Spuntano le recensioni di The Legend of Zelda: Breath of the Wild e all'improvviso la line-up di lancio di Switch non sembra più così grama. Non che si dovessero necessariamente aspettare le autorevoli valutazioni della stampa per conoscere il valore del nuovo titolo Nintendo, intendiamoci, ma a questo punto il riconoscimento è universale e il Metascore attualmente posizionato sulla vertiginosa quota di 98 pone Breath of the Wild non solo nell'olimpo dei migliori Zelda ma anche tra i migliori videogiochi nel senso più ampio del termine, e il fatto che sia uno dei titoli di lancio della nuova console assume uno spessore particolare.
Facendo due rapidi conti a mente, si tratta probabilmente del titolo di lancio di maggior spessore dai tempi di Mario 64, o di Halo: Combat Evolved sulla prima Xbox, certificando dunque la sua consistenza di killer application per la nuova console Nintendo. L'unico punto debole di questa altrimenti perfetta arma strategica è in effetti la sua presenza anche su Wii U, che come accadde per Twilight Princess al lancio di Wii rende dubbia la sua piena appartenenza alla categoria dei system seller, visto che di fatto non è necessario avere Switch per poterci giocare, anche se in definitiva è su quest'ultima che si esprime al meglio. Potrebbe dunque perdere attrattiva nei confronti di coloro che hanno già Wii U e che potrebbero decidere di acquistare il gioco su quella, anche se i fan Nintendo non vorranno farsi mancare la possibilità di giocare Zelda nella sua forma migliore, e in ogni caso vista la diffusione relativamente ridotta della console precedente il pubblico potenziale di acquirenti su Switch rimane comunque molto ampio.
In ogni caso, bisogna qui rendere atto alla nuova console Nintendo di essersi presentata sul mercato con un gioco che da solo ha praticamente sbaragliato la concorrenza, raggiungendo livelli qualitativi impressionanti. Non capita spesso che un titolo di portata epocale sia associato al lancio di una nuova console, gli ultimi esempi risalgono probabilmente proprio ai suddetti Mario 64 su Nintendo 64 e Halo: Combat Evolved sulla prima Xbox, dunque ci troviamo di fronte a un caso più unico che raro. Di fronte a questo, le polemiche sull'esigua quantità di titoli al lancio sembrano scolorire alquanto, soprattutto se si sono prese per buone le lineup delle console più recenti.
È vero che la varietà è importante per venire incontro a una gamma quanto più vasta possibile di utenti e su questo fronte Switch ha sicuramente qualche problema, ma se 1-2 Switch dovesse riuscire a far scattare il meccanismo di attrazione nei confronti del pubblico "casual" allora Nintendo non avrebbe veramente nulla da temere per il lancio della sua nuova console. Altro discorso è la possibilità di mantenere un buon flusso di titoli nel corso del primo anno di mercato, e su questo fronte la line-up risulta ancora fortemente carente di titoli third party di rilievo, nonostante il sostanzioso apporto di indie annunciato proprio questa settimana nell'apposita conferenza. C'è comunque da dire che per quanto riguarda le produzioni interne non sono state molte le console Nintendo a presentare uno Zelda, un Mario Kart e un Mario della serie principale (il Mario Odyssey atteso verso Natale) all'interno dei primi nove mesi di vita come dovrebbe fare, salvo eventuali slittamenti, proprio Switch. A parte questo, ora che ogni dubbio sulla portata epocale di The Legend of Zelda: Breath of the Wild è stato fugato, è ancora il caso di parlare di lineup di lancio povera per questa console?