Durante il PAX East il sito Gamereactor ha avuto occasione di intervistare il game director di NieR: Automata, Yoko Taro, affiancato per l'occasione dal compositore Keichi Okabe. Prevedibilmente gli argomenti che hanno tenuto banco sono stati il successo riscosso dal gioco nei primi dodici mesi di presenza sul mercato e il lavoro effettuato sulla colonna sonora.
Quando gli è stato chiesto della decisione di introdurre vari playtrough, Taro ha risposto: "Quando stavamo abbiamo pensato di realizzare un gioco che desse modo ai giocatori di rimanere impegnati per molto tempo e di giocare molte volte, siamo stati limitati dal numero di livelli che potevamo creare in relazione al nostro budget e ai costi da sostenere, pertanto abbiamo ideato questi playtrough multipli. Così facendo abbiamo creato un'ambientazione da giocare più volte, limitando il numero di luoghi che avremmo dovuto creare. In sostanza si è trattato di un problema monetario".
"Probabilmente sarebbe stato completamente diverso con un budget più elevato. Quando abbiamo parlato per la prima volta di costruire il gioco, credo che avrebbe potuto essere qualcosa di davvero diverso da come NieR: Automata è diventato in seguito".
Nel corso dell'intervista gli è stato chiesto anche quante possibilità ci siano di vedere un sequel e lo sviluppatore giapponese è parso molto disponibile a rimettersi al lavoro sulla serie, anche se ha precisato che molto dipenderà dalla volontà di Square Enix. "Se Square Enix mi darà il denaro, creerò qualsiasi cosa. Penso che Square Enix lo sappia e se lo vorrà allora lo farò".
Nei giorni scorsi il producer Yosuke Saito aveva dichiarato che le possibilità di vedere un nuovo capitolo di NieR: Automata sono del 50% .