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The Legend of Zelda: una serie per tutti i gusti +1

La serie Zelda ha proposto capitoli estremamente diversi l'uno dall'altro e potrebbe esserci qualcosa per tutti i gusti: proviamo a fare una panoramica.

The Legend of Zelda: una serie per tutti i gusti +1
SPECIALE di Giorgio Melani   —   27/05/2023

La formula a mondo aperto vista in The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom e Breath of the Wild non è sempre stata la caratteristica peculiare della storica serie Nintendo, che nei decenni si è trasformata e rinnovata più volte, proponendo strutture e soluzioni di gioco variegate. Non bisogna fare l'errore di assimilare The Legend of Zelda necessariamente all'esplorazione di ampi mondi aperti, che impongono dinamiche survival o libertà assoluta di approccio e interazione ambientale, perché i capitoli del passato si presentavano decisamente diversi. Possiamo quasi dire che la serie Nintendo abbia oltrepassato talmente tante forme diverse da potersi adattare ai gusti più variegati, rimanendo fedele a sé stessa come mitologia e concetto di base ma proponendo ogni volta avventure diverse.

Così come Link è un guscio da riempire con la personalità dell'utente, il mondo dei capitoli di Zelda può conformarsi in varie maniere ed accogliere meglio o peggio diverse tipologie di giocatore. Vediamo dunque quali giochi possono adeguarsi meglio a gusti diversi in questa particolare panoramica sulla serie, impostata in base alle tendenze del giocatore/Link, l'eroe di Hyrule che cambia per adattarsi a un regno sempre diverso.

A dire il vero, il bello di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom è anche il fatto di essere riuscito a trovare una sintesi tra elementi dei capitoli classici, come i dungeon, e struttura aperta di Breath of the Wild, dunque l'ultimo uscito resta probabilmente il titolo indicato per tutte le situazioni, ma nel caso siate alla ricerca di altre indicazioni, potete seguire questa sorta di mappa.

L'Avventuriero

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, Link in volo verso mille avventure
The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, Link in volo verso mille avventure

Lo stesso Eiji Aonuma ha dichiarato, di recente, che l'impostazione open world sarà lo standard dei nuovi Zelda. In effetti, la costruzione di un ampio mondo da esplorare è partita già con Ocarina of Time e, passando attraverso le sperimentazioni di The Wind Waker e Twilight Princess, ha raggiunto la piena maturità nei capitoli su Nintendo Switch, che hanno espanso a dismisura il concetto. D'altronde cosa c'è di più stimolante per un avventuriero di un grande open world tutto da scoprire, in cui anche la ricerca della strada giusta diventa una sfida? Se siete alla ricerca di mondi da esplorare liberamente, sopravvivenza in condizioni estreme e combattimenti impegnativi, allora questi sono gli Zelda che fanno per voi:

L'Enigmista

The Legend of Zelda: Link's Awakening presenta un buon mix tra azione ed enigmi
The Legend of Zelda: Link's Awakening presenta un buon mix tra azione ed enigmi

Una caratteristica fondamentale della serie Zelda è sempre stata la complessa struttura dei dungeon, costruiti come vere e proprie sequenze di enigmi interconnessi, in grado di stimolare la capacità del giocatore nell'uso dell'equipaggiamento di Link in base al contesto e alle caratteristiche dello scenario. Prima dei più recenti sviluppi, i dungeon erano i momenti culminanti dell'esperienza di Zelda: la sfida, in questi casi, era rappresentata non tanto dallo scontro con i boss (comunque impegnativi) ma anche dal percorso da fare per riuscire a raggiungerli all'interno delle varie fortezze/templi/caverne e quant'altro, come ricorderanno bene tutti coloro che hanno affrontato il Water Temple di Ocarina of Time. Al di là dei dungeon, tuttavia, ci sono capitoli che vedono puzzle ed enigmi sparsi in maniera omogenea nel mondo di gioco, facendo parte del tessuto stesso del gameplay, come in A Link to the Past, capostipite degli Zelda moderni, o in quel capolavoro magico e contorto che è Marjora's Mask, oppure nelle stranezze di Link's Awakening. Vediamo dunque i capitoli più adatti agli enigmisti:

Il Nostalgico

The Legend of Zelda: A Link to the Past, Link estrae la Master Sword
The Legend of Zelda: A Link to the Past, Link estrae la Master Sword

