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Wildfrost: il provato della demo del roguelike in stile Slay the Spire

Vi proponiamo il nostro provato di Wildfrost, un gioco di carte roguelike che ricorda Slay the Spire, ma affronta il genere con alcune idee personali.

Wildfrost: il provato della demo del roguelike in stile Slay the Spire
PROVATO di Nicola Armondi   —   19/12/2022

Il fascino del roguelite è ben noto a tutti oramai. Gameplay diretto, tanta sostanza, alta rigiocabilità e spesso un buon livello di sfida che si accompagna a un sistema di progressione che, andando contro quella che era l'idea originale di Rogue, garantisce sempre quel senso di soddisfazione e avanzamento indipendentemente dalla vittoria o dalla sconfitta.

Il bello del roguelite è che non è propriamente un genere, quanto più una struttura, e si adatta quindi ai giochi d'azione così come a quelli di strategia e, ovviamente, ai giochi di carte. Negli anni ne sono spuntati parecchi, da Roguebook, a Gordian Quest e senza dimenticare ovviamente uno dei più amati, Slay the Spire.

Proprio Slay the Spire sembra essere una delle maggiori fonti di ispirazione di un nuovo titolo in arrivo nel primo trimestre del 2023: Wildfrost. Inizialmente atteso per dicembre 2022, questo gioco di carte roguelite ha dovuto ritardare un pochino, ma ha addolcito l'attesa proponendo su Steam una demo (non più disponibile al momento della scrittura di questo articolo). Grazie a questa modalità di prova, abbastanza breve, ma comunque rigiocabile a piacere per scoprirne i segreti, abbiamo potuto testare l'opera di Deadpan Games e Gaziter (edito da Chucklefish).

Vediamo quali sono le nostre prime impressioni in questo nostro provato di Wildfrost.

Slay the Ice

Le battaglie di Wildfrost avvengono su due file, la posizione è importante
Le battaglie di Wildfrost avvengono su due file, la posizione è importante

Provare Wildfrost e non pensare subito a Slay the Spire è molto difficile. Parliamo di un gioco di carte roguelite nel quale ad ogni partita esploriamo una mappa composta da battaglie, scrigni che donano nuove carte e negozi dove fare acquisti. La mappa ha bivi che ci permettono di scegliere una direzione dando priorità a certe aree, ma alla fine dovremo per forza sconfiggere potenti boss per passare alla zona successiva.

L'idea è simile, quindi, ma non mancano varie differenze che rendono Wildfrost interessante. Prima di tutto, il nostro personaggio non è fisso. A ogni nuova partita potremo sceglierne uno tra tre che ci vengono proposti, con caratteristiche casuali. La parte più interessante è l'abilità del personaggio che può fin da subito spingere il giocatore verso una specifica costruzione del mazzo. Nella demo avevamo accesso solo a una parte dei contenuti, quindi siamo positivamente colpiti dal fatto che ci sia già parso più che vario e denso di possibilità da esplorare.

Personaggi e mostri di Wildfrost attaccano in automatico dopo un certo numero di turni
Personaggi e mostri di Wildfrost attaccano in automatico dopo un certo numero di turni

Altra differenza è il livello di difficoltà. Slay the Spire punta soprattutto a consumare il giocatore con tanti piccoli scontri che, se non gestiti alla perfezione (per abilità o fortuna), rischiano di rosicchiare i punti vita, che si recuperano di rado con i falò. In Wildfrost dopo ogni scontro ci si cura completamente.

Il tutto è equilibrato però dal fatto che il nostro personaggio ha pochi punti vita e alcuni nemici potenti possono eliminarlo anche in un colpo. Questo rende i singoli scontri più intesi e al tempo stesso riduce lo stress a lungo termine di vedere il proprio personaggio indebolito di battaglia in battaglia.

Battaglia

A ogni turno giochiamo una carta dalla nostra mano in Wildfrost
A ogni turno giochiamo una carta dalla nostra mano in Wildfrost

Passiamo però alla battaglia con carte effettiva, il fulcro di Wildfrost. Anche in questo caso potete aspettarvi varie differenze.

