Manca ancora un mese al lancio ufficiale all'interno di Xbox Game Pass Ultimate, ma grazie all'open beta abbiamo provato nuovamente xCloud, il tanto atteso e promettente servizio di game streaming targato Microsoft.
Le premesse sono entusiasmanti: parliamo di una piattaforma perfettamente integrata nell'infrastruttura Xbox, che tiene il nostro profilo come riferimento e gestisce dunque il cross-save in maniera estremamente naturale, consentendoci di riprendere una partita iniziata su di un'altra piattaforma e continuarla come se stessimo semplicemente giocando su di una nuova Xbox One.
Il che, in effetti, corrisponde alla realtà: i server blade di xCloud sono composti da migliaia di Xbox One S collegate in parallelo, ognuna delle quali gestisce un'istanza e offre dunque le stesse prestazioni a cui i possessori della console sono abituati. Certo, a patto di disporre di una connessione a internet stabile e veloce.
Come accedere all'open beta
Abbiamo dovuto effettuare diversi tentativi prima di riuscire ad accedere all'open beta di xCloud sul nostro dispositivo Android, un tablet Samsung Galaxy S5e: perfetto per il multimedia grazie allo schermo OLED e a un fattore di forma molto vicino ai 16:9. In realtà il setup è piuttosto banale e sarebbe stato bello ricevere delle indicazioni ufficiali da parte di Microsoft, colpevolmente assente in tale frangente: al momento, però, l'azienda è impegnata su altri fronti comunicativi.
Tutto ciò che dovete fare è entrare nel Google Play Store dal vostro terminale, che si tratti di uno smartphone o di un tablet, e scaricare l'app Xbox Game Pass Beta, quella cioè caratterizzata da un'icona bianca con scritta verde. Una volta lanciata, accedete al vostro profilo Xbox: dovrebbe comparire una terza tab oltre a Xbox e PC, ovverosia Cloud, con la relativa lista di giochi disponibili.
Se possedete già l'applicazione ma non vedete la tab in questione, effettuate il logout e accedete nuovamente. Inutile dire che dovete aver sottoscritto un abbonamento a Xbox Game Pass Ultimate per poter provare l'open beta di xCloud: nel caso non l'abbiate mai fatto, potete provarlo per un mese al prezzo di appena 1 euro cliccando qui. Ricordatevi eventualmente di disattivare il rinnovo automatico, che dal secondo mese vi costerà 12,99 euro.
Come chiarito qualche tempo fa, il catalogo di xCloud non corrisponde alla totalità dei titoli disponibili su Xbox Game Pass, e ciò vale a maggior ragione per questa open beta. Dunque a quanti e a quali giochi è possibile accedere in streaming? La lista ne conta al momento trentanove, divisi fra esclusive e produzioni third party: ci sono ad esempio A Plague Tale: Innocence ma anche Forza Horizon 4, Halo 5: Guardians e la Master Chief Collection, Gears of War: Ultimate Edition, Gears of War 4 e Gears 5, i due capitoli di Ori, Streets of Rage 4 e altri ancora.
Prova su strada
Dunque, come funziona questa open beta di xCloud? L'abbiamo testata rapidamente utilizzando una connessione fibra a 100 megabit ma beccando una giornata storta per la linea, che ai test di velocità non faceva segnare più di 40 mega in download, 20 in upload e una latenza inferiore ai 20 millisecondi. Abbiamo anche provato a utilizzare lo streaming ricorrendo all'hotspot del telefono su rete 4G, ma in quest'ultimo caso le prestazioni, complice una ricezione mediocre, si sono rivelate talmente scarse da dover rinunciare: troppa compressione, troppi singhiozzi e un'esperienza da dimenticare.
Torniamo dunque ai test su fibra. xCloud richiede al momento l'uso di un controller Bluetooth, dunque abbiamo collegato al tablet un joypad per Xbox One (da ormai diverso tempo è possibile farlo in maniera molto semplice e immediata) e lanciato una serie di giochi che avevamo già provato su PC o console, così da poter fare un raffronto immediato.
