in più di un'occasione, giocando la carta dei retroscena misteriosi e delle situazioni che avrebbero potuto stravolgere l'esito del conflitto bellico, ma di cui un eroe sconosciuto, le cui imprese non vengono riportate nei libri di storia, è riuscito a occuparsi per tempo. Fairburne risponde perfettamente a tale descrizione e in Sniper Elite V2 appare ancora più risoluto: una macchina da guerra che si muove come un'ombra fra le strade di una Berlino devastata, inanellando spettacolari tiri dalla distanza per fiaccare le fila dei nazisti e raggiungere il proprio obiettivo.

Pubblicato nel 2012 e tornato nel 2019 con l'edizione rimasterizzata Sniper Elite V2 Remastered, il gioco ha senza dubbio il merito di conferire alle meccaniche di tiro un rinnovato spessore grazie all'introduzione della concentrazione, che permette di rendere la mira più precisa per alcuni istanti e adeguare automaticamente lo sparo alla distanza e all'incidenza del vento, e alle spettacolari Kill Cam a Raggi X, che mostrano le drammatiche conseguenze dell'impatto dei proiettili sul corpo delle nostre vittime.

Intermezzo in salsa zombie

Zombie Army 4: Dead War, un'orda di zombie
Zombie Army 4: Dead War, un'orda di zombie

Diverse opere, anche in ambito videoludico, hanno provato a esplorare i risvolti esoterici legati al Terzo Reich di Adolf Hitler, che secondo alcune voci avrebbe condotto ricerche ed esperimenti volti a individuare eventuali risorse belliche nel mondo del sovrannaturale, vedi ad esempio la fissazione del Fuhrer con il Santo Graal e i poteri che la coppa avrebbe donato a chi l'avesse ritrovata.

Disponendo di un impianto da sparatutto in terza persona oramai solido e ben collaudato, nel 2013 Rebellion ha pensato dunque di esplorare il genere narrativo horror e in particolare il tema degli zombie, per dar vita a un inquietante spin-off della sua serie, Sniper Elite: Nazi Zombie Army. Ambientato in una linea temporale alternativa, il gioco vede Hitler ricorrere a un rituale maledetto per riportare in vita i suoi soldati uccisi e creare così un inarrestabile esercito di non-morti.

La saga, disegnata in un primo momento per la sola piattaforma PC ma poi approdata anche su console con la Zombie Army Trilogy e successivamente con Zombie Army 4: Dead War, reinterpreta la formula di Sniper Elite includendo numerose situazioni in stile tower defense, in cui bisogna difendersi da sterminate orde di non-morti usando varie armi ed esplosivi, accompagnati da una colonna sonora a base di synth che rende omaggio ai classici dell'orrore degli anni '70 e '80.

Sniper Elite 3

Sniper Elite 3, Karl Fairburne sullo sfondo di uno scenario desertico
Sniper Elite 3, Karl Fairburne sullo sfondo di uno scenario desertico

Esaurito lo spazio narrativo legato alle fasi finali della seconda guerra mondiale con i primi due episodi, Sniper Elite III riavvolge il nastro delle imprese di Karl Fairburne e ci porta nel 1942, con il cecchino americano che si unisce alle truppe britanniche nel tentativo di fermare il comandante tedesco Erwin Rommel e gli Afrika Korps nell'ambito della campagna africana.

Anche in questo caso c'è di mezzo un piano misterioso che potrebbe cambiare gli equilibri di forza, ma la struttura di gioco diventa più ariosa, in una sorta di anticipazione rispetto alle mappe aperte che vedremo dal quarto capitolo. Ecco dunque che negli scenari trovano posto diversi obiettivi, meccanismi a cui ricorrere per mascherare i colpi di fucile, sezioni in cui avanzare silenziosamente, coltello alla mano, e così via.

Le spettacolari Kill Cam a Raggi X trovano ulteriore spazio, diventando ancora più realistiche e truculente, mentre il gameplay può attingere a un senso di libertà maggiore rispetto al passato, che consente di adottare approcci differenti e dunque di eliminare i nemici senza mai farsi individuare, concedersi qualche sequenza più movimentata oppure procedere ad armi spianate, mostrando però il fianco a meccanismi da questo punto di vista un po' incerti.

