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Secondo un criminologo giochi come World of Warcraft sarebbero perfetti per organizzare azioni terroristiche

E per desensibilizzare i potenziali terroristi alla violenza

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   20/11/2015

Dopo gli attacchi terroristici a Parigi del 13 novembre si è affacciata sui media l'ipotesi che gli integralisti islamici si siano organizzati sulla chat di PlayStation 4. In realtà si è trattato di un fraintendimento, ma rimane il fatto che si tratti di un sistema di comunicazione difficilmente monitorabile dalle autorità.

A rafforzare questa tesi è arrivato il criminologo Christian Pfeiffer, che ha affermato come sia plausibile l'uso di videogiochi online per radicalizzare i più giovani. Secondo lui titoli online come World of Warcraft sono perfetti per lo scopo, sia per la difficoltà di controllo delle comunità online, sia perché è possibile isolarsi in gruppi e parlare senza che gli altri giocatori notino qualcosa.

Secondo Pfeiffer l'uso di videogiochi online avrebbe anche un altro scopo: disinibire i giovani nell'uso della violenza: "è ipotizzabile che gli assassini di Parigi si siano allenati a uccidere virtualmente prima degli attacchi." Di base, stando a questa teoria la violenza virtuale potrebbe essere utilizzata per desensibilizzare verso la violenza stessa.

Quest'ultima parte del discorso di Pfeiffer ci sembra un po' estremo e andrebbe quantomeno dimostrato. Buttato così sembra solo un modo per fare un po' di sensazionalismo.