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Yoshi's Crafted World e l'identità dei platform nel mercato odierno

Yoshi's Crafted World potrebbe avere la forza di imporsi con dolcezza in un mercato dove solo i fuochi d'artificio sembrano funzionare.

SPECIALE di Marco Perri   —   04/03/2019

Yoshi's Crafted World arriva tra qualche giorno. A fine marzo avremo tra le mani un platform a due dimensioni tra vecchio e nuovo stile, arricchito di idee e trovate che si preannuncia delizioso, in grado di aprire la porta a chiunque sia in cerca, semplicemente, di altro. Se seguite le montagne russe del mercato del gaming avrete chiara una situazione generale piuttosto frammentata nell'offerta e anche un po' incoerente, nonché di difficile lettura. Nintendo rimane però convinta che somministrare all'utenza un prodotto calmo, delicato e a tratti nostalgico sia una strada in grado di dare a Yoshi, in quanto personaggio non banale e potenzialmente unico nella sua identità, una dignità capace di farlo risaltare agli occhi dei disinteressati ai generi più in voga del momento, generi ben oltre ormai il punto di maturazione. Vedendo Yoshi's Crafted World, il dinosauro è cresciuto bene: pensare a cosa era un tempo, da semplice comprimario a protagonista, da elemento di contorno ad aiutante, da saltuaria presenza a salvatore di pargoli marieschi. Lo Yoshi di oggi è un abitante di mondi multiplanari di carta, plastica, legno e tessuto dove mucche e fiori di cartone vengono adagiati su più livelli di profondità. La domanda, quindi, assume i connotati di un quesito vecchio e complesso: in un ecosistema frastagliato ma iper dinamico, cosa porta Kyoto a proporre, nel 2019, un plaftorm perfettamente confezionato ma che sta all'adrenalina come questo sito sta alle polizze assicurative? Perché non saltare su treni più facili, immediati, a breve termine e lanciare nel baule dei giocattoli rotti approcci al game design estremamente autoriali e quindi non proprio ideali per gli odierni meccanismi di diffusione di massa? La domanda è chiaramente una provocazione: la risposta è che i platform funzionano, e funzioneranno sempre, specialmente se di grande qualità, ma una risposta analitica non può limitarsi a questo.

Dinosauri di carta

L'industria del gaming è una bestia strana: l'autorialità e l'inventiva sono elementi ormai asserviti a logiche economiche, le dirigenze si piegano con la stessa facilità di un fuscello al vento e di rappresentanti veri, identificabili, ormai ne sono rimasti pochi. E quando si leggono ogni giorno notizie che puntano a tesi un po' angoscianti per il medium, viene spontaneo chiedersi perché, ancora, ci siano aziende che investono dove il pensiero comune porta a pensare che non ci siano vendite di massa, e quindi vagonate di soldi.

Yoshi Crafted World 15

Ma è sbagliato e Nintendo continua a dimostrare che quella che si pensa essere nicchia dei radical chic è invece territorio delle masse affamate di originalità e di spessore. Yoshi's Crafted World è riuscito a convincere sin da subito un po' tutti: non tanto e non solo noi addetti ai lavori, ma lettori e appassionati, che ci avete raccontato come il nuovo capitolo di Yoshi in arrivo vi stuzzichi parecchio l'entusiasmo. Se leggete queste righe avrete provato la demo e avrete notato che qui non siamo di fronte a esperimenti di design o compiti in classe copiati dal compagno di banco; Yoshi's Crafted World sembra essere la maturazione ideale dei Good Feel, un concentrato di piacevolezza, diversità, unicità sia nel design estetico che di livello. Perché, allora, questo 2019 sembra essere così scarico di platform? Cosa deve succedere per convincere i grandi sviluppatori o editori a investire in un ritorno dei platform a due dimensioni con idee, prodotti sempreverdi dal basso costo produttivo e comunicabili facilmente, senza carpiati per schivare drammi di PR e insufficienze comunicative proprie di lanci di titoli occidentali più o meno recenti? L'impressione è che mentre l'industria va verso sovrastrutture di vario tipo per coprire falle concettuali, Nintendo e Yoshi stiano avanzando mano nella mano verso un orizzonte luminoso e tiepido, capace di cingere vecchie e nuove generazioni in un abbraccio d'altri tempi che è destinato ad azionare nel giocatore leve interiori che il mercato odierno, semplicemente, difficilmente si ricorda di muovere.

Oltre la frenesia

Leggevamo qualche giorno fa di come i dipendenti Nintendo vivessero benissimo la propria quotidianità, in contrapposizione con altri stili di lavoro e decisioni manageriali occidentali decisamente di altre vedute. Ora, Good Feel non è Nintendo, ma sembra quasi che i giapponesi stiano volutamente andando in controtendenza costruttiva su praticamente ogni fronte: meccaniche di tiro, raccolta, combattimento, design dei nemici, feeling generale. Da quello che abbiamo potuto provare, Yoshi's Crafted World incorpora un messaggio positivo, diverso, una sorta di monito all'industria del gaming frenetica e over-monetizzata di calmarsi un attimo, rifiatare, uscire dai canoni e tornare a produrre software in grado di trasmettere un insieme di parentesi che iniziano e finiscono lasciando belle emozioni, sembra venir avviluppate da meccaniche di sfruttamento commerciale o ansia da prestazione ludica. Quindi torniamo alla domanda iniziale e proviamo a immaginarci uno scenario in cui Nintendo cambia casacca, rende Yoshi un protagonista che schizza da una parte all'altra e spara uova a raffica, con esplosioni di particellari, multiplayer cooperativo su base procedurale infinita e microtransazioni.

Yoshi Crafted World 05

Probabilmente nessuno avrebbe bisogno di un platform del genere, o magari al contrario esploderebbe di popolarità diventando il nuovo trend su Twitch. Indipendentemente o meno dal suo successo, la certezza sarebbe sicuramente una: chi cercava un platform diverso, unico, sensibile e pupazzoso non avrebbe più nemmeno Yoshi come personaggio al quale affidarsi per trovare un prodotto diverso in un mercato così pieno di cloni e produzioni così forzatamente esplosive da far risaltare quel titolo, nell'angolo, squisitamente attento a trasmettere rilassatezza, dolcezza e pura gioia di giocare. Non sappiamo se stiate ancora vivendo il mondo del gaming con la stessa coerenza ludica di sempre o se siate state influenzati, contaminati dalle mode recenti, evoluti, ma ogni tanto ci sta chiedersi cosa si cerca, alla fine, da questo medium. Il mercato ci ha dimostrato come esistano prodotti in grado di trascendere genere, anagrafica, mode e piattaforme, pertanto ben vengano titoli che silenziosi risalgono la corrente, dimostrando personalità e forza d'animo mentre tutti hanno bisogno di urlare a gran voce la propria esistenza per sopravvivere e mantenersi giovani. Voi cosa preferite?