Per chi volesse esplorare le origini di The Legend of Zelda, la scelta è ovvia: si tratta di recuperare i primi capitoli della serie, che risalendo a più di 30 anni fa rientrano precisamente nell'ambito del retrogaming. È una vera e propria riscoperta di classici, perché qui si parla della storia del videogioco, sebbene le esperienze offerte dai titoli più vecchi siano ancora quasi sperimentali e meno impostate sul canone standard che abbiamo visto emergere in seguito. Dal NES arrivano i primi due capitoli, con il primo a presentare per la prima volta il mondo di gioco e l'interpretazione di Nintendo dell'adventure fantasy in stile gioco di ruolo, mentre Zelda II: The Adventure of Link resta un unicum molto particolare all'interno della serie, vista la sua impostazione diversa da tutti gli altri. A questi possiamo aggiungere Link's Awakening nella sua versione classica su Game Boy, primo capitolo portatile, e The Legend of Zelda: A Link to the Past che già presenta in maniera chiara le caratteristiche fondamentali su cui si svilupperà la serie successivamente. Ecco i giochi per i nostalgici:

  • The Legend of Zelda - 1986, NES (in digitale su Nintendo Switch Online)
  • Zelda II: The Adventure of Link - 1988, NES (in digitale su Nintendo Switch Online)
  • The Legend of Zelda: A Link to the Past - 1992, SNES (in digitale su Nintendo Switch Online)
  • The Legend of Zelda: Link's Awakening - 1993, Game Boy (in digitale su Nintendo Switch Online + Pacchetto Aggiuntivo)

L'amante delle fiabe

The Legend of Zelda: The Wind Waker HD ha un fascino tutto particolare
The Legend of Zelda: The Wind Waker HD ha un fascino tutto particolare

La narrazione tradizionale non è mai stata l'elemento portante di The Legend of Zelda, che sfrutta soprattutto un canovaccio classico per impostare sopra delle avventure epiche con diverse accezioni. Tuttavia, negli anni si è sviluppata una vera e propria mitologia sul mondo di Hyrule e dintorni, anche con alcune digressioni interessanti in termini stilistici e narrativi. È chiaro che i capitoli più recenti come Breath of the Wild e Tears of the Kingdom abbiano cercato di adottare alcune caratteristiche quasi da blockbuster in questo ambito (con tanto di doppiaggio in italiano), ma nella lunga storia della serie risaltano alcuni capitoli in particolare, per la loro capacità di immergerci in vere e proprie fiabe e creare atmosfere molto particolari anche grazie a scelte differenti in termini stilistici, mantenendo comunque la lore classica sullo sfondo. Tra questi emergono, per esempio, l'epico mondo oscuro di Twilight Princess e il particolare mondo fluttuante di Skyward Sword, oltre alla strana isola di Link's Awakening, contenente alcune delle situazioni più strane viste in uno capitolo della serie, ma delle menzioni particolari vanno fatte per quei capitoli che si distinguono anche per un tratto grafico diverso, in grado di mettere in scena storie che sembrano emergere da libri illustrati di fiabe. Pensiamo a The Legend of Zelda: The Wind Waker naturalmente, ma anche al peculiare The Legend of Zelda: The Minish Cap, con il suo mondo miniaturizzato. Ecco qualche idea per vagare per universi fiabeschi a tema Zelda:

  • The Legend of Zelda: The Wind Waker - 2003, Nintendo Gamecube e 2013 Nintendo Wii (versione HD)
  • The Legend of Zelda: The Minish Cap - 2004, GBA (in digitale su Nintendo Switch Online + Pacchetto Aggiuntivo)
  • The Legend of Zelda: Twilight Princess - 2006, Nintendo Wii e Gamecube
  • The Legend of Zelda: Phantom Hourglass - 2007, Nintendo DS
  • The Legend of Zelda: Skyward Sword - 2011, Nintendo Wii e 2021, Nintendo Switch (versione HD)
  • The Legend of Zelda: Link's Awakening - 1993, Game Boy (in digitale su Nintendo Switch Online + Pacchetto Aggiuntivo) e 2019, Nintendo Switch (remake)

Il temerario

Zelda II: Adventure of Link resta forse il capitolo più difficile della serie
Zelda II: Adventure of Link resta forse il capitolo più difficile della serie

La serie Zelda si basa su un equilibrio fra diversi elementi del gameplay, principalmente legati a combattimento ed enigmi. Come abbiamo visto anche in questa disamina, ci sono alcuni capitoli che puntano più su uno o più sull'altro di queste componenti fondamentali, cosa che rende questa serie anche particolarmente eclettica e di difficile catalogazione. Possiamo, però, individuare alcune caratteristiche piuttosto oggettive in termini di difficoltà, che possono rendere certi Zelda più impegnativi di altri come vere e proprie sfide, per quanto riguarda proprio gli scontri, i puzzle o un misto di entrambe le cose. Tradizionalmente, forse il più difficile di tutti è Zelda 2: Adventure of Link, che con la sua impostazione action è considerato quasi frustrante anche da molti estimatori della serie, ma anche il primo The Legend of Zelda è un sfida notevole, in linea con il livello di difficoltà medio dei giochi NES. Per il resto, le valutazioni si fanno più soggettive: Majora's Mask e Link's Awakening presentano enigmi ambientali piuttosto complessi anche se sul fronte puzzle forse i più ostici sono The Legend of Zelda: Oracle of Ages e Oracle of Seasons, mentre puramente sul fronte dei combattimenti anche i vasti mondi di Tears of the Kingdom e Breath of the Wild possono offrire sfide notevoli, soprattutto se si esplorano zone in avanscoperta e in particolare nel DLC "Master Mode" del primo. Vediamo dunque quali capitoli si adattano ai giocatori più temerari:

