L'evento Inside Xbox del 7 maggio può considerarsi riuscito solo in minima parte: da un lato abbiamo l'annuncio di IP interessanti, dall'altro purtroppo un entusiasmo alimentato fin troppo che è stato poi soffocato dall'assenza di gameplay vero e proprio (non solo di Assassin's Creed: Valhalla), per non parlare di quel "primo assaggio della next-gen" non pervenuto. Al di là della comprensibile delusione per un evento che, in sostanza, ha sbagliato nelle premesse comunicative, alcuni giochi sono spiccati sopra gli altri per il loro potenziale: tra questi c'è The Medium, un horror psicologico sviluppato da Bloober Team, già autore di Layers of Fear e del più recente Blair Witch, per citarne un paio. Abbiamo rizzato le antenne perché di horror psicologici veri e propri siamo un po' carenti nell'ultimo periodo: la maggior parte tende a fare affidamento sui jump scare, che per quanto importanti non sono certo alla base né fanno in toto una tipologia di horror intenzionata più che altro a stressare i nostri nervi. Spesso non è nemmeno questione di infrangere la tensione, bensì di tendere un filo che all'insaputa del giocatore non è affatto destinato a spezzarsi - obbligandolo a barcollare in una costante incertezza. La paura è un'emozione che si coltiva, imparando a dosarla e diluirla senza la fretta o addirittura la necessità di far esplodere la bolla in cui lentamente si è chiuso il giocatore.
Perché diciamoci la verità, noi ormai lo spavento ce lo aspettiamo, siamo stati troppo ben abituati al punto da cercarlo persino, sapendo che dopo saremo lasciati in pace per un po'. Un horror psicologico ben confezionato, al contrario, quel salto, quel sussulto inaspettato ma non troppo, non arriva mai a concederlo preferendo anzi indugiare in un brivido lungo la schiena: quanto era inquietante, ad esempio, sapere che Pyramid Head in Silent Hill 2 era sulle nostre tracce solo dallo stridio della sua spada contro il pavimento? Come avrete intuito, la nostra citazione non è casuale.
Un compositore d'eccezione
È ancora troppo presto per ipotizzare fino a che punto The Medium riuscirà a rispettare questa legge non scritta dello spavento a tutti i costi come il fine ultimo di un horror psicologico, se però è vero che buona parte del lavoro la si deve al comparto audio allora sappiamo di essere nella proverbiale botte di ferro in questo senso: Bloober Team si affida infatti all'esperienza di Akira Yamaoka, lo storico compositore della serie Silent Hill, ispirandosi proprio al secondo capitolo per dar vita alle atmosfere uniche che caratterizzeranno i due mondi nel gioco. Come scordare la splendida Promise (Reprise) o l'eco del carillon nell'opprimente silenzio del Lakeview Hotel - in grado di dare al tempo stesso conforto e angoscia? Con un genio come il suo ad affiancare il compositore del team, Arkadiusz Reikowski, possiamo soltanto aspettarci il meglio in termini di sound design e colonna sonora. Gli ascoltatori più fini si saranno accorti del tocco di Yamaoka ancora prima che fosse annunciata la collaborazione e se quel poco che ci è stato fatto ascoltare può essere preso a esempio, ci aspetta un'immersività come non si sperimentava da tempo.
Le due facce della verità
Parlando del gioco in sé, il CEO di Bloober Team Piotr Babieno ha dichiarato che il fulcro di The Medium è come la prospettiva possa cambiare la nostra percezione delle cose. Non esiste mai una sola verità: c'è quella più esposta, chiara ed evidente a tutti, ingannevole persino, e la faccia invece nascosta - l'ombra in cui si celano i mostri peggiori. Lo sa bene Marianne, la sensitiva protagonista del gioco, capace di camminare in bilico tra due mondi (quello reale e spirituale) e perciò in grado di vedere ciò che a chiunque è precluso. Tormentata dalle visioni dell'omicidio di un bambino, Marianne viaggia fino a un hotel in rovina dove anni prima si è consumata una orribile tragedia: qui inizia la ricerca di risposte, che potrebbero essere più difficili o persino inaccettabili di quanto la realtà ci ha invece mostrato. Perché esiste sempre un altro punto di vista, un'altra prospettiva per citare le parole di Babieno, a ricordaci come qualunque medaglia abbia due facce: non è scontato che la più visibile sia necessariamente quella migliore. Le atmosfere cupe di una Cracovia moderna si alternano con la realtà ultraterrena alla quale soltanto Marianne ha accesso, un cambio di prospettiva che almeno a quanto si può vedere sarà piuttosto d'impatto, pronto a cogliere alla sprovvista sia lei sia il giocatore: è inevitabile ritornare con il pensiero a Silent Hill, alla sirena che anticipava il passaggio alla versione corrotta della realtà, ma ancora non ci è dato sapere cosa stia aspettando al di là - ma è certo che non saremo soli.
The Medium rappresenta il primo passo di Bloober Team verso un horror psicologico in terza persona, un cambio di prospettiva (per restare in tema) importante e che spinge a rivedere moltissimi approcci ed escamotage che con la prima persona possono funzionare senza troppo sforzo. Li abbiamo visti all'opera in più occasioni, con alti e bassi ma sempre in grado di offrire una discreta esperienza e capaci di costruire la giusta atmosfera. Quello che ci aspettiamo da The Medium è un maggiore livello di sfida e molta meno leva sui jump scare, lasciando che la tensione cresca e si smorzi in base alla situazione e alle possibilità: come le frequenze disturbate di una certa radio.
The Medium ha tutte le carte per essere il valido sostituto di un Silent Hill il cui ritorno sembra sempre più lontano. Le premesse sono interessanti, così come lo è il concept, e la presenza di Akira Yamaoka non ci lascia alcun dubbio sulla qualità della colonna sonora e del sound design. Bloober Team ha dalla sua l'esperienza necessaria per costruire la giusta tensione e saperne cosa fare, se saprà scrollarsi di dosso alcuni escamotage tipici dei giochi in prima persona potremo considerare The Medium un potenziale ritorno ai veri horror psicologici.
CERTEZZE
- Akira Yamaoka è una certezza
- Il concept è molto interessante
DUBBI
- Offrirà una sfida maggiore dei precedenti?
- I jump scare dovranno essere ridotti al minimo