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Suikoden I&II HD Remaster, tutto quello che sappiamo del ritorno della celebre serie di Konami

A sorpresa Konami riesuma Suikoden I&II con una compilation HD Remaster che gli appassionati di JRPG dovranno assolutamente giocare.

SPECIALE di Christian Colli   —   18/09/2022

Anticipando che nel corso del Tokyo Game Show 2022 avrebbe fatto un annuncio su una serie amata in tutto il mondo, Konami ha suscitato inizialmente un moderato scetticismo, perché la prima cosa che è passata per la mente della maggior parte dei suoi fan è stata soltanto una: pachinko. Quando poi ha rinnovato il trademark di Suikoden a una settimana dall'inizio della fiera, i fan hanno pensato sempre la stessa cosa: il pachinko. E quando è stato annunciato per davvero Suikoden I&II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars, nessuno riusciva a credere ai propri occhi.

Una reazione comprensibile, visto che lo studio giapponese non fa uscire un videogioco di Suikoden dal 2012 e cioè da uno spin-off per PSP che in occidente manco è arrivato. Se poi vogliamo andare a prendere la serie madre come riferimento, Suikoden V risale addirittura al 2006.

La scelta di accantonare Suikoden è sempre stata incomprensibile, visto che la serie è considerata da sempre una vera e propria gemma nel panorama dei GDR nipponici. Se la Remaster dei primi due titoli rappresenti una rinascita è difficile dirlo, anche se ai più potrebbe sembrare una sfida a Yoshitaka Murayama, il creatore della serie che, dopo aver lasciato Konami nel 2002, è passato da una compagnia all'altra prima di fondarne una tutta propria e stracciare i record del 2020 col finanziamento di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes.

Cosa distingue Suikoden da tanti altri giochi simili? Perché i fan del genere dovrebbero tenere assolutamente d'occhio questa compilation? E cosa ci possiamo aspettare dalla Remaster in uscita l'anno prossimo? Ecco, quindi, tutto quello che sappiamo di Suikoden I&II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars.

Suikoden

La nuova mappa del mondo di Suikoden I&II HD Remaster
La nuova mappa del mondo di Suikoden I&II HD Remaster

Gensō Suikoden è stato uno dei primissimi videogiochi per PlayStation: in Giappone uscì nel dicembre del 1995, un anno dopo la console, e in Europa arrivò nei primi mesi del '97, mentre Konami già lavorava a una conversione per SEGA Saturn e PC Windows. Il director Yoshitaka Murayama si era ispirato a un romanzo cinese del 1500, Shuihu zhuan, in Italia noto anche come I briganti, incentrato sulle avventure di una banda composta da cento eroi vagabondi.

Non si può dire che Suikoden riscosse un incredibile successo alla sua uscita: vendette bene, ed era un ottimo JRPG, ma le sue radici erano ancora fin troppo 16-bit e sotto molti aspetti, soprattutto tecnicamente, sembrava più un prodotto per SNES che per la console che avrebbe fatto girare Final Fantasy VII appena due anni dopo. Nonostante questo, Suikoden aveva due importanti cavalli di battaglia che lo distinguevano da praticamente ogni altro JRPG sul mercato.

Il primo era il gameplay, che alternava all'esplorazione e ai combattimenti casuali a turni, tipici del genere, due modalità di gioco molto più originali: i duelli e le battaglie campali. I primi contrapponevano uno dei protagonisti e uno degli antagonisti in uno scontro faccia a faccia, e uno contro uno, che solitamente faceva da climax nella storia: la dinamica ricordava la morra cinese, e il giocatore doveva interpretare le esclamazioni del suo avversario per scegliere la mossa giusta. Nelle battaglie campali, invece, il giocatore controllava un intero esercito diviso in squadriglie di arcieri, fanti e maghi: anche in questo caso subentrava un rapporto di forze da morra cinese, ma bisognava applicare un minimo di strategia per vincere in condizioni spesso sfavorevoli.

I combattimenti casuali, invece, erano assai tradizionali. Il giocatore schierava un massimo di sei personaggi, le cui armi determinano anche la posizione migliore nella formazione. Una volta scelte le azioni di ciascun personaggio, si dava via allo scambio di attacchi coi nemici. Era possibile coinvolgere più personaggi in attacchi combinati specifici e spettacolari, oppure ricorrere alle Rune per lanciare magie che, invece di consumare i consueti PM, hanno un numero di cariche limitato e dipendente dalle capacità dell'utilizzatore.

Suikoden I&II HD Remaster, gli scenari sono stati completamente ridisegnati
Suikoden I&II HD Remaster, gli scenari sono stati completamente ridisegnati

L'altra caratteristica distintiva di Suikoden era la meccanica delle 108 Stelle del Destino. La storia, infatti, ruotava intorno al figlio di un generale dell'Impero della Luna Scarlatta, Teo McDohl, che diventava il protagonista di una rivolta e il depositario di una Runa leggendaria dai poteri sconfinati. Insieme ai suoi amici e custodi, il protagonista - che il giocatore può nominare a piacimento, ma che nel canone si chiama Tir - è chiamato a riunire 108 predestinati che lo aiuteranno a rovesciare l'Impero e a liberare il regno dalla tirannia.

Nel gioco, questa narrativa si traduce nella possibilità di reclutare un vero e proprio esercito di comprimari, spesso facoltativi, che nella maggior parte dei casi possono essere schierati in battaglia, o che arricchiscono il quartier generale dei protagonisti, sbloccando nuove funzionalità e ingrandendolo progressivamente. Molti personaggi si reclutano completando delle missioni secondarie, superando sfide e minigiochi, e il numero di Stelle riunite determina la narrativa e il finale del gioco. Questa dinamica ha influenzato fortemente i videogiochi a seguire, tant'è che ancora oggi, in presenza di roccaforti personalizzabili e personaggi secondari da reclutare, si parla spesso di meccaniche "à la Suikoden".

Suikoden II

Suikoden I&II HD Remaster, la fuga di Riou e Jowy
Suikoden I&II HD Remaster, la fuga di Riou e Jowy

In una vecchia intervista, Murayama aveva raccontato che, nel momento di decidere quale gioco sviluppare insieme a Junko Kawano per PlayStation, avrebbe preferito di gran lunga uno sparatutto. I due, però, avevano preferito dedicarsi a un JRPG perché il genere andava fortissimo in Giappone e loro intendevano contrapporre un nuovo marchio Konami allo strapotere di Dragon Quest (Enix) e Final Fantasy (Square).

Il riscontro del pubblico nei confronti di Suikoden era stato molto positivo, ma la maggior parte dei giocatori aveva espresso il desiderio di una trama ancora più sofisticata, che caratterizzasse meglio i singoli personaggi. In Suikoden c'erano almeno 108 personaggi, sì, ma non tutti erano delineati bene come i protagonisti principali, e questo indeboliva sicuramente la narrativa. Così Murayama si impegnò a scrivere una storia più interessante e articolata quando Konami, soddisfatta dalle vendite del primo Suikoden, gli affidò lo sviluppo di un sequel.

Suikoden I&II HD Remaster, in questa scena con Riou e Nanami è stata aggiunto il sole
Suikoden I&II HD Remaster, in questa scena con Riou e Nanami è stata aggiunto il sole

Ironicamente, Suikoden II al lancio non vendette quanto aveva sperato Konami, un po' perché fu stampato in quantità limitate, un po' perché uscì nel dicembre del 1998, praticamente in piena era 3D, circondato da una concorrenza agguerrita: da lì a due mesi sarebbe uscito Final Fantasy VIII, Wild ARMs era in giro già da un annetto, Xenogears pure, e in quei giorni arrivavano sugli scaffali titoli mediocri come Jade Cocoon o Legend of Legaia, che la gente sceglieva al posto di Suikoden II solo perché erano pieni di poligoni. Il GDR di Konami, invece, era troppo demodé col suo 2D che oggi chiameremmo "pixelart", ma che all'epoca sembrava solo vecchio.

In seguito, Suikoden II sarebbe diventato uno dei GDR nipponici più famosi e amati di tutti i tempi. Negli Stati Uniti arrivò sei mesi dopo la pubblicazione giapponese, in Europa con un anno e mezzo di ritardo e, in un certo qual modo la storia brutale, ma non priva di umorismo, fece presa più sul pubblico occidentale che su quello nipponico, che la rivalutò solo in un secondo momento.

Suikoden I&II HD Remaster, un nuovo effetto luce in combattimento
Suikoden I&II HD Remaster, un nuovo effetto luce in combattimento

Oggi potremmo accostare Suikoden II a Il Trono di Spade, perché l'efferatezza di certi antagonisti, la drammaticità di alcune scene e le rivalità che contrappongono i protagonisti ricordano non poco le opere di G.R.R. Martin. Ma senza sesso o sbudellamenti.

Le vicende si svolgevano alcuni anni dopo la fine di Suikoden, e ruotavano intorno al protagonista Riou - ma il giocatore può cambiare il nome - e al suo migliore amico, Jowy Atreides, che militano nella brigata giovanile dell'esercito di Highland. La violenza spietata del principe Luca Blight induce i due ragazzi a disertare e a fuggire insieme a Nanami, la sorella adottiva del protagonista. Una serie di circostanze affida a Riou e Jowy le Rune dello Scudo Bianco e della Spada Nera rispettivamente, che si dice porteranno la pace nel mondo, ma a un caro prezzo. In seguito, infatti, Riou si ritroverà a capo di un vero e proprio esercito, ma la sua sfida a Luca Blight scatenerà una guerra fratricida che sconquasserà il continente.

Suikoden I&II HD Remaster, le nuove illuminazioni in uno scenario notturno
Suikoden I&II HD Remaster, le nuove illuminazioni in uno scenario notturno

Anche questa volta saremo chiamati a mettere insieme le nuove 108 Stelle del Destino che Murayama caratterizza molto meglio che in passato: la narrativa era più adulta e sofisticata che in Suikoden I, e a determinare lo sviluppo della storia, nonché il finale, non era solo il numero di personaggi reclutati, ma anche le scelte che il giocatore compie nei panni di Riou. In generale, i personaggi giocabili nei combattimenti erano oltre quaranta, ma il titolo Konami, per struttura e dinamiche, restava molto simile al precedente: tornavano i combattimenti casuali a turni, i duelli e le battaglie campali, e gli incantesimi delle Rune, che però potevano essere associate anche all'equipaggiamento per migliorarlo.

Graficamente Suikoden II era un gioco nettamente migliore, ma restava pur sempre un titolo retrò, impreziosito tuttavia da una varietà di scenari, ambientazioni e razze semplicemente strepitosa. Era impossibile non affezionarsi ai comprimari, dalla manesca, ma affettuosa Nanami alla piccola Pilika, passando per quelli che tornano direttamente dal primo episodio, come Viktor e Flik. Inoltre, se il giocatore possedeva un salvataggio di Suikoden I nella Memory Card, era possibile importarlo per sbloccare Tir come Stella del Destino reclutabile.

La Remaster

Suikoden I&II HD Remaster, Tir incontra Leknaat
Suikoden I&II HD Remaster, Tir incontra Leknaat

Suikoden e Suikoden II sono due GDR imprescindibili per chi ama il genere e la Remaster annunciata da Konami durante il Tokyo Game Show sembrerebbe rendergli la giustizia che meritano. Infatti, più che di una versione rimasterizzata, si potrebbe quasi parlare di un remake. Konami ha infatti ridisegnato praticamente ogni scenario, arricchendolo di illuminazioni e dettagli tutti nuovi, e ogni ritratto, aggiornando all'alta risoluzione i character design di Fumi Ishikawa e Junko Kawano. I grafici hanno anche ritoccato le animazioni degli sprite nell'esplorazione e nei combattimenti, riprogrammando gli effetti di incantesimi e attacchi speciali, ma anche gli effetti sonori e ambientali per una riproduzione più realistica.

A questi ritocchi audiovisivi si aggiungono svariati miglioramenti alla qualità della vità. La Remaster, per esempio, sarà dotata di una funzione di salvataggio automatico e permetterà ai giocatori di scegliere la velocità dei combattimenti e di rileggere i dialoghi richiamando un comodo registro. Anche i menù appaiono più snelli, moderni e definiti, mentre la mappa del mondo esplorabile è stata praticamente rifatta da zero con l'aggiunta di effetti atmosferici e rotazioni 3D.

Suikoden I&II HD Remaster, i nuovi dettagli degli scenari sono fantastici
Suikoden I&II HD Remaster, i nuovi dettagli degli scenari sono fantastici

Konami, infine, ha messo mano anche ai testi. La storia della localizzazione italiana di Suikoden e Suikoden II è abbastanza travagliata: il primo gioco non fu mai tradotto nella nostra lingua, mentre il secondo sì, solo che non si è mai capito se ad occuparsene furono i giapponesi con qualche strumento di traduzione automatica tipo Google Translator, visto che era assolutamente impresentabile.

Vi facciamo un esempio. A un certo punto del gioco, una banda di buzzurri molesta Nanami e Pilika sotto gli occhi di Riou. A salvarle accorre Oulan, che si sbarazza dei manigoldi e poi fa una strigliata epocale a Riou, dicendogli: "Può essere duro con le tue dimensioni, ma bisogna proteggere le donne. Giusto?". Che, insomma, non era esattamente un buon adattamento, lasciando stare che sembrava un riferimento osceno.

Insomma, Konami non ha solo riscritto la localizzazione in lingua italiana di Suikoden II, che peraltro aveva una punteggiatura a dir poco fantasiosa e non conosceva pronomi femminili, ma ha anche localizzato completamente, e per la prima volta, Suikoden I. Dunque il gioco che uscirà su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC Windows il prossimo anno sarà accessibile anche a chi non conosce l'inglese: speriamo che questo serva a far conoscere la serie a tutti i fan del genere che se la sono persa all'epoca, e che le vendite spingano Konami a rimasterizzare i tre episodi successivi e, magari, a proseguire la serie con Suikoden VI.