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Street Fighter 6: l'ultimo test prima della recensione

Abbiamo potuto provare una versione praticamente completa di Street Fighter 6 per qualche ora: ecco cosa abbiamo scoperto.

Street Fighter 6: l'ultimo test prima della recensione
PROVATO di Aligi Comandini   —   02/05/2023

Più Street Fighter 6 si avvicina, più per un appassionato di picchiaduro l'attesa si fa lancinante. Ogni volta che il picchiaduro di Capcom svela qualche nuova informazione, sembra sempre più vicino a quella forma ideale che i fan della casa e del marchio hanno sempre desiderato, ed è quindi naturale per chiunque ami questo genere volersi buttare a capofitto sul gioco per spolpare il suo promettentissimo roster, o anche solo i tanti contenuti single player promessi.

Con giochi così attesi, come ovvio che sia, ogni spiraglio di luce capace di offrire nuove informazioni è sempre ben accetto, perciò quando Capcom e Plaion hanno aperto la porticina di un comodo evento milanese, mettendo a disposizione una versione praticamente completa del gioco, non ci siamo certo fatti pregare. Non fosse sufficiente, l'occasione era anche di quelle ghiotte, con più ore di prova a disposizione sparse per le varie modalità offerte.

Solo un piccolo problema: la nuova opera del team giapponese è talmente massiccia da aver fatto sembrare un'intera mattinata una pausa di pochi minuti, e fosse stato per noi saremmo ancora lì a smanettare nel training mode.

Per l'esattezza, abbiamo potuto affrontare le fasi iniziali del World Tour, la modalità arcade, testare tutto il resto del roster per qualche prezioso minuto, e dare un'occhiata alle sfide e ai consigli offerti nel Fighting Ground. Tantissimo materiale insomma, e sappiate che è solo la punta di un iceberg che non vediamo davvero l'ora di incontrare di nuovo.

Un roster impeccabile

Cammy ci ha fatto cadere la mascella (e no, non per quello che pensate, maliziosi). La sua nuova incarnazione in Street Fighter 6 è mostruosamente aggressiva e dotata di strumenti imprevedibili. Se non altro non fa moltissimo danno
Cammy ci ha fatto cadere la mascella (e no, non per quello che pensate, maliziosi). La sua nuova incarnazione in Street Fighter 6 è mostruosamente aggressiva e dotata di strumenti imprevedibili. Se non altro non fa moltissimo danno

La prima cosa su cui ci siamo ovviamente buttati? Il roster. Ci prudevano le mani dalla voglia di testare i nuovi personaggi e vi assicuriamo che non siamo rimasti delusi. Avendo a disposizione a malapena un'ora per utilizzarli non c'è stato modo di approfondirli a dovere, ma smanettare nell'allenamento con ognuno dei guerrieri assenti durante la prima beta chiusa è stato comunque illuminante. La varietà è infatti davvero di tutto rispetto: Capcom ha selezionato i combattenti con la chiara volontà di offrire ai giocatori opzioni variegate e capaci di sposarsi ad ogni tipo di preferenza, mantenendo peraltro una cura impressionante per ogni singola scelta.

Noi, in particolare, siamo rimasti esaltati da quanto fatto con i nuovi arrivi: Marisa è una combattente con colpi dal raggio enorme, capace di mandare l'avversario all'angolo con discreta facilità, e strutturata interamente attorno a molteplici target combo da due colpi e alla capacità di assorbire colpi nemici mentre attacca (può persino caricare le normal per potenziarle); Manon è una forza della natura pericolosissima dalla corta distanza, ma con mosse dal raggio sinceramente inaspettato per una presa che si potenzia durante il match; Lily è dotata di attacchi ben più sicuri e devastanti di quanto potessimo immaginare (e di una mobilità illegale visti i danni inflitti), mentre JP, giusto per non sfigurare, è uno degli zoner più intelligenti che abbiamo mai visto: piazza trappole, prende dalla distanza, può teletrasportarsi e ha una miriade di trucchi a disposizione; sarà un vero inferno giocarci contro se chi lo utilizza è particolarmente abile nel controllo delle distanze (o un vero infame). Il bello è che tutti gli altri personaggi sono una cristallina evoluzione delle loro versioni passate, con Cammy praticamente inarrestabile e dotata di una varietà di strumenti offensivi spaventosa (ma danni ridotti, perlomeno), Deejay in grado di montare un'offensiva complessa restando in costante movimento, Honda più brutale e solido che mai, Zangief davvero terrificante grazie alle nuove opzioni di avvicinamento, e Dhalsim sempre incredibilmente irritante se sfruttato con furbizia.

