Nonostante le parole di Aonuma, che nell'ultimo Direct facevano presagire una pubblicazione non immediata, molti - noi compresi - avevano ancora una piccola speranza di giocare il nuovo The Legend of Zelda nel 2021: non sarà così. Non solo al termine del filmato c'è scritto "2022", ma Eiji Aonuma ha detto "puntiamo al 2022", non escludendo - nei fatti - un possibile slittamento al 2023.
Lo sviluppo di The Legend of Zelda: Breath of the Wild è durato cinque anni interi: un periodo molto lungo in generale, ma considerando l'innovazione e la vastità dell'opera, tutt'altro che esagerato. È stato il primo episodio tridimensionale propriamente open world, il primo in alta definizione, è stato il capitolo che, dopo decenni, ha rivoluzionato l'engine della serie introducendo un motore fisico e chimico. È ormai palese che la pandemia abbia influenzato negativamente le tempistiche di sviluppo, non solo quelle di Nintendo, tuttavia cinque anni (almeno) per un seguito che sfrutta lo stesso engine del predecessore sono davvero tanti.
Il filmato svelato all'E3 2021 è breve, dura solamente un minuto e mezzo, di cui gli ultimi 20-30 secondi non mostrano sostanzialmente niente di nuovo. Come ha specificato Aonuma, ci hanno svelato "qualcosina in più"; in effetti, giusto qualcosina. La vera natura del prossimo The Legend of Zelda rimane ancora celata, ignota, esattamente come il suo titolo: nonostante questo, il trailer mostra molto più di quanto sembri a una prima visione.
Scopriamo insieme cosa in questa anteprima di The Legend of Zelda: Breath of The Wild 2.
Terre volanti
Il trailer inizia dove si era fermato quello del 2019: Link e Zelda, all'interno di un'inquietante grotta, hanno appena risvegliato una mummia sigillata da un incantesimo (molto probabilmente un Gerudo, molto probabilmente Ganondorf). Il braccio del primo viene corrotto dalla mano che reggeva il sigillo della magia (e pare che la maledizione provochi l'allungamento delle unghie), la seconda sprofonda nelle viscere della terra, e non si rivede più per tutto il resto del filmato. In rete qualcuno sta avanzando l'ipotesi che, al posto di cadere, possa essere in fase di ascesa: a noi, considerando lo sfondo buio, sembra alquanto improbabile.
Perché qualcuno ha pensato che la Principessa, al posto di cadere, venisse "aspirata" verso l'alto? Perché nella successiva parte del trailer abbiamo scoperto una delle caratteristiche chiave del nuovo The Legend of Zelda. Hyrule è stata ricoperta di isole volanti, e Link è in grado di proiettarsi verso altezze totalmente sconosciute a Breath of the Wild: lo vediamo precipitarsi da più in alto delle nubi. In mezzo a un cielo cupo, con la paravela, tra isole galleggianti. A terra, al tramonto, sovrastato dalle nuove strutture. Si nota un nuovo personaggio (nemico?) robotico che, esattamente come l'eroe tra i nembi, ricorda certi elementi di Skyward Sword.
Poi si intravedono, molto rapidamente, alcune scene di azione. Si parte con l'utilizzo della runa Stasys, che viene applicata a una nuova arma dei boblin; poi, oltre a uno sconosciuto nemico inserito nella parete, si nota uno scudo lanciafiamme, a forma di bocca di drago, sul braccio di Link. Infine un'abilità del tutto inedita, probabilmente legata al braccio maledetto, che sembra capace di invertire il tempo per breve durata: una goccia d'acqua si riforma, Link viene "risucchiato" dalla parete sulla quale (probabilmente) si trovava poco prima, attraversando la pietra e riemergendo sopra di essa.
Infine, il Castello di Hyrule, maledetto e corrotto da luci rosse, si innalza e troneggia sulle terre sottostanti. Si sente in lontananza la musica orrorifica del primo trailer, che scorre al contrario, puntellata da una straziante versione della Ninnananna di Zelda.