  • Zelda II: The Adventure of Link - 1988, NES (in digitale su Nintendo Switch Online)
  • The Legend of Zelda - 1986, NES (in digitale su Nintendo Switch Online)
  • The Legend of Zelda: A Link to the Past - 1992, SNES (in digitale su Nintendo Switch Online)
  • The Legend of Zelda: Majora's Mask - 1998, Nintendo 64 (in digitale su Nintendo Switch Online + Pacchetto Aggiuntivo)
  • The Legend of Zelda: Oracle of Seasons e Oracle of Ages - 2001, Game Boy (in arrivo in digitale su Nintendo Switch Online + Pacchetto Aggiuntivo)
  • The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom - 2023, Nintendo Switch
  • The Legend of Zelda: Breath of the Wild (in particolare con DLC Master Mode) - 2017, Nintendo Switch e Wii U

L'Amicone

The Legend of Zelda: Four Swords Adventure è uno dei rari esempi di multiplayer nella serie
The Legend of Zelda: Four Swords Adventure è uno dei rari esempi di multiplayer nella serie

Sebbene sia principalmente un'esperienza single player, The Legend of Zelda offre anche alcune digressioni multiplayer, che si sono rivelate molto interessante anche se molto meno conosciute e diffuse rispetto ai capitoli principali. Si tratta di casi molto particolari, tanto che nella storia quasi quarantennale della serie ne possono essere trovati giusto due, entrambi con una diffusione e rilevanza decisamente lontane da quelle che caratterizzano i capitoli principali. Tuttavia, il fatto di mischiare gli elementi del gameplay di Zelda e il suo particolare immaginario con una struttura multiplayer più invogliare al loro recupero, anche se non è cosa semplicissima. In particolare The Legend of Zelda: Four Swords Adventures risulta complicato, in quanto la fruizione completa era difficile già all'epoca: è infatti studiato per essere giocato da quattro utenti che utilizzano ognuno un Game Boy Advance collegato a Gamecube, una configurazione non semplicissima da attuare. Più semplice potrebbe essere il recupero di The Legend of Zelda: Tri Force Heroes per Nintendo 3DS, anche se il fatto di riuscire a trovare altri due giocatori con cui portare avanti l'avventura può essere arduo, ormai. In ogni caso, queste sono le scelte per chi desidera uno Zelda multiplayer:

L'Anticonformista

Hyrule Warriors: L'era della calamità è un puro action musou
Hyrule Warriors: L'era della calamità è un puro action musou

Per chi vuole rompere le regole, o semplicemente vuole esplorare le bizzarrie a tema Zelda, la serie propone anche un ampio catalogo di spin-off assortiti, alcuni dei quali caratterizzati da un notevole tasso di stranezza. Tra questi troviamo anche giochi ben fatti e del tutto coerenti, nonostante non abbiano praticamente nulla a che fare con la struttura tipica di Zelda: tra i migliori possiamo piazzare Hyrule Warriors e relativo seguito, L'Era della Calamità, che rappresentano delle ottime interpretazioni in stile musou della lore di Zelda con tanto di vari personaggi giocabili in un contesto prettamente action. Un altro gioco strano ma decisamente valido è Cadence of Hyrule: Crypt of the NecroDancer, che propone azione ritmica nel mondo fantasy della serie. Se si vuole assecondare ancora di più la voglia di bizzarria, è possibile trovare dei buoni giochi nella serie Freshly-Picked Tingle's Rosy Rupeeland, avventure incentrate sullo strano figuro di Tingle, di cui solo il primo capitolo è stato distribuito in Europa su Nintendo DS. Ma se davvero volete esplorare i lati più assurdi e reconditi della serie, allora dovrete armarvi di un Philips CD-i e recuperare l'accoppiata Zelda: The Wand Of Gamelon e Link: The Faces Of Evil, strane reinterpretazioni che vengono ricordate soprattutto per le scene d'intermezzo diventate meme storici, non ve ne pentirete. Anzi, probabilmente sì: