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Activision Blizzard, i licenziamenti potrebbero avere un impatto negativo sull'azienda

Activision Blizzard teme che il piano di ristrutturazione aziendale non sortisca gli effetti sperati. A rischio la capacità di "attrarre o trattenere dipendenti altamente qualificati".

NOTIZIA di Davide Spotti   —   04/03/2019

I licenziamenti di massa messi in atto da Activision Blizzard potrebbero impattare negativamente sull'attività dell'azienda stessa. È quanto viene scritto nella relazione annuale "Form 10-K", pubblicata dalla società lo scorso 28 febbraio.

Come riportato da PC Games Insider, nel documento si parla anche delle modifiche apportate alla struttura della società, inclusi i tagli ai dipendenti. "Siamo convinti che questo piano di ristrutturazione ci permetterà di valorizzare il talento, la maggiore esperienza e scalabilità delle nostre unità aziendali. La nostra capacità di ottenere i benefici desiderati e attesi entro i tempi previsti è soggetta a molte stime e ipotesi e ciò varierà materialmente in base a fattori come le normative locali sul lavoro, i negoziati con terze parti e i requisiti operativi", scrive Activision Blizzard.

"Queste stime sono anche soggette a significative incertezze economiche, competitive e di altro tipo, alcune delle quali sono al di fuori del nostro controllo. Non è possibile garantire che la nostra attività sarà più efficiente o efficace rispetto a prima dell'attuazione del piano, o che in futuro non saranno necessari ulteriori interventi di ristrutturazione", prosegue il publisher.

"L'implementazione di questo piano potrebbe anche essere costosa e dirompente per le nostre attività, o avere altre conseguenze negative sul morale e la produttività dei dipendenti o sulla capacità di attrarre e trattenere soggetti altamente qualificati. Qualsiasi di queste conseguenze potrebbe avere un impatto negativo sulla nostra attività".

I dipendenti messi alla porta dal publisher americano sono all'incirca 800. Come sappiamo, il grosso taglio al personale ha coinvolto tutte le divisioni tra Activision, King e Blizzard, con quest'ultima che è stata colpita in particolare nei dipartimenti non direttamente legati allo sviluppo videoludico.

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