87

Ormai si parla di videogiochi solo in termini tecnici ed economici: avete dei bei ricordi legati ai titoli più recenti?

Cerchiamo di capire se i videogiochi sono ancora capaci di produrre memoria

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   24/11/2017

Oggi, visto il fatto che state tutti pregando, pardon, facendo acquisti per il Black Friday e vista la carenza di argomenti di un certo rilievo che non siano già stati ampiamente discussi negli scorsi giorni (casse premio anyone?), vogliamo sfruttare questo "Parliamone" per farvi una domanda fondamentale, che non abbia come risposta 42.

Una premessa è d'obbligo: recentemente si parla di videogiochi solo in termini tecnici ed economici. Sì, insomma, le discussioni più accese sono sempre incentrate su risoluzione e framerate da una parte o su prezzi, oggetti in gioco e microtransazioni dall'altra. Di fatto c'è stata una vera e propria desertificazione di quella che era la cultura videoludica, intesa come creazione di una forma di memoria collettiva a cui è possibile attingere e contribuire allo stesso tempo, portando la propria esperienza e prendendo quella degli altri.

Semplifichiamo: al di là di casse premio, acquisti in-app, DLC, oggetti da sbloccare, carte da vendere, 1080p, 60fps e altra fuffa simile, c'è qualcosa che vi è rimasto dentro di qualche titolo moderno? Qualche personaggio, dei boss, dei livelli in particolare... ci sono delle situazioni che vi hanno emozionato o vi hanno fatto riflettere o entrambi? Non parliamo tanto di dal piacere effimero dato magari da un sistema di ricompense studiato matematicamente, ma di un'esperienza di tale impatto da renderla parte della vostra vita fino a che morte non vi separi e che, in un certo senso, vi ha influenzato anche nella vita reale.

Ormai si parla di videogiochi solo in termini tecnici ed economici: avete dei bei ricordi legati ai titoli più recenti?

Per chi scrive si tratta di una curiosità genuina nata dalla considerazione del poco spazio che molti tra i videogiochi più diffusi tra quelli usciti negli ultimi mesi / anni lasciano ormai al discorso autore / esperienza / fruitore. In verità nel 2017 sono stati pubblicati molti titoli che ancora condividono questa voglia di coinvolgere il giocatore in qualcosa che non sia solo un misero meccanismo psico-economico, ma soprattutto una visione del mondo, solo che sembrano sempre meno rilevanti dal punto di vista culturale, a parte poche eccezioni.

Pensiamo ai vari The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Horizon Zero Dawn, NieR: Automata, Cuphead, Resident Evil VII, Super Mario Odyssey, Divinity: Original Sin II, Hellblade: Senua's Sacrifice ma anche titoli meno sotto ai riflettori come Hob, Ruiner, What Remains of Edith Finch, ELEX, Life is Strange: Before the Storm, Last Day of June, Get Even, Outlast II e alltri ancora... a farci caso nessuno dei titoli citati ha abbracciato i nuovi sistemi economici basati sulle microtransazioni, sarà un caso? Da questo ne deriva una seconda domanda: dei titoli basati su microtransazioni e affini, ce n'è qualcuno vi ha lasciato qualcosa, a parte il vuoto nella carta di credito?