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Two Point Hospital, il provato

Abbiamo giocato la prima parte della campagna di Two Point Hospital, sequel spirituale di Theme Hospital

PROVATO di Tommaso Valentini   —   18/07/2018
Two Point Hospital
Two Point Hospital
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Theme Hospital è stato uno di quei gestionali indimenticabili, facente parte di un filone che non solo era capace di divertire grazie a trovate geniali e comiche ma che sapeva persino andare a costruire un gameplay profondo e al passo con i tempi, elementi eccellenti che ne hanno poi determinato il successo. Con il passare degli anni le cose sono cambiate e sembrava quasi che i gestionali dovessero per forza di cose iniziare a prendersi sul serio per avere un qualche tipo di ritorno ed è stato tutto un proliferare di giochi dalle meccaniche complessissime, di titoli che si scordavano quanto poco ci volesse per far sorridere buttando invece a schermo dozzine e dozzine di numeri, statistiche e grafici. Poi le cose sono andate gradualmente cambiando con l'avvento in massa dei casual player, situazione che ha spinto le compagnie a semplificare i loro giochi nuovamente per abbracciare il maggior numero di persone possibili. È un cerchio che si chiude, insomma, e in questo cerchio spunta dal nulla Two Point Hospital, sequel spirituale del Theme Hospital degli anni '90 che siamo riusciti a provare gli scorsi giorni a Londra per una breve ma intensa sessione di gioco, cercando di capire se il concept brillante dei tempi potesse ancora dire la sua.

Two Point Hospital, il provato

Un gameplay anni '90

Cercare il senso del gameplay di Two Point Hospital è veramente difficile perché se da una parte è vero che il titolo è rimasto estremamente fedele alla sua versione precedente, mantenendo intatte tutte le qualità, dall'altra è complesso capire quanto quella sensazione di gioia e spensieratezza sia dovuta al nostro passato e quanto invece trasmessa dal titolo. Vero, è una cosa che capita spesso con le remaster e i remake, come ad esempio quella di Crash Bandicoot o di Spyro the Dragon, ma qui c'è la volontà di proporre Two Point Hospital dopo così tanti anni a un pubblico cresciuto in maniera diversa e abituato a standard e giochi molto differenti. Il nostro pensiero insomma nasce proprio dal fatto che, non appena avviato il titolo e passato il tutorial, ci è sembrato di trovarci catapultati indietro nel tempo con una versione aggiornata e migliorata del vecchio Theme Hospital.

In molti potrebbero pensare che questa sia una sensazione del tutto positiva da provare e invece vi diciamo che prima di esserne così certi e sicuri vorremmo vedere anche quello che Two Point Hospital saprà offrirci durante tutta la sua lunga corsa, perché se è vero che i primi minuti sono esaltanti ed estremamente divertenti l'onda lunga delle stesse cose da fare si abbatte velocemente sui nostri porti sicuri già dopo qualche ora di gioco. Eppure è tutto lì nelle mani del giocatore, tutto quello che si poteva desiderare è alla nostra portata: abbiamo medici, infermieri e assistenti da assumere per riempire le stanze dedicate, pazienti da esaminare e da curare e anche tutta una serie di obiettivi da raggiungere così da diversificare e variare l'esperienza di gioco: eppure, dopo aver completato il primo ospedale tutorial, già la nostra seconda struttura sembrava un pericoloso flashback della precedente. Il titolo ideato da Mark Webley e Gary Carr sembra finire le idee in fretta ma è una sensazione che speriamo possa essere cancellata completamente dalla nostra mente una volta messe le mani sul prodotto completo che di cose da dire ne avrà sicuramente di più.

Two Point Hospital, il provato

Nuove funzionalità per un gioco di un’altra epoca

Two Point Hospital è un gestionale classico. Il giocatore ha a disposizione diversi ospedali dalla geometria variabile in cui deve incastrare stanze differenti per curare diverse patologie. Ogni elemento dello scenario può essere ora ruotato a piacimento e la gestione dello spazio, così come la decorazione degli interni è sempre demandata al giocatore, che ha piena libertà creativa. È questo probabilmente quello che più ci ha entusiasmato, oltre le differenti meccaniche di gameplay o i compiti da svolgere. Avere la possibilità di posizionare quadri, piante, distributori di bibite e quant'altro rende unica ogni struttura sebbene poi le cose da fare siano le medesime. Dovremo quindi come sempre partire da una scrivania e da un'assistente, iniziare a preparare le stanze per le diagnosi con un medico e poi da lì sviluppare le restanti sale di cura selezionando con criterio a cosa dare precedenza in base al flusso delle emergenze. Ci troveremo così a curare malati vestiti da Freddie Mercury che si credono cantanti, svitare teste a forma di lampadina o ancora evitare che proprio nei nostri centri di cura le persone inizino a stare male a causa della scarsa igiene, obbligandoci così ad assumere nuovi dipendenti per mantenere i macchinari in ordine e i corridoi puliti. Ovviamente ogni singolo elemento non si riduce a semplici modifiche estetiche ma va ad influire in qualche modo il gameplay.

Le piante ad esempio rendono più rilassati pazienti e le decorazioni nelle sale di attesa aumentano il prestigio delle suddette che possono così essere migliorate e rese più efficienti facendole salire di grado, potendo così operare più velocemente. Two Point Hospital mantiene comunque l'idea alla base di fornire si un servizio per i malati ma soprattutto di sfruttarne lo stato precario di salute,facendo diventare gli ospedali vere e proprie macchine da soldi. In questo modo si sbloccano poi ricompense acquistabili con una valuta speciale in grado di alzare ancora più velocemente il livello delle stanze e avanzare rapidamente verso la perfezione. Un ciclo continuo che accompagnerà il giocatore per la campagna principale mettendolo di fronte a sfide inedite di volta in volta.

Two Point Hospital, il provato

Two Point Hospital è un delizioso gestionale, semplice nelle meccaniche e in grado di far rivivere in noi ricordi meravigliosi grazie al suo humor essenziale, le sue malattie strampalate e alla sua grafica cartoon di sicuro fascino. Gli unici dubbi che abbiamo al momento riguardano la longevità complessiva e la capacità per il titolo di saper essere abbastanza vario e divertente sul lungo periodo.

CERTEZZE

  • Stilisticamente delizioso
  • Un tuffo nel passato

DUBBI

  • Riuscirà a divertire a lungo?