Sniper Elite 4

Sniper Elite 4, il protagonista punta il fucile verso una cittadina italiana
Sniper Elite 4, il protagonista punta il fucile verso una cittadina italiana

L'espediente narrativo del piano segreto nazista viene riproposto in Sniper Elite 4, ma l'ambientazione in questo caso si sposta nell'Italia del 1943 e vede Karl Fairburne collaborare con i partigiani al fine d'impossessarsi dei documenti relativi a un potentissimo missile tedesco teleguidato, impedendo così che venga mai lanciato contro le truppe alleate.

Se sul fronte narrativo la serie non compie sostanziali passi in avanti, diverso è il discorso relativo alle meccaniche, che trovano piena espressione all'interno di scenari molto più grandi e aperti, che alternano situazioni diverse e consentono dunque di sfruttare al meglio la meccanica dei tiri dalla grande distanza, ma anche eventuali approcci alternativi alle missioni, in particolare l'elemento stealth.

Da questo punto di vista vengono introdotte caratteristiche inedite legate all'arrampicata e all'uso del coltello, mentre alcuni scorci suggestivi fanno da sfondo alle sequenze d'azione e si riscontra un ulteriore potenziamento delle Kill Cam a Raggi X, vero e proprio marchio distintivo per una serie che quando resta sui binari che gli sono più consoni riesce a sfruttare tutto il proprio potenziale.

Fra strane brigate e realtà virtuali

Strange Brigade, i quattro protagonisti del gioco
Strange Brigade, i quattro protagonisti del gioco

Prima di pubblicare l'ultimo capitolo di Sniper Elite, Rebellion ha arricchito l'universo narrativo della serie con due nuovi spin-off, nella fattispecie Strange Brigade e Sniper Elite VR.

Nel primo caso l'esperienza è quella di un third person shooter di stampo classico, privo dunque dei tiri di precisione che hanno reso celebre la saga ma con elementi adventure e puzzle ambientali da risolvere. Fra i protagonisti del gioco, ambientato negli anni '30, troviamo Frank Fairburne, padre di Karl e anche lui un asso col fucile.

Per quanto concerne invece Sniper Elite VR, si tratta del primo esperimento in realtà virtuale per la serie, sviluppato da Just Add Water e con un personaggio differente: un anziano partigiano che ricorda le battaglie combattute contro i nazisti durante la seconda guerra mondiale per liberare il nostro paese.

Sniper Elite 5

Sniper Elite 5, Fairburne sposta un cadavere sullo sfondo di Mont Saint-Michel
Sniper Elite 5, Fairburne sposta un cadavere sullo sfondo di Mont Saint-Michel

Passiamo infine alla storia recente con Sniper Elite 5, l'ultimo capitolo della saga, pubblicato appena pochi giorni fa su PC, PS5, PS4, Xbox Series X|S e Xbox One. Lo scenario è la Francia del 1944 e si torna a parlare di armi segrete naziste, in questo caso il Progetto Kraken: Karl Fairburne viene incaricato di scoprire di che si tratta e sventare la nuova minaccia, ma per riuscire nell'impresa dovrà affrontare nove missioni particolarmente complesse.

L'idea era quella di arricchire ulteriormente la formula aperta del quarto episodio, introducendo dunque mappe più grandi e con obiettivi facoltativi che potremo individuare semplicemente esplorando i livelli in lungo e in largo, eliminando i nemici dalla grande distanza ricorrendo ai soliti espedienti oppure accorciando le distanze per usare la pistola silenziata, il coltello o, alle brutte, la mitragliatrice.

Al di là delle zipline e delle nuove superfici su cui arrampicarsi per accedere agli edifici difesi dai nazisti, le novità più rilevanti di quest'ultima avventura sono strutturali: dalla modalità cooperativa alla possibilità d'invadere le partite degli altri giocatori impersonando un ufficiale tedesco, passando per il survival da affrontare da soli o con gli amici e per le rinnovate sfide competitive in multiplayer.

Variazioni sul tema che non rivoluzionano il brand ma hanno l'indubbio merito di arricchire l'esperienza e il suo grado di rigiocabilità... in attesa della prossima missione.