Il lancio di Super Mario Odyssey è alle porte e la nostra Recensione è già online in queste ore, dunque non poteva mancare la consueta analisi tecnica da parte di Digital Foundry.
Vediamo dunque come se l'è cavata quello che è ormai già un altro capolavoro Nintendo sotto la lente d'ingrandimento. A quanto pare egregiamente, visto che la rubrica parla di un gioco che spinge le possibilità di Switch al limite, presentandosi come il primo Mario 3D a esplorazione aperta ad andare a 60 frame al secondo su una console "portatile".
L'articolo loda in particolare tutti i piccoli tocchi di classe sparsi in giro per il gioco, in particolare per quanto riguarda il personaggio di Mario e il suo modo di interagire con gli scenari, oltre alla varietà di questi ultimi. Nintendo ha adottato alcuni particolari espedienti per massimizzare le performance di Super Mario Odyssey: le animazioni vengono visualizzate a frequenze di frame diverse a seconda della distanza che ci separa dagli oggetti, andando dai 20 fps per quelli molto lontani fino ai 60 per i soggetti in primo piano, allo stesso modo anche la risoluzione è stata interpretata con un sistema alquanto creativo.
Si tratta di risoluzione dinamica che va da 1600x900 a 1440x810 e in certi casi 1280x720 in versione docked, mentre in versione portatile adotta un sistema più strano, che a quanto pare alterna due immagini 640x720 per fornire una sorta di immagine a 1280x720, quando è in movimento. Questo si unisce a tutta una serie di sistemi adottati per ovviare alla riduzione di potenza sulla GPU data dalla modalità portatile, come la riduzione dei dettagli in distanza e sulle ombre, che dimostra come Nintendo abbia dovuto veramente giocare ai limiti dell'hardware di Switch per confezionare un gioco del genere a 60 frame al secondo in modalità portatile. Super Mario Odyssey è stato accolto come un capolavoro dalla maggior parte della critica.