Una delle notizie più curiose e discusse del fine settimana è stata la scoperta nell'ultimo trailer di un dettaglio dei modelli dei cavalli di Red Dead Redemption 2: i testicoli. Detta così la questione fa sorridere perché, nonostante chiunque legga questa notizia è da lì che proviene, la sessualità viene ancora considerata un argomento in un certo senso sporco o poco adatto alla discussione pubblica. Se poi proviamo a legarla ai videogiochi apriti cielo: ecco che quelli che passano il tempo a spararsi addosso, virtualmente parlando, riscoprono improvvisamente di avere una morale.
Invece il fatto che Rockstar abbia deciso di dotare di testicoli i suoi cavalli è interessante almeno per due motivi. Il primo è sicuramente tecnologico, visto che si tratta di un dettaglio minuto di non facile realizzazione. Il secondo è strettamente compositivo: evidentemente chi ha realizzato quei cavalli ha ritenuto controproducente per i modelli e per la loro armonia togliere una parte anatomica la cui assenza diventa sempre meno giustificabile. Insomma, come sempre, più cresce il realismo della rappresentazione grafica, più crescono le aspettative verso i dettagli più minuti e, apparentemente, insignificanti.
Quindi, così come in titoli in cui ci sono degli esseri umani nudi (pensate a Rust o Conan Exiles), gli sviluppatori hanno ritenuto di dover rappresentare anche gli organi sessuali maschili e femminili, così Rockstar ha ritenuto che differenziare le sessualità dei cavalli presenti nel suo nuovo gioco possa essere utile per aumentare l'immedesimazione del giocatore, che si ritroverà a vivere in un mondo più vario e credibile. Cosa ci sia di scandaloso è davvero difficile dirlo.