Ovvio, è impossibile al momento trarre conclusioni sensate sul bilanciamento di ogni combattente; sarebbe davvero dissennato farlo persino con molto più tempo a disposizione per testarli, figuriamoci dopo un'ora di prova. Ciò detto, di rado abbiamo trovato ogni singola scelta di un roster così divertente da usare e potenzialmente competitiva, tanto da aver preso in considerazione persino personaggi completamente lontani dalle nostre corde in altri capitoli della saga. Ogni singolo guerriero di Street Fighter 6 sembra pensato per essere il sogno di chiunque ami un determinato approccio ai picchiaduro, e da ognuno di loro traspare una poderosa passione per il genere e la serie. Sarà davvero necessario allenarsi per eoni per portare al limite tanto ben di dio.

In Street Fighter 6 ci sono troppe cose da fare

Dite ciao a Marisa. E fatelo, o in Street Fighter 6 vi romperà tutte le ossa
Dite ciao a Marisa. E fatelo, o in Street Fighter 6 vi romperà tutte le ossa

Il bello è che per una volta Capcom ha imparato la lezione della concorrenza anche per quanto riguarda l'accessibilità e non solo per le opzioni legate ai comandi semplificati (su cui è assolutamente il caso di tornare più tardi). La modalità Fighting Ground contiene infatti finalmente tutorial di tutto rispetto, con guide ricche di consigli legate ai singoli personaggi, e sfide combo pensate per insegnare serie realmente utili durante i match online. Dal canto nostro, abbiamo potuto vedere solo la guida a JP, ma abbiamo trovato molto intelligenti i consigli dati, divisi tra tattiche base e strategie avanzate, e in generale non ignorabili persino dai giocatori esperti. Certo, non è il caso di aspettarsi un approfondimento enciclopedico di ogni singolo combattente, eppure, se si fa un paragone diretto al passato della serie, si tratta di un'evoluzione enorme, che insieme al completissimo training mode e all'ottimo tutorial faciliterà in modo enorme l'apprendimento ai neofiti.

Parlando di tutorial, dopo aver provato per un po' la modalità World Tour - a tutti gli effetti la principale campagna singleplayer - siamo convinti che sia a sua volta calcolata con l'intento di essere una utile e graduale introduzione alle tante meccaniche di Street Fighter 6. La struttura di questa curiosa avventura, dopotutto, è a missioni, con molti dei compiti iniziali chiaramente pensati per introdurre ai nuovi utenti tempistiche e manovre fondamentali del sistema; attenzione però, le missioni non sono semplicemente degli scontri banalotti dove si ripetono all'infinito prese e mosse speciali, Capcom ha lavorato molto duramente su questa avventura, ed è bastata poco più di un'ora di prova per rendersene conto.

La modalità World Tour è molto più variegata di quanto ci aspettassimo. Anche per chi ama il singleplayer Street Fighter 6 ha molto da offrire
La modalità World Tour è molto più variegata di quanto ci aspettassimo. Anche per chi ama il singleplayer Street Fighter 6 ha molto da offrire

Superato il notevolissimo editor (capace di dar vita sia a personaggi dettagliatissimi che a vere e proprie mostruosità a piacere), abbiamo raggiunto e superato in pochi minuti quanto offerto dalla recente demo del gioco, trovandoci davanti a una mappa liberamente esplorabile di Metro City davvero curata dal punto di vista grafico e ricchissima sia di attività secondarie che di missioni principali. La storia è molto basilare, e vede il vostro alter ego semplicemente alla ricerca della vera forza per diventare il guerriero più forte in circolazione, ma il team si è impegnato per riempire i capitoli di personaggi coloriti ed eventi discretamente interessanti, tanto da aggiungere persino una sorta di "rivale" del protagonista attorno a cui girano buona parte delle vicende iniziali. Quanto giocato era ad ogni modo tutt'altro che noioso (seppur fin troppo facile per qualcuno già pratico), dato che oltre alle tante missioni affrontabili ci sono persino attività extra con forti richiami al passato della serie o ad altri picchiaduro, tra cui la possibilità di fare a pezzi il telaio di un camion o di spezzare tavolozze di legno per accumulare punti.