Prima di tutto, gli scontri avvengono in un'area divisa in file e gli attacchi che subiamo colpiscono il personaggio che si trova di fronte, che protegge quelli alle sue spalle. Questo perché in Wildfrost esistono delle carte Compagno, ovvero personaggi aggiuntivi che possiamo mettere in campo. Questi hanno le proprie statistiche e i propri effetti, che possono creare varie sinergie. Inoltre, le carte "difensive" tipiche del genere esistono ma sono una rarità, non una meccanica base. Non potremo proteggerci dagli attacchi nemici in arrivo attivando uno scudo, ma dovremo scegliere a chi far subire danni oppure eliminare il nemico prima che possa attaccare.

Possiamo controllare il significato di ogni effetto con un solo click in Wildfrost
Possiamo controllare il significato di ogni effetto con un solo click in Wildfrost

Gli avversari e i nostri personaggi agiscono in automatico dopo un numero di turni (che varia da creatura a creatura, più è potente meno spesso attacca di norma). Il singolo turno scatta nel momento nel quale giochiamo una carta: di base queste servono per fare danni agli avversari, ma vi sono anche vari effetti che indeboliscono le creature o potenziano i nostri personaggi. Il fulcro degli scontri è quindi vedere chi attaccherà per primo e a chi dare priorità. I mostri hanno tutti qualche effetto, spesso legato ai danni subiti o inflitti, quindi si deve capire quando conviene colpire un nemico più volte o quando cercare di infliggergli un grosso danno unico. L'approccio pare quindi essere mediamente più strategico rispetto ad altri giochi del genere dove gli scontri più generici si risolvono senza troppi ragionamenti.

Le battaglie comuni sono inoltre più lunghe rispetto al roguelite medio di questo genere. Invece di avere di fronte due o tre nemici, dovremo scontrarci con ondate di avversari che arriveranno dopo un certo numero di turni. Inoltre, ogni battaglia si conclude con l'arrivo di una sorta di miniboss, non troppo potente ma da non sottovalutare. Nel complesso, è chiaro che Wildfrost mira a rendere ogni singolo scontro un evento più intenso.

Potenziamenti e sfide

Troveremo anche un negozio di tanto in tanto in Wildfrost
Troveremo anche un negozio di tanto in tanto in Wildfrost

Ovviamente una partita di Wildfrost non è solo un insieme di battaglie infinite. Nella mappa di gioco ci saranno sempre delle sezioni dove recuperare nuove carte e nuovi compagni, ma anche sbloccare degli amuleti, equipaggiamenti da assegnare a una delle nostre carte per attivare effetti aggiuntivi. Vi sono poi aree dove si ottiene denaro (che si guadagna anche sconfiggendo i mostri) e di conseguenza un negozio dove spenderlo per carte speciali, amuleti aggiuntivi o bonus unici.

Tra una partita e l'altra, potremo anche fare un salto al Villaggio dove man mano verranno costruiti nuovi edifici che ci assegneranno varie sfide da completare nelle spedizioni, premiandoci al completamento con nuove carte e compagni. Queste piccole sfide danno qualcosa in più da fare durante le partite e anche in caso di sconfitta finale potremo comunque sbloccare qualcosa di nuovo.

Il Villaggio sbloccherà nuovi edifici con funzioni uniche in Wildfrost
Il Villaggio sbloccherà nuovi edifici con funzioni uniche in Wildfrost

Il team ha già confermato che anche dopo aver battuto il boss finale sarà non solo possibile rigiocare le missioni completate (è un roguelite dopotutto, ci si ferma solo quando si vuole), ma ci saranno anche sfide giornaliere che manterranno interessante il gioco sul lungo periodo.

Chiudiamo con un rapido commento sulla componente grafica, che ovviamente va considerata come non definitiva ma che già ora ci ha soddisfatto. Lo stile grafico cartoon non è molto originale, ma è ben realizzato, con tanti dettagli e colori. Soprattutto, ogni interazione, che sia aprire uno scrigno o accedere al negozio, è splendidamente animata, con tanti effetti e movimenti. La cura e la passione del team sono ben visibili.

La demo di Wildfrost è stato solo un assaggio e proprio per questo è stato convincente. Con solo un pezzetto dell'esperienza a disposizione abbiamo affrontato più volte la sfida proposta e abbiamo visto già una buona varietà di carte, sinergie e situazioni. Ovviamente dovremo vedere in fase di recensione se vi sarà abbastanza sostanza nel gioco finale e quanto effettivamente ci vorrà per vedere un po' tutto, ma le premesse sono positive.

CERTEZZE

  • Un roguelite a base di carte familiare ma con idee proprie
  • La demo promette buona varietà

DUBBI

  • Solo la versione completa potrà confermare le premesse