Dopo il nuovo trailer pubblicato ieri, la demo messa a disposizione da Rockstar su Red Dead Redemption ha svelato diverse altre caratteristiche sul gioco tanto atteso. Uno dei problemi del primo capitolo, che per il resto è considerato comunque un capolavoro dalla maggior parte di utenti e critica, era forse che l'aridità del selvaggio west si rifletteva un po' troppo anche nelle interazioni con gli NPC e nelle situazioni di gioco: di fatto si poneva un po' il classico problema del sandbox, ovvero l'essere un bellissimo e vastissimo parco giochi in cui le cose da fare non sembravano essere poi tantissime o troppo stimolanti, al di fuori della storia principale.
Proprio su questo fronte sembra aver lavorato in particolare Rockstar per far evolvere la serie in maniera sostanziale con Red Dead Redemption 2, che già dalle prime battute di prova dimostra una notevole vivacità e profondità proprio negli elementi di contorno alla storia. C'è un sistema di gestione del morale dei membri della gang Van der Linde e il giocatore si trova a dover effettuare delle scelte che contribuiscono all'andamento di questo morale, che influisce sui rapporti tra i personaggi e probabilmente ha ripercussioni nell'andamento della storia, visto che secondo Rockstar il giocatore ha il "completo controllo" delle scelte possibili in una comunità dinamica in cui i rapporti di forza sono in divenire. All'interno di tutto questo, il protagonista Arthur Morgan si ritrova a dover scegliere tra i propri ideali e la lealtà della gang che l'ha cresciuto.
Come riportato da IGN, le quest possono partire in diversi modi, non solo attraverso scene d'intermezzo ma anche nella combinazione tra la prossimità del protagonista a certi NPC o eventi e la volontà di aprofondire le conversazioni. Tuttavia le scelte non si limitano a certi percorsi ben visibili nelle quest ma riguardano qualsiasi azione che si svolge nel mondo di gioco, con le missioni della storia e quelle secondarie che si trovano intrecciate in un tutt'uno piuttosto organico e possono variare in base a diversi fattori. Come riportato nell'articolo suddetto, i risultati di una missione possono variare in base a diverse variabili ed eventi che possono essere anche casuali.
Al di là del grande lavoro svolto ovviamente sulla costruzione dello scenario, come si conviene a un gioco destinato a far evolvere l'estetica dell'open world di stile foto-realistico, sembra dunque che una grande attenzione sia stata riposta anche negli elementi meno visibili a una prima occhiata: l'intelligenza artificiale, la gestione degli eventi di gioco, la costruzione delle quest e il modo in cui queste possono intersecarsi. Questi elementi potrebbero dunque caratterizzare in maniera più netta Red Dead Redemption 2, facendogli assumere un ruolo particolare nell'evoluzione delle produzioni Rockstar. Tutte queste caratteristiche potrebbero risultare utili anche per la costruzione dei nuovi Grand Theft Auto, visti i punti i comune che le due serie hanno in quanto appartenenti al genere action open world, e da questo punto di vista Red Dead Redemption 2 sembra rappresentare un notevole investimento da parte di Rockstar anche nella sperimentazione sul fronte del gameplay, non solo della tecnologia grafica.