L'arcade mode di Street Fighter 6 è piuttosto classico, ma sarà interessante vedere come si sono sviluppate le storie dei vari combattenti
L'arcade mode di Street Fighter 6 è piuttosto classico, ma sarà interessante vedere come si sono sviluppate le storie dei vari combattenti

Pensate, persino il sistema di sviluppo dei personaggi è elaborato oltre le aspettative: avanzando di livello viene messo a disposizione un albero delle abilità a più strati, che permette di potenziare passivamente i danni di certi attacchi, ottenere abilità utili o aumentare il numero di mosse speciali utilizzabili. Queste ultime vengono poi imparate da dei maestri che altro non sono altro che i combattenti principali, e possono venir equipaggiate liberamente in comodi slot, laddove le normal utilizzate dipendono dallo stile che si sceglie una volta trovato l'insegnante necessario. Una bella idea, che dà ulteriore senso all'avanzamento e probabilmente permetterà di creare dei veri mostri molto divertenti da usare online, dato che è stata confermata la possibilità di usare i personaggi personalizzati anche nel Battle Hub in sfide non competitive. Insomma, il World Tour ci ha impressionato: è a tutti gli effetti una sorta di beat 'em up tridimensionale con mappe esplorabili, scontri uno contro uno più variegati e divertenti del previsto (con tanto di miniboss e modificatori assurdi), e una narrativa che sembra poter sorreggere il tutto.

La modalità arcade è invece la solita serie di match intervallata da artwork che raccontano una trama legata al personaggio selezionato; persino quella non ci ha deluso, dato che a sua volta contiene rimandi al passato (tra cui la classica demolizione dopo il quarto match), e un buon livello di sfida assicurato dall'ottima intelligenza artificiale del gioco. Nel complesso un gran lavoro, specialmente se ci si guarda attorno e si considera quanto modalità del genere vengano di norma trascurate dalla stragrande maggioranza della concorrenza.

I comandi moderni sono davvero efficaci, forse persino troppo. Chissà se qualcuno riuscirà a utilizzarli efficacemente anche nella scena competitiva di Street Fighter 6
I comandi moderni sono davvero efficaci, forse persino troppo. Chissà se qualcuno riuscirà a utilizzarli efficacemente anche nella scena competitiva di Street Fighter 6

L'ultimo test fatto riguarda i comandi moderni, perché la loro efficacia è sensibilmente superiore a quanto credessimo. Vero, il loro utilizzo limita le mosse utilizzabili, oltre a diminuire i danni di una percentuale fissa (dovrebbe attestarsi attorno al 20% di danni inflitti in meno, ma non ne siamo sicuri al momento); sfruttarli permette tuttavia di utilizzare super e mosse speciali istantaneamente con input incredibilmente semplici, e di eseguire combo comunque piuttosto dannose senza pericolo di sbagliarle: sono vantaggi enormi per chi ha buone capacità di gestione della distanza e il tempismo necessario a punire gli errori dell'avversario, al punto da poter soppiantare i comandi classici per certi giocatori (specialmente se si hanno difficoltà nell'esecuzione). Siamo curiosi di vedere se effettivamente qualcuno vorrà testarli ai tornei, dato che più di un pro ha già espresso la volontà di competere usandoli; chissà che Capcom non si ritrovi a doverli ridimensionare o addirittura proibire in futuro.

Col rischio di risultare tediosi, lo ripetiamo per l'ennesima volta: più proviamo Street Fighter 6, e più ci sembra un centro perfetto con criticità quasi inesistenti. La nuova creatura di Capcom è chiaramente un concentrato di amore per il genere, contenente tutto ciò che si può desiderare da un picchiaduro. Certo, quanto bilanciato e impeccabile online sarà il gioco lo si potrà valutare solo più avanti, eppure nello stato attuale ci sembra già praticamente impossibile che risulti deludente al lancio. Le aspettative sono altissime, e non vediamo l'ora di mettere le mani sul pacchetto completo.

CERTEZZE

  • Roster fantastico, più variegato e divertente da usare che mai
  • Gran sistema di combattimento con meccaniche brillanti
  • Modalità singleplayer curate e divertenti

DUBBI

  • I controlli "moderni" sono forse persino troppo efficaci
  • Difficoltà del World Tour bassina