Il Dr Richard Graham del Tavistock Centre ha affermato al Daily Telegraph di aver proposto a Blizzard la possibilità di consentire a psichiatri di avere accesso a World of Warcraft per aiutare quegli utenti che si trovano in condizioni psicologiche a rischio, come i giovani che passano 16 ore al giorno all'interno del gioco rinunciando ai contatti con altri esseri umani.
La cosa particolare è che, per funzionare al meglio, gli psichiatri dovrebbero comunque assumere il controllo di un personaggio calato all'interno del mondo di gioco, in modo da non creare uno stacco visibile rispetto agli altri giocatori. In questo modo, i dottori sarebbero vicini ai pazienti, comunicando con essi all'interno del MMORPG. Sarebbe questa, secondo Graham, la soluzione ideale per non creare una rottura nel mondo di gioco dei giovani pazienti, cercando di risolvere la situazione direttamente dall'interno. Il dottore in questione sostiene che Blizzard dovrebbe consentire agli psichiatri degli account gratuiti a World of Warcraft, in modo da poter svolgere tale attività (possibilmente cercando di non cadere a loro volta vittime della patologia da MMORPG, immaginiamo).
Un'altra soluzione proposta è quella di reclutare giocatori già presenti all'interno del MMORPG, selezionati in base al carattere e al giusto approccio mantenuto nei confronti del gioco, e utilizzarli come intermediari e guide di riferimento per tenere a bada e possibilmente sconfiggere la dipendenza videoludica incipiente.