The Legend of Zelda: Breath of the Wild è notoriamente un progetto enorme, che ha richiesto un periodo di lavorazione di quattro anni e la partecipazione di ben 300 sviluppatori. Trattandosi del primo capitolo a disporre di una struttura open world, non stupisce che Nintendo abbia richiesto la consulenza di Monolith Soft, il team che ha ideato i mastodontici Xenoblade Chronicles e Xenoblade Chronicles X.
Come è stato spiegato dal producer Eiji Aonuma, lo studio aveva già dato il proprio contributo attivo durante la creazione di The Legend of Zelda: Skyward Sword, limitandosi però al solo comparto artistico. Con Breath of the Wild l'apporto di Monolith è stato molto più rilevante proprio grazie alla consolidata esperienza nella creazione di titoli open world.
"Su Skyward Sword Monolith ci ha aiutato dal punto di vista del graphic design e degli elementi artistici. Anche se avremmo potuto chiedere il loro sostegno sul versante tecnico, ci siamo resi conto che il loro modo di creare giochi era completamente diverso dal nostro e non avevamo molto da apprendere, dal momento che stavamo svolgendo due tipi di lavoro differenti", spiega Aonuma. "Durante lo sviluppo di Breath of the Wild siamo stati assistiti da level designer abituati ad interfacciarsi con ampie aree di gioco, in modo da creare composizioni topografiche".
Vi ricordiamo che il lancio di The Legend of Zelda: Breath of the Wild è previsto per il 3 marzo su Wii U e Nintendo Switch.