L'aspetto visivo è in totale coerenza col predecessore: l'immagine è più pulita e ci sono alcuni dettagli ulteriori nel terreno, ma il colpo d'occhio non è distante da Breath of the Wild. A fare eccezione sono le nuvole, totalmente rinnovate: più corpose e voluminose di prima. Come spesso succede a Nintendo, non si tratta di una modifica fine a sé stessa, ma è volta ad esaltare le meccaniche verticali del nuovo progetto, coi nembi osservabili dal basso all'alto e viceversa.
A livello musicale, oltre ai due pezzi già citati, il trailer riprende il tema principale di Breath of the Wild: tuttavia è più vivace e dinamico, più avventuroso, meno malinconico. Chissà che Nintendo non abbandoni le pregevoli (ma ardite) scelta minimaliste del predecessore.
Indizi nascosti
Come abbiamo scritto nell'introduzione, il trailer nasconde alcuni dettagli molto interessanti, che analizzeremo meglio nei prossimi mesi. Nintendo ha mischiato bene le carte, così da non mostrare troppo, ma alcuni indizi sono emersi lo stesso.
I capelli di Link, uniti al braccio maledetto, sono l'aspetto da tenere maggiormente in considerazione nell'analisi del trailer. Che, evidentemente, alterna scene pre e post "distruzione del sigillo". In alcuni fasi Link è identico a quello di Breath of the Wild: ha il codino e il braccio è normale. In altre, Link ha i capelli molto lunghi, selvaggi, e l'arto è maledetto. Non solo: l'unica volta che vediamo la Tavoletta Sheikah, quest'ultima viene utilizzata dal Link "pre-distruzione". Il potere inverti-tempo che si vede alla fine potrebbe essere gestito, in effetti, dal braccio maledetto. La differenza più importante tuttavia risiede nell'ambientazione: nelle fasi in cui Link è uguale a Breath of the Wild, non si vedono isole volanti. Nelle sezioni in cui ha i capelli incolti, Hyrule ne è invasa.
Considerando tutti questi fattori, è probabile che l'evento mostrato nel primo trailer (quello del 2019), ovvero la rimozione del sigillo, non avvenga all'inizio del gioco. Ci sarà una parte, immaginiamo, in cui Link dovrà arrivare a quella grotta: una volta trovata ci entrerà, ridesterà la "mummia", e il suo braccio verrà corrotto. Forse non avrà più con sé la Tavoletta Sheikah; forse, osservando la lunghezza dei capelli, passerà qualche mese/anno tra il risveglio della mummia e la fase dell'avventura con le isole volanti.
Se su Link siamo abbastanza sicuri di ciò che abbiamo scritto, su Zelda possiamo fare solamente delle ipotesi. Ci sembra strano, come già detto, che ascenda verso l'alto; lei, al contrario di Link, sembra proprio cadere nelle profondità della terra. Non dimenticate un dettaglio del primo trailer: Zelda, stavolta, ha i capelli corti. Un taglio che potrebbe suggerire il suo essere controllabile. E se Link si occupasse della superficie e del cielo, e la principessa... di un mondo sotterraneo?
Speravamo che il seguito di Breath of the Wild potesse arrivare entro il 2021, ma temevamo che non sarebbe stato così. Adesso è ufficiale: il prossimo The Legend of Zelda giungerà - forse - nel 2022. Come ha detto Aonuma, il nuovo trailer ci ha rivelato poco del nuovo progetto, nemmeno il nome, ma si sono visti dettagli molto interessanti. Le isole volanti che svettano numerose sopra Hyrule, che prospettano delle meccaniche ancora più "verticali" delle precedenti. Link coi capelli lunghi, selvaggi, con un braccio maledetto che pare gli conferisca il potere di invertire lo scorrere del tempo. E Zelda... Zelda che cade sottoterra, chissà dove, chissà se controllabile.
CERTEZZE
- Le isole volanti rendono Hyrule ancora più fantastica
- Le meccaniche potrebbero divenire ancora più "verticali"
- I nuovi poteri del "braccio" ci incuriosiscono
- Ci aspettiamo qualcosa di immenso
DUBBI
- Graficamente stacca troppo poco dal predecessore?
- Zelda sarà giocabile o no?