Il primo giro, letteralmente, lo abbiamo fatto con Forza Horizon 4, lo strepitoso racer sviluppato da Playground Games che ci mette a disposizione un'ampia mappa aperta ispirata alla Gran Bretagna, piena di eventi a cui partecipare. Il sistema ha riconosciuto il nostro ultimo salvataggio e ci ha consentito dunque di partire da lì, andando alla ricerca di nuovi eventi e missioni lasciate indietro fino a quel momento.
Si tratta naturalmente dell'esperienza visivamente più complessa da rendere in streaming, vista la velocità delle sequenze, e infatti la prova non è andata bene: si nota la priorità lasciata ai controlli, che non si "incantano" in nessuna situazione, ma si verificano troppi scatti nella grafica e troppi singhiozzi nel sonoro per poter giocare dignitosamente.
Siamo quindi passati a Gears 5, l'ultimo capitolo della serie third person shooter affidata a The Coalition, anche questo un gioco visivamente di grande impatto ma ovviamente dai ritmi meno spinti rispetto a un racer open world in cui puoi distruggere con l'auto quasi qualsiasi cosa mentre gareggi.
La differenza si nota in streaming, la grafica scorre in maniera piuttosto solida e non si verificano fastidiose interruzioni dell'audio, ma c'è purtroppo un problema di latenza abbastanza evidente con i controlli: si riesce a sparare alle Locuste, a muoversi e a utilizzare le coperture, ma quando bisogna effettuare una ricarica attiva dell'arma l'input arriva puntualmente in ritardo, vanificando il tentativo.
È andata sostanzialmente meglio con altri due titoli parecchio diversi fra loro, vale a dire A Plague Tale: Innocence e Streets of Rage 4. L'avventura di Asobo Studio ambientata nel medioevo francese si muove con relativa tranquillità su xCloud e risulta ben giocabile, senza problemi relativi alla compressione video, all'audio o ai controlli, complice probabilmente un'impostazione più cauta e meno frenetica rispetto a una produzione action.
Molto bene anche Streets of Rage 4, che al di là di qualche incertezza iniziale (dovuta probabilmente alla volubilità del segnale Wi-Fi) si è rivelato parecchio solido in streaming, consentendoci di giocare una lunga partita e rivedere così gli scenari dello strepitoso picchiaduro a scorrimento targato DotEmu, che ripropone le meccaniche classiche della serie accompagnandole a un multiplayer cooperativo per un massimo di quattro partecipanti e a uno stile grafico originale e gradevolissimo.
Impressioni preliminari
È chiaro che xCloud si trova ancora in fase beta: l'applicazione per Android soffre di qualche crash e sul nostro dispositivo accade spesso che non risponda agli input, costringendoci a chiuderla e rilanciarla. I presupposti di questo servizio, convenientemente integrato nell'abbonamento a Xbox Game Pass Ultimate, sono molto chiari e c'è indubbiamente un enorme potenziale, ma anche regole piuttosto stringenti.
Se infatti la qualità dell'esperienza viene così tanto influenzata da eventuali incertezze della connessione e/o del collegamento Wi-Fi, rendendo determinati titoli magari non ingiocabili ma quantomeno sacrificati a livello tecnico, preda di continui singhiozzi, è chiaro come la media dei requisiti finisca per alzarsi in maniera sostanziale, tagliando fuori parecchie persone.
Risultano dunque confermati i pregi e i difetti di un servizio del genere: accesso immediato a numerosi giochi, tempi di attesa praticamente inesistenti rispetto ai download tradizionali e quindi la possibilità di utilizzare la piattaforma anche solo per provare rapidamente un titolo appena uscito, con la possibilità di riprendere la partita davanti al televisore e in un contesto più adatto.
Tuttavia, quando la connessione è meno che perfetta cominciano a notarsi inghippi e incertezze che mettono fortemente in dubbio l'effettiva fruibilità del servizio, o quantomeno ne limitano decisamente le ambizioni costringendoci a ripiegare su giochi meno movimentati: speriamo che da qui al lancio ufficiale la situazione migliori.