Yoko Taro, autore delle serie Drakengard e NieR, è un personaggio decisamente sopra le righe, sia per i giochi che realizza, sia per come si presenta (gira sempre con una maschera). Recentemente ha dato la possibilità ai fan di porgli domande di ogni sorta su X, dai consigli sui ristoranti e sulla vita fino a spunti di riflessione sul settore. Un fan gli ha chiesto se nell'industria dei videogiochi ci siano davvero così tante persone strane, e Yoko Taro ha risposto di no, o almeno non quante ce n'erano in passato.
Famolo strano
"Stavo leggendo The True Biography of Game Creators e ridevo pensando: 'Caspita, ci sono un sacco di persone con personalità particolari'. È vero che nell'industria dei videogiochi ci sono così tanti strambi? E se sì, in quali settori se ne trovano di più?" ha chiesto il fan di Taro.
Taro ha risposto a modo suo, come sempre: "Faccio parte dell'industria dei videogiochi da 30 anni, ma ho la sensazione che oggi ci siano meno 'persone strane'. Non so se sia un fenomeno limitato alla mia bolla, se sia l'industria dei videogiochi a essere diventata così, o se sia il mondo intero ad essere cambiato."
Taro è un grande fan della "stravaganza". In passato, ha persino definito i suoi stessi giochi come "Giochi Strani per Persone Strane" e, provando gli stessi, non è difficile accorgersi del suo approccio. Parlando di personalità come Fumito Ueda (ICO, Shadow of the Colossus), ha detto che sono quelli strani come lui ad avviare le nuove ere dei videogiochi.
Probabilmente per Yoko Taro la riduzione della "stranezza" significa anche un'industria meno capace di prendersi dei rischi e di inventare, perché assente di persone disposte a sfidare le convenzioni e a creare giochi che vanno contro le aspettative e le richieste del mercato.